Virgin galactic pronta a rilanciare voli spaziali privati dal 2026 con biglietti più costosi

Virgin galactic pronta a rilanciare voli spaziali privati dal 2026 con biglietti più costosi

Virgin Galactic punta a riprendere i voli turistici suborbitali nel 2026 con nuovi veicoli più grandi e frequenti, un processo di selezione clienti personalizzato, prezzi in aumento e possibile base di lancio in Italia.
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Virgin Galactic punta a riprendere i voli turistici suborbitali nel 2026 con nuovi veicoli più capienti e frequenti, un processo di selezione clienti più personalizzato e possibili lanci dall’Italia per espandere il mercato europeo. - Gaeta.it

Virgin Galactic si prepara a riprendere i voli turistici suborbitali dopo una fase di test e sviluppo, puntando a un ritorno operativo nel 2026. La società ha messo a punto una nuova generazione di veicoli spaziali più capienti e veloci, ma i biglietti per salire a bordo potrebbero costare di più rispetto agli ultimi prezzi noti. In attesa della nuova stagione di voli, la compagnia ha avviato un processo di selezione clienti che promette più attenzione e personalizzazione rispetto al passato.

Sviluppi tecnologici e capacità dei nuovi veicoli spaziali

Nel corso del 2024 Virgin Galactic ha realizzato il primo volo in orbita terrestre con i suoi veicoli attuali, ma il focus è presto passato alla costruzione dei nuovi veicoli “classe Delta”. Questi dispositivi saranno più grandi e più efficienti rispetto a VSS Unity, il modello utilizzato finora. Ogni nuova navetta potrà ospitare fino a sei passeggeri, aumentando il numero di persone trasportabili per singolo viaggio. Inoltre i nuovi veicoli sono progettati per effettuare due missioni alla settimana, un ritmo produttivo che migliora sensibilmente rispetto alle sette missioni totali compiute da VSS Unity tra giugno 2023 e il suo ritiro.

Dettagli sul sistema di lancio

La procedura di lancio rimane simile rispetto al passato. Le navette verranno portate in quota da un aereo di supporto, che le rilascerà in volo in modo da consentire l’accensione autonoma del motore e la salita verso lo spazio suborbitale. Dopo aver raggiunto l’apice della traiettoria la navetta farà ritorno alla base atterrando sulla stessa pista di partenza. Questo sistema garantisce un rapido turn around e consente di mantenere un ritmo di voli elevato.

La produzione dei primi veicoli “classe Delta” è in corso, con due unità già in fase avanzata. Virgin Galactic prevede di espandere ulteriormente la flotta in futuro, potendo così sostenere un maggior flusso di clienti. L’incremento della capacità e della frequenza delle missioni fa parte di una strategia per rendere il turismo spaziale più accessibile, compatibilmente con i costi dell’operazione.

Il nuovo processo di vendita e il previsto aumento del prezzo

La compagnia ha annunciato un metodo diverso per reclutare nuovi clienti, definito come un “processo di vendita di formazione altamente personalizzato”. L’obiettivo è filtrare e preparare in modo più preciso chi acquista i biglietti, distribuendo le vendite su flussi distinti in base a criteri non dettagliati ma che probabilmente riguarderanno esigenze e profili dei passeggeri. Questo approccio riflette una selezione più attenta rispetto ai primi tempi di vendita.

Il prezzo dei biglietti per i prossimi voli non è ancora ufficiale, ma si prevede che supererà i 600.000 dollari pagati da chi ha partecipato alle missioni di VSS Unity. Aumento dei costi operativi e miglioramenti nelle tecnologie a bordo possono spiegare questa tendenza. La difficoltà di accesso al volo spaziale resta elevata, riservata a una fascia ristretta di persone disposte a investire somme ingenti.

Focus sull’aspetto economico

L’intenzione di Virgin Galactic è quella di rendere più esclusivo il servizio e nello stesso tempo aumentare la sostenibilità economica del progetto. Un biglietto più costoso potrebbe assicurare maggiori margini e consentire investimenti nella flotta e nelle infrastrutture necessarie per mantenere i voli regolari.

Possibili novità in termini di base di lancio, con l’Italia nel mirino

Al momento tutti i voli suborbitali della società sono partiti dallo Spaceport America, situato nel New Mexico. La posizione è stata scelta per caratteristiche di sicurezza e logistica ideali, ma Virgin Galactic sta valutando una seconda base operativa. L’area in esame è al di fuori degli Stati Uniti, con l’Europa e il Medio Oriente come candidati principali.

Il 15 maggio il CEO Michael Colglazier ha dichiarato di essere a metà di una verifica della fattibilità di uno spazioporto nel sud Italia. L’Italia potrebbe quindi offrire un punto di decollo alternativo per collegare meglio la società con clienti europei e aprire la partecipazione turistica a un bacino più ampio. L’idea di uno spazioporto italiano rappresenterebbe un passo avanti importante per la diffusione del turismo spaziale al di fuori degli Stati Uniti.

Dettagli sul progetto italiano

Il progetto è ancora in fase preliminare e richiederà accordi con governi e regolatori. La localizzazione definitiva dipenderà da criteri tecnici, economici e ambientali. Ciò non toglie che la prospettiva di un lancio suborbitale più vicino ai mercati europei accenda interesse e rappresenti un segnale della crescita ventura del settore.

Virgin Galactic aggiornerà il pubblico sui progressi e sulle novità dei suoi piani, mentre si avvicina la ripresa dei voli commerciali che segnerà un capitolo nuovo nella corsa ai confini dello spazio accessibili ai privati.

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