Violenze tra giovani tra Napoli e provincia: quattro feriti tra accoltellamenti e colpi d’arma da fuoco in una sola domenica

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Violenza tra giovani a Napoli: quattro feriti in una domenica di sangue. - Gaeta.it

Sara Gatti

15 Settembre 2025

Un fine settimana segnato da episodi di violenza in diverse zone di Napoli e provincia ha coinvolto quattro ragazzi tra i 17 e i 22 anni. Tra accoltellamenti, gambizzazioni e colpi di pistola, almeno uno dei feriti è in condizioni molto gravi. Le forze dell’ordine hanno avviato indagini su ogni caso, mentre il prefetto di Napoli ha chiesto un rafforzamento dei controlli e un intervento più ampio della società civile.

Escalation di violenza giovanile a Napoli e provincia: cosa è successo domenica

La cronaca della domenica tra Napoli e provincia riporta quattro episodi distinti di aggressione, tutti ai danni di giovani. Il caso più grave è avvenuto a Sant’Antimo, dove un 17enne è stato colpito da diversi colpi d’arma da fuoco vicino alla villa comunale. Soccorso da un amico, è stato portato d’urgenza al pronto soccorso in condizioni critiche, ancora in pericolo di vita. Le indagini, condotte dalla polizia, cercano di ricostruire la dinamica e individuare i responsabili.

A Napoli città, i carabinieri seguono il caso di un 22enne raggiunto da un colpo all’addome. È stato curato in ospedale dopo essere stato accompagnato dal suocero. Nell’auto dove si trovava sono state trovate tracce di sangue. Il movente resta da chiarire, mentre gli investigatori cercano di ricostruire quanto accaduto nelle ore precedenti le 4:30 del mattino.

Nel capoluogo si indaga anche sul ferimento di un 17enne gambizzato. La polizia sta verificando se si tratti di un tentativo di rapina come riferito dal minorenne, che però ha fornito false generalità. La sua versione è al vaglio degli inquirenti.

Infine, una lite tra due 17enni a Marigliano ha causato ferite lievi a uno dei ragazzi, con una prognosi di 10 giorni. Anche su questo episodio i carabinieri stanno svolgendo accertamenti per chiarire i fatti.

Risposta delle autorità e appello del prefetto per interventi sociali di prevenzione

Di fronte all’aumento degli episodi di violenza giovanile, il prefetto Michele di Bari ha deciso di intensificare i controlli e la presenza delle forze dell’ordine sul territorio. L’obiettivo è contenere il fenomeno, ma ha anche rivolto un appello alla società civile.

Il prefetto ha evidenziato l’importanza di un intervento preventivo da parte di tutte le realtà pubbliche e del privato sociale. Secondo lui, non basta l’azione repressiva delle forze dell’ordine. È necessario intercettare precocemente segnali di devianza tra i giovani, prima che possano essere coinvolti in attività criminali.

L’appello coinvolge scuole, associazioni, famiglie e istituzioni affinché promuovano progetti e iniziative capaci di offrire alternative, spazi di confronto e sostegno. Nelle città metropolitane, dove la tensione sociale e le disuguaglianze economiche possono alimentare questi fenomeni, la prevenzione assume un ruolo fondamentale.

Futili motivi alla base degli episodi di violenza: il filo rosso tra casi recenti

Il legame tra le aggressioni e motivi apparentemente banali emerge anche in diversi episodi recenti nell’area napoletana. Spesso l’origine di questi gesti violenti è un piccolo litigio degenerato in scontri per motivi come scarpe rovinate, un drink versato o uno scooter parcheggiato male.

Tre episodi mortali raccontano questa realtà: l’omicidio del pizzaiolo 18enne Francesco Pio Maimone, avvenuto sul lungomare di Napoli; quello di Santo Romano, ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio; e il musicista Giovanbattista Cutolo, detto Giogiò, colpito da arma da fuoco nell’agosto 2023. In tutti questi casi, la tensione è esplosa per motivi superficiali.

Questo quadro indica un clima sociale fragile e una tensione diffusa tra i giovani, che spesso sfociano in episodi di violenza estrema per ragioni che si potrebbero evitare con un controllo attento e interventi mirati.

Indagini in corso senza collegamenti diretti tra gli episodi

Le forze dell’ordine stanno lavorando separatamente sui singoli eventi di domenica, senza al momento individuare legami tra loro. Polizia e carabinieri stanno seguendo ogni pista per ricostruire le dinamiche e individuare responsabilità e motivazioni.

Le dichiarazioni contrastanti e le false generalità di alcune vittime rallentano l’esame dei casi, ma le indagini procedono con attenzione su più fronti. La molteplicità di episodi mette sotto pressione le risorse degli inquirenti e l’efficacia degli interventi sul territorio.

Gli investigatori mantengono alta l’attenzione per prevenire nuove aggressioni e cercare di interrompere questo ciclo di violenza che ha coinvolto giovani tra i 17 e i 22 anni, fascia d’età particolarmente vulnerabile e spesso esposta a situazioni difficili.

Le autorità segnalano una situazione preoccupante da monitorare costantemente.