Vino italiano al 2035: presentato a milano il manifesto per guidare la trasformazione del settore

Vino italiano al 2035: presentato a milano il manifesto per guidare la trasformazione del settore

Il settore vitivinicolo italiano presenta il manifesto “Envisioning2035 – Wine evolution” a Milano, delineando strategie per innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità per affrontare le sfide del mercato globale.
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Il manifesto "Envisioning2035 – Wine evolution" delinea strategie per innovare il settore vitivinicolo italiano, puntando su qualità, sostenibilità, digitalizzazione e internazionalizzazione per affrontare le sfide del mercato globale. - Gaeta.it

Il settore vitivinicolo italiano guarda al futuro con un progetto strutturato che vuole definire le strategie per i prossimi quindici anni. Il manifesto “Envisioning2035 – Wine evolution” è stato presentato l’11 giugno a Milano, nella cornice del Palazzo Regione Lombardia. Si tratta di un documento che coinvolge figure chiave del comparto e punta a rispondere alle sfide di un mercato globale sempre più complesso e competitivo. Il vino italiano resta una risorsa economica fondamentale, ma deve ripensare il proprio ruolo e le proprie azioni per adattarsi ai cambiamenti dei consumi e ai nuovi scenari internazionali.

La presentazione e i protagonisti del manifesto “envisioning2035 – wine evolution”

La presentazione del manifesto si è svolta alla Terrazza Belvedere del Palazzo Regione Lombardia, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, esperti e imprenditori. L’iniziativa è stata promossa da FreedL Group, multinazionale italiana attiva dal 2018 nel settore Food & Beverage, con il supporto di numerosi soggetti pubblici e privati. Edoardo Freddi, ceo di FreedL Group, e Ettore Nicoletto, manager esperto del mondo del vino, hanno guidato il dibattito invitando a un confronto aperto e concreto.

Contributi dai diversi ambiti professionali

Tra gli intervenuti figurano consulenti, studiosi universitari, docenti di master in economia agroalimentare, rappresentanti di associazioni di turismo enogastronomico, influencer del settore e direttori editoriali specializzati nel vino. Ognuno ha portato contributi specifici, dalla giuridica alla comunicazione, dalla gestione aziendale all’analisi di mercato. L’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, ha sottolineato l’importanza economica del settore e il raddoppio delle esportazioni di vini lombardi negli ultimi quindici anni, evidenziando così la necessità di mantenere alta la competitività anche nel futuro.

Le priorità individuate per affrontare la trasformazione del comparto

Il manifesto delinea cinque ambiti principali che richiedono interventi decisi. Edoardo Freddi ha spiegato che “produrre vino di qualità non basta più: occorre raccontarlo in modo efficace, aprire nuovi mercati, ripensare i canali di distribuzione, promuovere collaborazioni tra imprese e investire sulle competenze delle persone.”

I mercati tradizionali come Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svizzera e Canada sono riconosciuti per il loro valore consolidato, ma mostrano segnali di saturazione. Per questo è necessario sviluppare strategie più complesse, accanto all’esplorazione di nuove destinazioni come l’Asia-Pacifico, con paesi come Corea del Sud, Vietnam, Thailandia e Filippine; l’Africa; l’America Latina e i Caraibi, con particolare attenzione a Messico, Colombia e Brasile.

Spazio di confronto e visione collettiva

Il progetto vuole creare uno spazio di confronto costante tra operatori, favorendo una visione collettiva del sistema vino italiano. L’obiettivo è rafforzare il posizionamento internazionale del comparto superando la logica aziendalistica singola e puntando a un sistema più coeso e competitivo.

Dati economici e produttivi che confermano il peso del vino in italia e nel mondo

Il vino rimane uno dei capisaldi dell’agroalimentare italiano. Il comparto conta circa 30.000 imprese che fatturano complessivamente 16 miliardi di euro. Di questi, oltre 8 miliardi provengono dall’export, che coinvolge più di cento paesi in tutto il mondo. Sono quasi 681.000 ettari coltivati a vite, con la maggioranza situata in collina e montagna. Non manca l’attenzione all’agricoltura biologica, che copre circa il 19% della superficie vitata italiana.

L’Italia si conferma primo esportatore mondiale per volume, con oltre 2,1 miliardi di litri esportati contro 1,2 miliardi della Francia, e seconda a valore, con 8,1 miliardi di euro dietro ai 11,6 miliardi d’oltralpe. Negli ultimi dieci anni si registra un aumento del prezzo medio a valore di oltre il 40% per i vini fermi imbottigliati. Rimane però un margine da colmare per allinearsi agli altri principali competitor.

Analisi sul mercato globale e andamento dei consumi

Nel quinquennio dal 2019 al 2024 il consumo globale di vino è calato da 236 a 214 milioni di ettolitri. La Francia ha sofferto un calo significativo, soprattutto dello champagne, mentre l’export italiano ha registrato una crescita, trascinata dai vini spumanti. In particolare il Prosecco Dop ha aumentato il proprio valore di esportazione del +11,1% nel 2024 rispetto all’anno precedente. In Italia si osserva un cambiamento nei gusti, con un aumento del consumo di spumanti e un calo nella domanda di vino rosso.

Valore culturale e prospettive di sviluppo in chiave partecipativa

Il manifesto vuole diventare un appuntamento continuo del settore per riflettere sulle questioni più urgenti. Ha coinvolto esperti diversi, da accademici a influencer, da imprenditori a rappresentanti istituzionali. L’enfasi è posta non solo sulla qualità del vino, ma sul suo significato culturale, sociale e umano, mettendo in discussione modi e contenuti del racconto del prodotto.

Le sei aree di intervento individuate

Il documento individua sei aree di intervento:
– semplificazioni normative e digitalizzazione della filiera;
– governance condivisa dell’enoturismo e valorizzazione dei territori;
– nuovi linguaggi e narrazioni più vicine alle nuove generazioni;
– formazione tecnica e sviluppo di competenze manageriali;
– strategie di diversificazione e posizionamento internazionale;
– promozione di aggregazioni e fusioni per affrontare la frammentazione del comparto.

Si evidenzia la necessità di uscire da uno schema consolidato, per accogliere strumenti come intelligenza artificiale, esperienze immersive e canali digitali, oltre che procedere in direzione della sostenibilità ambientale. Il comparto del vino in Italia si trova ad un bivio, con la sfida di conservare il proprio ruolo economico e identitario in un contesto globale in trasformazione.

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