Vietati i bagni tra Nisida e Gaiola: Arpac segnala inquinamento microbiologico

Vietati I Bagni Tra Nisida E G

Divieto di balneazione tra Nisida e Gaiola per inquinamento microbiologico. - Gaeta.it

Laura Rossi

5 Settembre 2025

Tra Nisida e il Parco Sommerso della Gaiola, lungo la costa di Napoli, è scattato il divieto temporaneo di balneazione. L’Arpac, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania, ha rilevato livelli di inquinamento microbiologico oltre i limiti consentiti. Di conseguenza, Comune e Arpac hanno lanciato un avviso rivolto a residenti e turisti, invitando a evitare i bagni. È una zona molto frequentata, soprattutto nei weekend, nota per le sue acque limpide e le attività subacquee, ma che da tempo convive con problemi legati alla qualità dell’acqua.

Arpac: superati i limiti di qualità dell’acqua, scatta il divieto

Il 3 settembre Arpac ha effettuato dei campionamenti, riscontrando una presenza di microrganismi che supera la soglia prevista dalla legge. Questi dati sono stati subito segnalati al Comune di Napoli, che ha prontamente emesso il divieto di balneazione in tutto il tratto interessato. L’allarme riguarda microrganismi potenzialmente pericolosi per la salute, un rischio da non sottovalutare visto il gran numero di bagnanti che frequentano la zona, soprattutto d’estate e nei fine settimana. Il divieto resterà in vigore fino a quando nuovi controlli non confermeranno il ritorno a condizioni di sicurezza.

Le analisi di Arpac sono state fatte in un punto critico tra l’isolotto di Nisida e il Parco Sommerso della Gaiola. L’agenzia precisa che si tratta di una misura cautelativa per proteggere la salute pubblica, senza che siano stati riscontrati danni ambientali permanenti. Tuttavia, il fenomeno evidenzia un problema ricorrente in questa parte di costa.

L’area marina protetta della Gaiola, una perla fragile

Nisida e la Gaiola sono due luoghi di grande valore naturale nel Golfo di Napoli. Il Parco Sommerso della Gaiola è famoso per le sue formazioni rocciose e per la ricca fauna marina, che attira appassionati di immersioni e snorkeling da tutta Italia e non solo. Proprio per questo, ogni divieto o limitazione fa emergere quanto il territorio sia delicato e quanto sia importante tutelarlo.

Le restrizioni temporanee alla balneazione non solo fermano un’attività ricreativa molto amata, ma hanno anche un impatto sull’ecosistema e sul turismo locale. L’area, con le sue acque trasparenti e i fondali ricchi di biodiversità, viene monitorata regolarmente per garantire sia la sicurezza dei bagnanti sia la conservazione dell’ambiente.

Nel tempo, la qualità dell’acqua in questo tratto ha avuto alti e bassi, alternando periodi di balneabilità a momenti di sospensione come quello attuale. Le associazioni ambientaliste locali da anni segnalano la necessità di interventi concreti per fermare scarichi abusivi e risolvere i problemi della rete fognaria, principali cause dell’inquinamento.

Arpac e Comune: chi tiene la situazione sotto controllo

Arpac è l’ente che monitora e certifica la qualità delle acque lungo la costa campana. Grazie ai controlli regolari, può individuare subito eventuali criticità e suggerire al Comune di intervenire rapidamente per proteggere la salute pubblica. Insieme, Arpac e Comune di Napoli comunicano ufficialmente con i cittadini, imponendo divieti quando i livelli di contaminazione superano quelli consentiti.

Il Comune, in particolare, si fa garante sul territorio, diffondendo le raccomandazioni e aggiornando la popolazione sulla situazione. Nel caso di Nisida-Gaiola, ha chiarito che il divieto è precauzionale e invita tutti a rispettarlo fino a nuovi controlli.

Questo sistema serve a evitare che chi frequenta le acque napoletane si esponga a rischi inutili. Intanto si attendono nuove analisi per capire quando sarà possibile tornare a fare il bagno in sicurezza in una delle zone più belle e frequentate del litorale.

Cosa devono fare cittadini e turisti

Chi vive o passa nel tratto tra Nisida e Gaiola deve attenersi scrupolosamente alle indicazioni delle autorità. Gli esperti raccomandano di non entrare in acqua per evitare possibili infezioni o altri problemi legati alla contaminazione microbiologica. Il divieto vale per tutte le attività in acqua: nuoto, snorkeling, immersioni subacquee comprese.

Il divieto rimarrà fino a nuovi comunicati ufficiali che certifichino il ritorno a valori accettabili. Chi non rispetta l’avviso rischia di esporsi a problemi di salute, soprattutto bambini, anziani e persone con difese immunitarie più deboli. Vista la popolarità della zona e la sua importanza turistica, le autorità mantengono alta la guardia per evitare rischi diffusi.

Le associazioni ambientaliste da tempo chiedono interventi duraturi per fermare scarichi irregolari e altre fonti di inquinamento. L’allarme di questo settembre si aggiunge a una serie di segnali che richiedono un impegno costante per riportare la qualità delle acque a livelli ottimali lungo questa parte della costa napoletana.