Vibe si propone come una novità nel panorama della vita notturna dei castelli romani e del Lazio. Nato dall’idea di un professionista del bartending, questo locale unisce musica selezionata e drink preparati con cura in un ambiente raccolto, pensato per chi ricerca qualcosa di più di un semplice bar. Qui, ascoltare diventa parte del rito del bere, creando momenti che restano nella memoria.
Origine e filosofia di vibe: la musica come esperienza collettiva
Vibe è nato circa un anno e mezzo fa, ideato da Emanuele Grimieri, già noto nel settore per il suo lavoro in locali storici dei castelli romani. La sua idea era chiara: realizzare un locale dove la musica non fosse un semplice sottofondo, ma un elemento capace di dare valore all’intera esperienza. La musica, secondo Grimieri, ha la stessa forza dei profumi e dei sapori nel risvegliare ricordi personali. L’obiettivo era quello di creare una comunità attorno al bartending, trasformando un’usuale uscita serale in un momento che scatena emozioni.
Il bartending come atto di ascolto
Il bartending, in questo contesto, si trasforma in un atto di ascolto e attenzione verso chi frequenta il locale. Grimieri sottolinea come il ruolo del barista non sia solo preparare drink, ma anche entrare in connessione con i clienti, cogliendo le loro esigenze e spesso offrendo un supporto emotivo. “Questa visione umana pone il cliente al centro e rende ogni serata diversa, difficile da replicare altrove.”
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Ambiente e dimensione intima: la scelta del locale piccolo per creare legami reali
Vibe si distingue innanzitutto per le sue dimensioni contenute. Grimieri ha deciso di concentrarsi su un ambiente raccolto, capace di far sentire ogni persona come a casa. Un locale piccolo permette una gestione più attenta e una relazione diretta con ogni ospite. Ogni cliente non è solo un numero ma una presenza con cui instaurare un rapporto personale. Questo aspetto, tipico della dimensione ridotta, favorisce un clima di fiducia e familiarità difficile da riprodurre in spazi più grandi.
L’intensità dell’esperienza come valore aggiunto
La scelta di un locale accogliente non è priva di sfide. Strutture più ampie offrono attrazioni e servizi che un piccolo bar non può permettersi. Ma proprio qui si gioca il valore aggiunto di Vibe: l’intensità dell’esperienza e l’emozione che resta dentro chi vi entra. Vibe non è solo un punto d’incontro, ma quasi una famiglia, dove i clienti si conoscono tra loro e si creano relazioni che vanno oltre la semplice frequentazione.
La ricerca della semplicità nei cocktail: drink classici con un tocco personale
La carta dei cocktail di Vibe punta su qualcosa di semplice e accessibile. Grimieri rifiuta le creazioni troppo complicate o eccessivamente elaborate che possono mettere a disagio il cliente. La filosofia che guida la preparazione dei drink si basa sulla trasparenza e sulla facilità di godimento, per rendere ogni bevuta un momento piacevole e rilassato.
Le ricette, pur nate dai grandi classici della mixology, sono rivisitate con discrezione e attenzione alle preferenze personali di chi ordina. “Si chiede poco ma si ascolta molto, arrivando a comporre un drink su misura, un’esperienza personalizzata.” La collaborazione con il bartender Alessio Papi ha consolidato questo approccio e reso l’offerta più fluida, senza complicazioni inutili.
Un percorso professionale che sfocia nella proprietà con un progetto personale
Emanuele Grimieri ha alle spalle esperienze importanti come bar manager in locali noti di Roma e dei castelli romani, oltre a collaborazioni all’estero. Ma il desiderio di avere uno spazio interamente suo ha guidato la nascita di Vibe. Non è la prima volta che apre un locale, ma è il primo di cui è proprietario al cento per cento.
Autonomia e visione personale
Voglia di autonomia e di raccontare la propria idea di ospitalità hanno spinto Grimieri a creare un ambiente autentico, dove mettere in scena una visione personale legata al bartending e alla musica. “Non si tratta solo di business, ma di mettere in pratica una passione e un modo di lavorare che rispecchiano la sua identità.”
Programmi futuri e identità di vibe: dalla tradizione giapponese ai nuovi eventi musicali
Vibe riprende modelli di locali giapponesi, i kissaten, che dagli anni ’50 mescolano musica in vinile e socializzazione in spazi raccolti. La differenza sta nel sostituire il caffè con cocktail di qualità, ma mantenendo intatta la centralità della musica e della convivialità.
Per i prossimi mesi sono previsti eventi con dj che hanno segnato la storia internazionale e iniziative fuori dai confini dei castelli romani. Con l’estate arriveranno novità che allargheranno il pubblico senza abbandonare il focus sulla selezione musicale e sull’esperienza intima che caratterizza Vibe.
La forza del locale sta nelle persone che ci lavorano
Grimieri puntualizza che il vero valore di Vibe non sta solo negli arredi, nella carta o nella musica, ma in chi fa vivere quel posto. Onestà, lealtà e rigore sono le parole che usa per descrivere se stesso e il suo modo di lavorare. Un locale diventa memorabile se chi ci lavora sa creare un’atmosfera calda e accogliente.
Il locale è un contenitore ma senza la “scintilla” che danno le persone resta solo uno spazio vuoto. In Vibe quella scintilla c’è ed è fatta dalle persone che ogni sera si mettono al servizio degli altri, offrendo qualcosa di più di un semplice drink o di una playlist. Qui il cliente si sente protagonista di un piccolo mondo creato intorno alla musica e al bartending.