Le tensioni nate durante i playoff di serie A2 tra Rivera Banca Basket Rimini e Unieuro Forlì hanno portato a un incontro importante tra i rappresentanti del basket italiano e le autorità di sicurezza. La decisione di giocare partite a porte chiuse ha acceso il dibattito sulla gestione degli eventi sportivi dopo alcuni scontri tra tifosi. Nei locali dello sport di Forlì si è svolto un confronto tra le parti coinvolte per trovare soluzioni condivise dedicate a garantire la tranquillità nelle competizioni.
L’incontro tra lega nazionale pallacanestro, federazione e osservatorio sullo sport
Il 2025 ha visto un momento di dialogo fra Francesco Maiorana, presidente della Lega Nazionale Pallacanestro – che organizza la serie A2 – Giovanni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, e Maurizio Improta, a capo dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno. L’appuntamento, tenutosi a Forlì, è arrivato a seguito dell’imposizione della prefettura di Forlì-Cesena di disputare le gare tre e quattro dei playoff senza pubblico. La decisione si è basata sulle problematiche di ordine pubblico emerse in occasione della partita due a Rimini, dove si registrarono scontri violenti tra tifosi rivali.
Il confronto è stato definito “molto proficuo” in una nota ufficiale diramata poco dopo. I presidenti hanno ascoltato diversi punti di vista e verificato la necessità di un intervento coordinato, con la consapevolezza dei diversi ruoli e competenze in gioco. Inoltre, è emersa la volontà di lavorare lontano da contrapposizioni per assicurare che partite e manifestazioni sportive si svolgano regolarmente, senza rischi per chi partecipa e per chi assiste.
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Le cause che hanno portato alle misure restrittive nel playoff serie A2
Le tensioni che hanno portato a misure eccezionali sono legate a episodi di trasferte di tifoserie e a comportamenti che hanno assunto forme violente prima di uno degli incontri chiave in questa stagione. La partita due della semifinale tra Rimini e Forlì si è già disputata in un clima acceso; poco prima del match è scoppiata una rissa tra sostenitori locali e ospiti, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Questi eventi hanno mosso la prefettura a consultare l’Osservatorio Nazionale, in cerca di indicazioni per evitare ulteriori scontri.
La decisione di chiudere il palazzetto agli spettatori per le successive gare della serie risponde a una necessità immediata di sicurezza, ma mette anche l’accento sulle difficoltà a gestire certe manifestazioni sportive. I giocatori e gli allenatori hanno dovuto affrontare la situazione senza il calore del pubblico, ambiente che invece di solito sostiene la competizione, provocando nuove riflessioni sull’impatto che assenza di tifosi ha sulle dinamiche di gioco e sugli eventi stessi.
Le prospettive future per la gestione della sicurezza nei campionati di serie A2 e serie B
Dall’incontro tra i vertici emergono segnali concreti per un futuro diverso nella gestione degli eventi pallacanestro. Le parti hanno espresso l’idea di sviluppare un protocollo condiviso che possa standardizzare le procedure di sicurezza nei campionati di serie A2 e serie B. Questo approccio mira a ridurre situazioni di rischio e a garantire lo svolgimento regolare delle gare senza ricorrere a misure drastiche come il divieto di pubblico.
L’aspetto pratico riguarda la collaborazione tra organizzatori, forze dell’ordine e autorità civili per una strategia comune. Si valuta anche l’impiego di tecnologie di monitoraggio e sistemi che facilitino il controllo degli accessi e l’individuazione di potenziali pericoli. Il rafforzamento della prevenzione può migliorare la convivenza tra tifosi e lasciare spazio a una stagione sportiva più sicura.
Il basket come momento sociale e le responsabilità istituzionali
Questa decisione riflette l’importanza attribuita alle questioni di ordine pubblico nell’ambito delle competizioni sportive di livello nazionale, ma anche il riconoscimento di quanto il basket in Italia rappresenti un momento sociale di grande attenzione, in particolare nelle sfide ad alta tensione come le semifinali playoff. Il dialogo tra le istituzioni sportive e il Ministero dell’Interno farà da fondamentale punto di partenza per i nuovi provvedimenti da adottare nei prossimi mesi.