Al centro di un nuovo filone giudiziario finisce la gestione dei corsi di formazione alla spa Alto Calore di Avellino, società che distribuisce acqua a 125 comuni tra Irpinia e Sannio. Il giudice dell’udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio di quattro persone coinvolte in un’inchiesta per presunte irregolarità legate a corsi mai svolti, ma formalmente attestati per ottenere fondi pubblici. L’udienza è stata fissata per il 16 settembre e ruoterà attorno ai gravissimi capi d’accusa che riguardano erogazioni pubbliche e tentate truffe.
Il rinvio a giudizio e la nuova fase del procedimento penale
A seguito delle indagini la procura ha ottenuto dal gip il rinvio a giudizio di quattro soggetti coinvolti in presunti comportamenti illeciti relativi alla gestione dei corsi di aggiornamento per i dipendenti di Alto Calore spa. Si tratta dell’ex amministratore unico Michelangelo Ciarcia e del suo addetto alla segreteria Pantaleone Trasi, insieme al titolare della Cat Servizi, società esterna incaricata, Gerardo Santoli, e a un collaboratore della stessa, Raffaele Castagnozzi.
Il giudice ha fissato la prima udienza del processo per il 16 settembre. In quella data il collegio giudicante dovrà anche valutare l’eventuale unificazione di questo filone bis con il procedimento principale già in corso presso il tribunale di Avellino. L’inchiesta punta a chiarire il ruolo specifico di ciascun indagato e a capire se vi siano state condotte fraudolente finalizzate all’ottenimento di contributi pubblici erogati per attività mai realizzate.
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Accuse e ipotesi di reato contestate agli imputati
Le accuse mosse contro i quattro riguardano in particolare la malversazione e la tentata truffa ai danni di amministrazioni pubbliche. Michelangelo Ciarcia e Pantaleone Trasi sono chiamati a rispondere di malversazione su erogazioni pubbliche, trattandosi di somme di denaro erogate da enti pubblici per svolgimento di attività formative. Per la procura, questi due avrebbero concorso nel far risultare falsamente completati i corsi.
Gerardo Santoli e Raffaele Castagnozzi sono invece accusati di tentata truffa per il conseguimento di contributi pubblici. In particolare, la tesi sostiene che la Cat Servizi abbia attestato falsamente lo svolgimento di tre corsi di aggiornamento professionale destinati a un totale di 91 dipendenti Alto Calore, corsi mai effettivamente realizzati. La certificazione di svolgimento avrebbe permesso di richiedere e incassare indebitamente il saldo del contributo concesso dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
Il ruolo della Cat Servizi e dei suoi collaboratori è cruciale per la dinamica contestata. L’impresa esterna avrebbe prodotto documenti non veritieri, districandosi in una vicenda che riguarda direttamente la trasparenza nella gestione dei fondi cuciti alle attività formative affidate al personale di una società partecipata pubblica.
I contorni della vicenda e l’impatto sul territorio tra irpinia e sannio
Alto Calore spa si occupa della rete idrica in una vasta area che spazia dall’Irpinia al Sannio, gestendo servizi pubblici essenziali per 125 comuni. Le accuse sui corsi fantasma colpiscono un contesto delicato dove l’uso corretto delle risorse pubbliche assume significato fondamentale. La presunta truffa mette in discussione non solo le persone coinvolte ma anche la credibilità della società di gestione del servizio idrico integrato.
La vicenda è seguita con attenzione anche perché riguarda fondi pubblici destinati a sostenere la formazione professionale, attività che dovrebbero migliorare le competenze dei lavoratori. La mancata realizzazione dei corsi alimenta dubbi sulle procedure di controllo e gestione all’interno di società partecipate, con particolare attenzione alla trasparenza.
Prossimi sviluppi e osservazioni
I prossimi sviluppi giudiziari saranno osservati sia dagli organi di controllo sia dai rappresentanti dei territori interessati. L’eventuale unificazione con il procedimento principale potrà fornire un quadro più articolato delle responsabilità e del meccanismo attraverso cui sarebbero stati attestati corsi inesistenti. Ciò potrebbe incidere sugli assetti organizzativi dell’azienda e sulle prassi amministrative adottate.