L’appuntamento di Verona dedicato alla comunità transgender, non binaria e di genere non conforme si terrà sabato 6 settembre nello spazio Link di via Benedetti, a Borgo Roma. L’evento, promosso da Pianeta Milk con il sostegno del Comune di Verona, offrirà momenti d’incontro, informazione e svago, segnando un passo importante nel dialogo cittadino sulla visibilità e il rispetto per queste persone.
L’evento “it’s trans time” e il gruppo t-incontro come spazio sicuro per la comunità lgbtq+
“It’s trans time” sarà una serata dalle 18 alle 23 dedicata alla presentazione delle nuove attività del gruppo T-incontro, nato con l’obiettivo di creare un ambiente protetto dove persone transgender, non binarie e di genere non conforme possano incontrarsi senza giudizi o stigmatizzazioni. L’iniziativa mira ad affermare le soggettività di queste persone valorizzando il loro diritto a esprimersi liberamente, senza ridurle a storie di sofferenza o categorie patologiche.*
Il gruppo T-incontro si inserisce come una delle realtà associative attive nell’ambito di Pianeta Milk Arcigay/Arci, un punto di riferimento già impegnato su diversi fronti di supporto e inclusione. La scelta di aprire incontri regolari, il primo sabato e il terzo venerdì di ogni mese, serve a consolidare questa comunità e a costruire nuovi momenti di aggregazione che includono attività ludiche e formative.
Queste attività toccano temi concreti come lavoro, salute e partecipazione sociale, invitando a una maggiore consapevolezza e autonomia per chi spesso si trova a fronteggiare discriminazioni sul piano personale e istituzionale. Lo scopo è superare narrazioni obsolete fermate su stereotipi o stigmatizzazioni, costruendo uno spazio di dialogo anche con la società più ampia.
Un evento di questo tipo a Verona, città che negli ultimi anni ha incrementato il proprio impegno verso i diritti LGBTQ+, conferma un’attenzione crescente a livello locale che va di pari passo con un aumento di iniziative analoghe in molte città italiane e europee. La funzione sociale di tali momenti è rafforzare la comunità e rispondere a un contesto ancora segnato da intolleranza verso identità di genere non conformi.
La polemica Sull’abbonamento alias atv e le reazioni in città
Dal primo settembre Atv, la società che gestisce il trasporto pubblico a Verona, ha introdotto l’abbonamento alias, una tessera che consente di viaggiare sul mezzo pubblico usando un nome scelto autonomamente, diverso da quello anagrafico. Questa misura è stata pensata per agevolare persone trans e non binarie che si trovano in una fase di transizione e preferiscono usare un nome che rispecchi la loro identità di genere.
Tale novità ha generato reazioni contrastanti in città. Da una parte, è stato accolto come un passo verso il riconoscimento dei diritti e della dignità delle persone T e Non Binary. Dall’altra, si sono manifestate forme di intolleranza e critiche ideologiche, che hanno polarizzato il dibattito pubblico. Questa manifestazione di ostilità riflette un problema più ampio che coinvolge non solo Verona, ma molte realtà italiane ed europee dove l’inclusione delle persone transgender incontra resistenze culturali.
L’iniziativa dell’abbonamento alias si colloca in un quadro influenzato da necessità pratiche quotidiane. Le persone transgender spesso vivono tensioni e problemi nell’uso del proprio nome anagrafico nei contesti pubblici o lavorativi, un problema legato anche ai tempi burocratici lunghi e complessi necessari per la rettifica dei documenti di identità. Avere una tessera di viaggio con il nome prescelto rappresenta dunque un riconoscimento tangibile e una forma di tutela importante, che il Comune sostiene da tempo.
Questo episodio ha portato la discussione all’attenzione dell’opinione pubblica veronese, sollecitando interventi istituzionali che hanno ribadito il valore dei diritti civili e la necessità di contrastare ogni forma di discriminazione, anche quella che si nasconde dietro critiche “ideologiche”.
Il sostegno del comune di Verona e l’impegno dell’assessore Jacopo Buffolo
Il Comune di Verona si è fatto parte attiva in questa fase di nuove aperture verso la comunità T e non binaria, con l’assessore alle pari opportunità Jacopo Buffolo che ha preso posizione rispetto agli attacchi ricevuti in seguito all’introduzione dell’abbonamento alias. Buffolo ha evidenziato la volontà dell’amministrazione di rispondere ai bisogni di rispetto e diritti delle persone coinvolte.
Nel corso delle ultime settimane l’assessore ha sottolineato l’importanza di abbattere pregiudizi e di garantire il diritto alla mobilità senza discriminazioni. Ha spiegato che la questione travalica il singolo strumento dell’abbonamento alias ed entra in un percorso più ampio, spesso complesso e anche doloroso, per molte persone trans e non binarie, che devono affrontare la discrepanza tra identità e documenti ufficiali ancora non aggiornati.
Il Comune di Verona ribadisce un impegno concreto verso queste tematiche, spingendo per la visibilità e la tutela dei diritti, nonostante la presenza di opinioni ostili, incluse quelle di alcune figure pubbliche come l’onorevole Maddalena Morgante che ha espresso posizioni critiche lontane dal confronto diretto con la comunità. La posizione ufficiale è chiara e netta: le iniziative non saranno bloccate da ideologie ma sostenute nell’interesse della collettività.
Questo approccio fa parte di un trend diffuso tra gli enti locali italiani, che negli ultimi anni hanno consolidato strumenti e risorse per affrontare discriminazioni e promuovere inclusione, anche attraverso eventi pubblici, politiche di pari opportunità e attività di sensibilizzazione.
I contenuti culturali e di intrattenimento previsti per la serata
Il programma della serata si apre con un intervento di Christian Cristalli, membro della segreteria nazionale di Arcigay delegato ai diritti delle persone trans. La sua presenza punta a fornire un quadro diretto e aggiornato sulle rivendicazioni e sulle difficoltà vissute dalla comunità transgender e non binaria in Italia.
A seguire, l’evento proporrà la presentazione del libro “Diario di un’ossessione” di Alice Del Magro, un momento culturale dedicato alla narrazione di esperienze personali o tematiche legate all’identità di genere. Il formato è pensato per stimolare la discussione e lo scambio di idee in un ambiente aperto e inclusivo.
Il momento di svago punterà su una stand-up comedy interpretata dall’attrice Simonetta Musitano, che con la comicità offrirà una lettura nuova e meno stereotipata delle vite delle persone transgender e non binarie, alleggerendo il clima e favorendo la socializzazione. Infine, la serata si chiuderà con un dj set curato da Dj Riot, creando un’occasione di festa e aggregazione aperta a tutte e tutti.
Questa alternanza di momenti informativi e ricreativi rappresenta una scelta consapevole per rendere visibili le esperienze trans, stimolare empatia e normalizzare la presenza della comunità nella vita sociale cittadina. Il lavoro sul palco, ma anche nelle attività di gruppo, mette al centro le persone con tutte le loro complessità e diverse sfumature, senza separarle dal contesto quotidiano.
L’evento di sabato 6 settembre è dunque parte di un tessuto più ampio di iniziative a Verona pensate per supportare chi ogni giorno affronta sfide legate al riconoscimento della propria identità di genere, attraverso momenti che uniscono cultura, informazione e convivialità.
Le difficoltà pratiche e sociali vissute dalla comunità trans e non binaria
Nel corso dell’evento si è voluto dare spazio anche alle problematiche concrete legate alla vita quotidiana della comunità T e non Binary. Chiara Zanca, tra le voci principali di Pianeta Milk e gruppo T-incontro, ha sottolineato quanto le difficoltà sul lavoro siano particolarmente pesanti.
In Italia la legislazione non agevola ancora un rapido riconoscimento, ma anzi richiede un iter lungo e spesso medicalizzato per la rettifica dei documenti. Questo genera un periodo, pari anche a due o tre anni, in cui le persone si trovano a dover convivere con documenti che non corrispondono alla loro identità sociale. Tale situazione provoca problemi pratici in molti ambiti: dalla posta alla banca, fino al posto di lavoro.
La terapia ormonale modifica gradualmente il corpo, ma il disallineamento burocratico crea tensioni e discriminazioni che non dovrebbero persistere nel 2025. Si tratta di situazioni che pesano sia sull’autostima che sulle possibilità di partecipare pienamente alla società.
La riflessione sottolinea la necessità di un cambiamento profondo, ancora lontano dall’essere compiuto. Le esperienze raccontate mostrano una comunità pronta a reagire e a farsi ascoltare, chiedendo di essere trattata con rispetto e parità.
La scelta di promuovere eventi come “It’s trans time” diventa così una risposta concreta, per rafforzare i legami e fare emergere una narrazione meno frammentata, fatta di diritti, storie e soggettività autentiche.
Lo spazio Link di via Benedetti si conferma luogo di scambio e confronto per persone che spesso si trovano ai margini di discorsi pubblici più ampi. Il sostegno istituzionale unito all’impegno delle associazioni locali dimostra la volontà di Verona di affrontare con decisione i temi legati a identità di genere e diritti civili. L’evento “It’s trans time” arriva in un momento delicato per la comunità, ma anche di crescita e visibilità, rappresentando una tappa fondamentale per la città.