Venezia diventa centrale per la ricerca sulla biodiversità con il nuovo progetto del Cnr

Venezia diventa centrale per la ricerca sulla biodiversità con il nuovo progetto del Cnr

Venezia lancia il “Gateway della biodiversità”, un progetto del CNR che promuove ricerca e occupazione, coinvolgendo giovani ricercatori e studenti nella tutela dell’ambiente con un investimento di quasi dieci milioni di euro.
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Venezia diventa centrale per la ricerca sulla biodiversità con il nuovo progetto del Cnr - Gaeta.it

Un’iniziativa innovativa sta prendendo forma a Venezia, che si configura non solo come una città d’arte e cultura, ma anche come un importante centro di ricerca scientifica. Un progetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha dato vita a una rete che riunirà la città e altre cinque località italiane, destinata a valorizzare l’importante tema della biodiversità. Con un investimento di quasi dieci milioni di euro, il programma prevede la creazione di circa 600 nuovi posti di lavoro a livello nazionale, segnando un significativo passo avanti sia per l’occupazione che per il rafforzamento dei settori di ricerca.

L’importanza del Gateway della biodiversità

L’innovativo progetto proposto dal Cnr mira a realizzare il “Gateway della biodiversità“, una piattaforma fisica e virtuale che avrà sede a Venezia nella storica casa del Cnr in Riva dei Sette Martiri. Questa iniziativa ambiziosa non solo connette la comunità scientifica attiva nel campo della biodiversità con le pubbliche amministrazioni e il mondo imprenditoriale, ma punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della biodiversità e sulla sua tutela. La scelta di Venezia come punto focale è strategica, dato il suo patrimonio naturale unico e l’elevata diversità ecologica che caratterizza la laguna.

L’apertura della nuova sede è prevista per la prossima primavera e rappresenta un passo cruciale per l’affermazione di Venezia come un hub di ricerca scientifica. L’assessore all’Ambiente, Massimiliano De Martin, ha sottolineato che questo investimento è una chiara manifestazione dell’intenzione di mantenere e potenziare la presenza scientifica in città, rimarcando che “Venezia è destinata a diventare un centro privilegiato non solo per il turismo ma anche per la ricerca.”

Una collaborazione attiva con il settore educativo

Il progetto del Gateway della biodiversità non si limita alla sola ricerca scientifica, ma coinvolge anche attivamente il mondo della scuola e dell’educazione. Sono già stati assunti venti giovani ricercatori che collaboreranno a progetti sul campo, e si prevede un coinvolgimento di oltre 2.000 studenti veneziani in attività di ricerca sulla biodiversità nella laguna. Questo scambio tra il mondo accademico e il sistema educativo è essenziale per formare una nuova generazione consapevole dell’importanza della biodiversità e pronta a impegnarsi per la sua tutela.

In questo contesto, il direttore dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr, Mario Sprovieri, ha annunciato ulteriori iniziative educative, tra cui corsi dedicati a docenti di biologia tenuti a San Servolo e un programma invernale focalizzato su biodiversità e scienze umane. Queste azioni sono finalizzate a creare un legame diretto tra ricercatori e studenti, stimolando la curiosità e la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla ricerca scientifica.

Un contributo fondamentale per la tutela dell’ambiente

Il Forum intitolato “Le forme della biodiversità. Azioni e sistemi per una nuova cittadinanza europea” ha messo in evidenza come progetti di questo tipo siano cruciali per il futuro della biodiversità, non solo in Italia ma a livello europeo. Questo evento, ospitato alla Tesa 104 nell’Arsenale, ha visto la partecipazione di esperti e autorità del settore, tra cui la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, e il presidente del National Biodiversity Future Center, Luigi Fiorentino. I relatori hanno discusso delle sfide e delle opportunità legate alla conservazione della biodiversità, evidenziando come Venezia si ponga come un modello per altre città nel campo della ricerca ambientale.

Il salon di idee e buone pratiche che si è sviluppato attorno all’evento ha messo in luce come sia fondamentale coinvolgere tutti i membri della società nella salvaguardia degli ecosistemi. La diversità biologica non è soltanto una risorsa naturale, ma rappresenta anche un patrimonio culturale da preservare, creando una nuova consapevolezza civica attorno a temi cruciali come la sostenibilità e la responsabilità ambientale.

L’orizzonte che si delinea per Venezia è quello di un futuro in cui la ricerca scientifica e la partecipazione della comunità si intrecciano, creando sinergie significative e risultati duraturi.

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