Le vendite di elettrodomestici in Italia hanno preso una brutta piega nei primi mesi dell’estate 2025. Vari settori chiave mostrano segnali di rallentamento, e anche la produzione nazionale ne ha risentito, con numeri in calo.
Vendite in discesa da maggio a luglio, i settori più colpiti
A maggio 2025 le vendite hanno già mostrato un primo segno negativo, con un calo dell’1%. Ma è a giugno che la situazione si è fatta più pesante, con una contrazione dell’11%, soprattutto per prodotti di largo consumo come lavatrici, frigoriferi e forni. Questo stop al trend positivo dei mesi precedenti riflette una domanda più debole e forse qualche freno del mercato.
Anche luglio non ha portato segnali di ripresa: le vendite sono scese ancora, del 2,9%. Il comparto fatica a recuperare e la flessione dura ormai da tre mesi di fila, non si tratta di un problema passeggero.
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Produzione italiana in difficoltà, lavatrici e piani cottura i più colpiti
Tra aprile e giugno la produzione interna di elettrodomestici ha risentito della situazione. In particolare, la produzione di lavatrici ha subito un calo netto, del 19,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oltre alla domanda più bassa, questo può indicare problemi nelle linee produttive o nella catena di approvvigionamento.
Anche forni e piani cottura hanno visto una diminuzione, seppur più contenuta, intorno al 2%. Un segnale comunque chiaro di un momento difficile che potrebbe pesare sulla logistica e sulle strategie delle aziende italiane del settore.
Mercato in allarme, si aspettano misure per rilanciare le vendite
La lunga fase di flessione nelle vendite e la contrazione della produzione hanno acceso un campanello d’allarme tra i produttori di elettrodomestici. Molti guardano con speranza all’introduzione del bonus elettrodomestici, una misura attesa da tempo che potrebbe dare la spinta necessaria per far ripartire la domanda.
Il settore segue con attenzione l’evolversi della situazione, consapevole che la ripresa dipenderà anche dalla capacità delle aziende di adattarsi a queste nuove condizioni di mercato. Senza interventi o cambiamenti nel consumo, la fase di contrazione rischia di prolungarsi nei prossimi mesi.