La sicurezza del cibo in Europa è un tema sempre più ampio. L’associazione ambientalista VAS – Verdi Ambiente e Società di Parma ha rilanciato la richiesta di estendere le competenze dell’Ente Europeo per la sicurezza alimentare, l’EFSA, includendo anche la qualità e la sostenibilità degli alimenti. Questa iniziativa si lega alla ventesima edizione della campagna “Mangiasano 2025” e alla giornata mondiale dedicata alla gastronomia sostenibile, che cade il 18 giugno, come stabilito dalle Nazioni Unite per sostenere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Il ruolo fondamentale della gastronomia sostenibile negli obiettivi europei
La gastronomia non è solo un fatto culturale ma una leva per lo sviluppo agricolo e ambientale. Promuovere cibo di qualità e rispetto per l’ambiente contribuisce al consumo responsabile e alla tutela della biodiversità. L’attenzione si concentra su una filiera alimentare che parta dalla terra e arrivi sulla tavola preservando risorse naturali e garantendo la salubrità degli alimenti. L’adesione a questi principi si traduce in un impegno collettivo che deve coinvolgere istituzioni, produttori e consumatori, soprattutto in un momento in cui migliaia di aziende agricole e industrie alimentari stanno modificando processi produttivi verso modelli più sostenibili.
Il nuovo ruolo dell’efsa nel garantire qualità e sostenibilità
L’EFSA, fino ad oggi specializzata nella sicurezza alimentare sotto il profilo igienico e sanitario, si trova a dover affrontare richieste nuove e più complesse. Non si tratta solo di evitare rischi per la salute pubblica, ma di assicurare che il cibo sia di buona qualità e rispettoso dell’ambiente. Questo significa monitorare aspetti che vanno dalla provenienza degli ingredienti, alle tecniche di coltivazione e allevamento, fino al packaging e alla distribuzione, per esempio verificando l’impatto ambientale lungo tutta la filiera.
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L’appello vas per una efsa 2.0 con poteri rafforzati su qualità e tracciabilità
Nel documento dell’Associazione VAS si sottolinea come la Commissione europea abbia l’opportunità di trasformare l’EFSA in un organismo più ampio e autonomo. Lo slogan della campagna “Efsa 2.0” riassume la richiesta di un’autorità capace di garantire un cibo non solo sicuro, ma anche buono e sostenibile per tutta Europa. Si ricorda che oltre 448 milioni di europei dovrebbero avere la certezza che il cibo che consumano rispetti parametri elevati lungo tutte le fasi della produzione, compresa la tutela dell’ambiente.
Esperti e personalità a supporto dell’iniziativa
Tra i promotori dell’appello figurano esperti di rilievo internazionale. Riccardo Valentini, premio Nobel per la pace nel 2007 con l’IPCC, sottolinea l’importanza di legare il tema alimentare alla lotta ai cambiamenti climatici e alla difesa degli ecosistemi. Francesco Lenoci, docente universitario con anni di esperienza nella formazione su tematiche di sostenibilità, ha contribuito alla stesura, sottolineando che “la sostenibilità è fondamentale per il futuro delle nuove generazioni.”
Oltre a questi nomi, partecipano all’iniziativa figure istituzionali e leader del mondo gastronomico e ambientale, come Alfonso Pecoraro Scanio, presidente di UniVerde; Edo Ronchi, ex ministro e presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile; e Enrico Derflingher, presidente internazionale di Euro-Toques. La presenza di esperti provenienti dall’Università di Milano e di Parma dimostra la condivisione scientifica e culturale attorno al tema.
La richiesta al consiglio europeo per l’agricoltura e il ruolo di parma
L’appello è stato indirizzato all’Ebaf, il nuovo Consiglio europeo per l’agricoltura e l’alimentazione, che ha una funzione consultiva per il Commissario europeo Christophe Hansen. Questo organismo raccoglie trenta rappresentanti di agricoltori, imprese e cittadini. La proposta vuole influire sulle politiche europee in materia alimentare, agricola e ambientale, introducendo un approccio integrato per governare la filiera del cibo.
Parma: un centro strategico per la qualità alimentare
Donato Troiano, responsabile di VAS Parma, ha chiamato a raccolta enti locali e forze politiche della città, ricordando il successo ottenuto vent’anni fa per l’assegnazione dell’EFSA proprio a Parma. Secondo lui, la città dovrebbe confermare il proprio ruolo di punta valorizzando la qualità e la tradizione alimentare. Parma, riconosciuta come Food Valley italiana e Città creativa della gastronomia dall’Unesco, è patria di prodotti come il parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma. Questi simboli rappresentano una combinazione di storia, cultura e territorio da tutelare anche in un contesto di sfide ambientali e di salute pubblica.
L’impegno per riaffermare Parma come centro di eccellenza alimentare e sostenibile è quindi anche un richiamo alle istituzioni per supportare misure concrete con effetti sui sistemi produttivi ma anche sul livello di benessere dei cittadini europei.