Il 2023 segna un importante passo per la sanità lombarda, con l’attribuzione dei punteggi ai dirigenti sanitari che concorrono a definire l’efficacia della gestione sanitaria nella regione. Questi punteggi, frutto di un sistema di valutazione che tiene conto sia degli obiettivi strategici sia delle abilità manageriali, forniscono un quadro chiaro delle performances delle diverse figure dirigenziali nella sanità. Vediamo nel dettaglio come è strutturato questo sistema di valutazione e i risultati ottenuti dai dirigenti.
Sistema di valutazione
Il meccanismo di valutazione dei dirigenti sanitari in Lombardia si basa su un sistema che elargisce un massimo di 100 punti. Di questi, 70 punti sono attribuiti dalla Direzione Generale Welfare, che valuta il raggiungimento di obiettivi strategici nel settore sanitario. Il restante 30% è determinato da un comitato ristretto che include figure di spicco come il Presidente Attilio Fontana e gli assessori Guido Bertolaso e Marco Alparone, i quali valutano le capacità manageriali dei dirigenti. Questo approccio mira a bilanciare l’efficacia nella pianificazione strategica con l’abilità nel gestire le risorse e il personale.
La valutazione è quindi un processo complesso che tiene conto di vari fattori, come l’implementazione di nuovi servizi, l’ottimizzazione delle risorse e la capacità di risposta in situazioni di emergenza. È fondamentale non solo rispettare gli obiettivi previsti ma anche dimostrare un certo grado di innovazione nelle pratiche manageriali, per ricevere un punteggio elevato.
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I dirigenti migliori del 2023
In cima alla classifica con punteggi di 85 su 100 ci sono tre dirigenti che si sono distinti per le loro performance. Maria Grazia Colombo, direttrice sanitaria dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, riconosciuta per la sua abilità nella gestione sanitaria, si affianca a Lorella Cecconami, direttrice generale dell’Ats di Pavia, e Marco Trivelli, attuale direttore generale dell’Asst Lecco. Questi professionisti hanno dimostrato un approccio concreto e mirato nell’affrontare le sfide del settore sanitario.
Al secondo posto, con un punteggio di 83, troviamo una schiera di dirigenti di alto livello, tra cui Claudio Sileo dell’Ats di Brescia e Matteo Stocco, ora al Policlinico di Milano. Anche Alberto Zoli, direttore generale dell’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, e Walter Bergamaschi dell’Ats della Città Metropolitana di Milano hanno brillantemente svolto il loro lavoro, contribuendo a risultati apprezzabili nell’ambito della sanità pubblica.
Al terzo posto, con un punteggio di 81, si posiziona Marco Bosio, attuale dg dell’Asst Rhodense, la cui esperienza presso l’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda ha arricchito le sue competenze e capacità di gestione.
I risultati più critici
Tuttavia, non tutti i dirigenti hanno raggiunto valutazioni elevate. Al termine della classifica troviamo Peter Assembergs e Tommaso Saporito, in ultima posizione con un punteggio di 69. Queste valutazioni basse indicano difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, probabilmente a causa di un contesto complesso come quello della sanità.
Segnali di allerta emergono anche con valutazioni più basse, come quelle di Eugenio Porfido e Marco Paternoster, che si attestano a 71 punti. Questi punteggi mettono in evidenza la necessità di un intervento e di un supporto strategico per migliorare le pratiche gestionali e affrontare le sfide sempre crescenti del sistema sanitario lombardo.
Va notato che oltre ai dirigenti in difficoltà ci sono anche professionisti che, pur trovandosi all’interno di prestazioni soddisfacenti, non riescono a raggiungere punteggi eccellenti. Questo è il caso di Giuseppe Rossi, Massimo Giupponi e Salvatore Mannino, tutti valutati con punteggi di 75.
Il panorama complessivo
La valutazione dei dirigenti sanitari della Lombardia per il 2023 offre una visione dettagliata delle performance nel settore. I punteggi evidenziano non solo i leader emergenti, ma anche le aree in cui è possibile migliorare. Queste informazioni rivestono un’importanza strategica per il futuro della sanità nella regione, poiché forniscono spunti utili per affinare le politiche di gestione e ottimizzazione delle risorse.
Con il miglioramento costante come obiettivo, la sanità lombarda cerca di affrontare nuove sfide, puntando su un sistema di valutazione che possa garantire servizi sanitari sempre più qualificati e aderenti alle esigenze della popolazione. La strada è ancora lunga, ma i risultati finora ottenuti segnalano un impegno continuo nel garantire al cittadino un’assistenza sempre più efficiente e mirata.