Utile netto delle banche italiane nel 2024 raggiunge i 46,5 miliardi di euro, record storico

Utile netto delle banche italiane nel 2024 raggiunge i 46,5 miliardi di euro, record storico

Il settore bancario italiano chiude il 2024 con utili netti record di 46,5 miliardi di euro, grazie all’aumento dei tassi d’interesse e al contributo decisivo del personale secondo la Fabi.
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Nel 2024 il settore bancario italiano ha raggiunto un record storico di utili netti, con una crescita del 14% grazie all’aumento dei tassi d’interesse e al contributo decisivo del personale, che ha beneficiato anche di miglioramenti salariali. - Gaeta.it

Il settore bancario italiano ha chiuso il 2024 con un risultato economico particolarmente rilevante, segnando un picco negli utili netti grazie a fattori interni ed esterni ben delineati. La crescita di quasi il 14% rispetto all’anno precedente riflette un clima finanziario favorevole e l’impegno del personale bancario, elementi che hanno spinto la redditività a livelli mai raggiunti prima.

Andamento degli utili netti nel 2024

Nel corso del 2024 le banche italiane hanno registrato un utile netto complessivo di circa 46,5 miliardi di euro, segnando un aumento di 5,7 miliardi rispetto al 2023. Questo incremento pari al 14% rappresenta un nuovo massimo storico nel settore. I dati emergono dalla ricerca condotta dalla Fabi, federazione autonoma bancari italiani, che monitora costantemente la situazione economica degli istituti di credito nazionali.

Il triennio 2022-2024 ha accumulato utili superiori ai 112 miliardi di euro, offrendo una dimostrazione concreta di quanto gli ultimi anni siano stati favorevoli per le banche. Il recupero finale dell’anno è strettamente collegato alla variazione dei tassi d’interesse imposti dalla Banca centrale europea e ad altri fattori di mercato che hanno spinto i guadagni oltre le attese iniziali.

Ruolo dei tassi d’interesse nel profitto bancario

La performance positiva delle banche si deve in gran parte all’incremento dei tassi d’interesse, una risorsa economica che ha rappresentato quasi il 60% dei profitti totali nel 2024. Questi tassi, elevati nel contesto europeo, hanno influito direttamente sul costo e sulla redditività del credito concesso.

Il credito resta la principale fonte di guadagno per gli istituti finanziari, mantenendo una posizione centrale nel loro modello di business. Parallelamente si è assistito a un aumento delle commissioni, che hanno subito una risalita dopo un periodo di contrazione. Questo mix di fattori ha contribuito a consolidare un quadro economico vantaggioso per il comparto.

Contributo del personale e impatto sul lavoro

Secondo Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, la crescita record delle banche negli ultimi anni non va attribuita solo all’andamento dei mercati. Il merito principale spetta infatti alle centinaia di migliaia di lavoratori impegnati quotidianamente negli istituti, il cui contributo ha permesso di raggiungere questi risultati.

Il settore bancario ha riconosciuto questo sforzo anche attraverso forme di compenso migliorative, come il contratto collettivo nazionale del lavoro firmato nel 2023. In media, i lavoratori hanno ottenuto 435 euro lordi mensili in più e un adeguamento economico è stato previsto anche per le figure dirigenziali. Questi dati chiariscono come il benessere economico delle banche si rifletta anche sui salari e sulle condizioni di lavoro nel settore.

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