Urso: “Il vero problema non è tra Italia e Usa, ma a Bruxelles. Da lì dipende il futuro dell’industria europea”

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Urso: il futuro dell’industria europea si decide a Bruxelles, non tra Italia e Usa. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

7 Settembre 2025

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha parlato chiaro durante il forum Teha a Cernobbio. In un collegamento con l’Adnkronos, ha sottolineato che le decisioni cruciali per l’industria europea si prendono a Bruxelles, non negli Stati Uniti o altrove. Il contesto è quello delle tensioni economiche e commerciali che stanno mettendo sotto pressione il settore manifatturiero europeo. Urso ha anche toccato temi importanti per l’Italia, come l’ex Ilva e l’accordo con il Mercosur, spiegando quali sono le mosse del governo e cosa si aspetta dalle istituzioni europee.

Bruxelles, il vero nodo per l’industria europea

Per Urso, “l’elefante nella stanza” non è il confronto con gli Usa, ma le scelte della Commissione europea a Bruxelles. È lì, ha detto, che si decidono le sorti dell’industria nel Vecchio Continente. Mentre a Bruxelles si perde tempo in discussioni, l’industria europea rischia di indebolirsi, fino a subire la concorrenza esterna o di pagare il prezzo di decisioni interne poco efficaci.

Il ministro ha richiamato l’urgenza di un intervento concreto da parte degli organismi comunitari, che hanno il compito di definire regolamenti e misure di sostegno per i settori strategici. L’industria europea oggi deve affrontare grandi sfide: dalle tensioni geopolitiche agli squilibri commerciali, fino alla transizione energetica e ambientale. Senza azioni decise da parte della Commissione, ha avvertito Urso, la competitività e la sopravvivenza dell’industria rischiano di subire danni gravi e forse irreparabili. Le regole europee devono dunque essere all’altezza delle crisi che stiamo vivendo.

Ex Ilva, la gara d’appalto punta su decarbonizzazione e nuovi criteri

Sul fronte italiano, Urso ha richiamato l’attenzione sull’ex Ilva di Taranto, un dossier delicato e strategico per il Paese. Il governo si aspetta che le offerte per la gara aggiornata rispettino i nuovi criteri, in particolare quelli legati al piano di decarbonizzazione che è stato presentato alle autorità locali.

Il piano punta a trasformare lo stabilimento con tecnologie elettriche, prevedendo almeno tre forni elettrici a Taranto. L’obiettivo è mantenere la produzione ma ridurre molto le emissioni. La strategia cerca di bilanciare tutela del lavoro e obiettivi ambientali. Urso ha sottolineato che solo rispettando questi criteri si potrà dare credibilità a una transizione industriale e sostenibile.

In tutto questo, il controllo e il confronto con le istituzioni locali sono fondamentali per evitare che la produzione si blocchi o venga compromessa. La nuova gara segna quindi un cambio di passo rispetto al passato, spostando il focus verso tecnologie meno impattanti e uno sviluppo più green.

Mercosur, Roma vigile sull’accordo commerciale

Urso ha parlato anche dell’accordo tra Ue e Mercosur, definendolo positivo ma con qualche riserva. L’Italia ha ottenuto garanzie importanti e adesso seguirà tutto con attenzione.

Il Mercosur è un mercato rilevante per le esportazioni italiane, ma può rappresentare un rischio per alcuni settori, soprattutto agricoltura e industria alimentare. Il governo ha quindi inserito condizioni precise nell’accordo, per trovare un equilibrio tra opportunità e tutela della produzione interna.

La fase di monitoraggio sarà decisiva per verificare che gli impegni vengano rispettati e per evitare distorsioni. Urso ha ribadito che il governo resterà vigile e pronto a intervenire se dovessero emergere problemi. L’obiettivo è proteggere la qualità e la reputazione del Made in Italy, senza però chiudersi alle nuove possibilità di scambio commerciale.