Nel quartiere eur di roma un uomo di 50 anni ha subito per anni violenze e minacce da parte della moglie. La vicenda, emersa nella notte di sabato, si è conclusa solo dopo una segnalazione tempestiva dei vicini che ha permesso l’intervento della polizia. Questa storia di soprusi sintetizza una realtà poco raccontata: il maltrattamento maschile in famiglia.
La vicenda dell’aggressione: come è avvenuto l’intervento delle forze dell’ordine
Sabato notte, nel quartiere eur, una chiamata al 112 ha allertato le forze dell’ordine circa un’aggressione in corso in un’abitazione privata. Sul posto sono arrivati gli agenti dei commissariati esposizione e tor carbone, trovando una scena di caos e tensione. L’interno della casa mostrava segni evidenti di una lotta: utensili da lavoro disseminati ovunque, tra cui martelli, cacciaviti, coltelli e pinze, e tracce rilevabili di un confronto violento.
L’uomo, cinquantenne residente nella casa, presentava segni di colluttazione e tumefazioni, ma soprattutto raccontava una storia fatta di ripetute aggressioni nel tempo. La moglie, cittadina indiana di 44 anni, era la responsabile di quegli atti, e il suo arresto è scattato proprio in quella notte. La polizia ha raccolto la denuncia per maltrattamenti in famiglia e ha preso in custodia la donna in carcere.
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Il racconto della vittima: anni di soprusi, minacce e violenze fisiche
L’uomo ha chiesto aiuto dopo aver trovato finalmente la forza per farsi sentire. Ha definito la sua situazione insostenibile e ha descritto come, da quando si è sposato, la moglie abbia cambiato completamente atteggiamento. Le prime tensioni sono nate in maniera apparentemente banale, quando lei ha scoperto un messaggio di auguri inviato a una collega dal marito. Da quel momento, il loro rapporto si è deteriorato, trasformandosi in una spirale di violenza.
Il testimone ha ricordato di essere stato maltrattato più volte: è stato preso a pugni, costretto a subire minacce con oggetti pericolosi persino davanti ai figli piccoli, e in alcune occasioni ha sofferto ustioni da mozziconi di sigaretta spenti sul proprio corpo. L’uomo ha raccontato un dolore fisico costante unito a una sofferenza psicologica profonda.
Il clima di terrore in casa: controllo, paura e sofferenza davanti ai figli
Non si tratta solo di aggressioni fisiche. Il racconto evidenzia un controllo serrato della donna sulla sua vita: sequestri del telefonino, imposizioni di restare in casa e tensioni continue hanno segnato le giornate di quest’uomo. La paura era una compagna fissa, insieme ad un senso di prigionia.
In più occasioni, le violenze sono state consumate davanti ai figli piccoli, esponendo anche loro a situazioni di stress e timore. L’uomo ha affermato che la moglie non ha mostrato segni di cambiamento nel tempo, mantenendo un atteggiamento aggressivo e intimidatorio. La denuncia ha permesso finalmente di interrompere questo ciclo, con il fermo della donna.
La reazione delle autorità e le conseguenze legali
Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha evitato possibili conseguenze peggiori e messo fine a anni di soprusi. La donna è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e si trova ora in carcere in attesa delle decisioni giudiziarie.
Gli agenti dei commissariati esposizione e tor carbone hanno sottolineato come casi di violenza domestica possano riguardare anche uomini, sottolineando la necessità di attivare tutti i canali di supporto per le vittime, indipendentemente dal genere. Questo episodio conferma l’importanza di intervenire tempestivamente e conferma che la legge tutela ogni vittima di abusi e aggressioni, nell’ambito familiare come anche in altri contesti.