Uomo muore in esplosione a torino: la guardia giurata resta in carcere per disastro doloso

Uomo muore in esplosione a torino: la guardia giurata resta in carcere per disastro doloso

Un’esplosione premeditata in un condominio di via Nizza 389 a Torino provoca la morte di Jacopo Peretti; Giovanni Zippo, arrestato e ritenuto pericoloso, resta in carcere in attesa del processo.
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Un’esplosione premeditata in un condominio di Torino, causata dalla guardia giurata Giovanni Zippo per motivi sentimentali, ha provocato una vittima, danni ingenti e l’arresto dell’autore, che resta in carcere in attesa di processo. - Gaeta.it

Un’esplosione in un condominio di via nizza 389 a torino ha causato la morte di un uomo e ingenti danni agli abitanti. Giovanni Zippo, guardia giurata, è stato arrestato come responsabile. Il tribunale del riesame ha respinto la richiesta di domiciliari, mantenendo il carcere a causa del rischio che ripeta un gesto simile. I fatti risalgono alla notte tra il 29 e il 30 giugno 2025 e hanno scosso il quartiere san salvario.

I fatti della notte tra il 29 e il 30 giugno a torino

L’esplosione ha squarciato un intero palazzo in via nizza 389, provocando la morte di jacopo peretti, trentacinquenne residente nell’edificio. Decine di famiglie sono rimaste senza casa, costrette a lasciare i propri appartamenti per motivi di sicurezza. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente all’alba del 30 giugno, tra calcinacci e vetri frantumati. La scena lasciava poco spazio a dubbi sulla gravità dell’evento, con danni estesi e feriti tra gli abitanti.

Indagini e conclusioni preliminari

Le indagini hanno escluso la casualità. Secondo la procura di torino, l’esplosione non è stata un incidente, ma un atto voluto e premeditato. La dinamica è stata studiata, evidenziando un’azione consapevole e calcolata. Le prime testimonianze avevano indicato la possibile origine da una fuga di gas, ma i rilievi hanno confermato che qualcuno ha acceso deliberatamente la fiamma. Il quadro è stato definito in poche ore: niente errore, solo una volontà precisa di scatenare la tragedia.

Motivazioni e dinamiche dell’esplosione: il coinvolgimento di giovanni zippo

La guardia giurata giovanni zippo, abitante dello stabile, è stata arrestata e accusata di aver causato la detonazione. Il movente si lega a una relazione sentimentale interrotta, infatti zippo era coinvolto in una relazione segreta con magdalina ionela hagiu, collega di lavoro. Quando lei ha chiuso ogni contatto, zippo avrebbe reagito in modo violento, dando fuoco al gas per punire la donna o sfogare la frustrazione.

Accusa e motivazioni della premeditazione

L’accusa sostiene che zippo ha agito con freddezza e determinazione, pianificando un gesto eclatante per segnare la fine del rapporto. Non si tratterebbe di un atto impulsivo, ma di un’azione calcolata, messa in atto con la consapevolezza delle conseguenze. Zippo avrebbe scelto di colpire non solo la donna, ma anche l’intero stabile, rischiando di causare numerose vittime.

La posizione del tribunale e il rifiuto degli arresti domiciliari

Dopo l’arresto, l’avvocato basilio foti ha chiesto per zippo gli arresti domiciliari, sostenendo che l’uomo sarebbe in uno stato mentale alterato e privo di precedenti penali. Il tribunale del riesame, però, ha bocciato questa richiesta sottolineando la pericolosità sociale dell’imputato. Il giudice ha motivato il rigetto affermando che zippo potrebbe replicare un gesto simile, vista la lucidità e la determinazione con cui ha eseguito l’esplosione.

Decisione del giudice

La decisione giudiziaria è netta: zippo resta dietro le sbarre fino al processo. Questo passaggio rafforza la tesi che l’uomo non ha mostrato alcun rimorso e rappresenta un pericolo per la collettività. Nel caso delle violenze legate a motivi affettivi, la giustizia si mantiene rigorosa, soprattutto quando si traduce in tragedie pubbliche.

Le reazioni della comunità e le conseguenze per il quartiere

L’esplosione ha lasciato una ferita profonda nel quartiere san salvario. La morte di jacopo peretti ha scosso la comunità, che ha risposto con una fiaccolata silenziosa in sua memoria. La solidarietà si è estesa anche alle famiglie sfollate, molte ancora senza un luogo stabile dove andare. Le operazioni di sgombero e la messa in sicurezza dello stabile sono ancora in corso, complicate dalla gravità dei danni.

I residenti chiedono risposte precise e controlli più severi per prevenire simili tragedie. Alcuni testimoni hanno riferito di comportamenti inquietanti da parte di zippo nei giorni precedenti, tra messaggi ossessivi e pedinamenti. La procura mantiene aperto il fascicolo per omicidio volontario, strage e disastro doloso, concentrandosi sul grado di consapevolezza e sui segnali che i vicini non hanno segnalato o sono stati sottovalutati.

Giovanni Zippo resta in carcere, in attesa del processo che chiarirà ogni dettaglio. L’episodio rimarrà un esempio di come la disperazione personale possa scatenare una tragedia di ampie proporzioni. La giustizia mantiene una linea dura nei confronti di chi trasforma un conflitto privato in violenza pubblica, soprattutto quando la vita di innocenti è coinvolta.

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