Un episodio di violenza ha visto protagonisti i carabinieri del nucleo radiomobile di via Hermet a Trieste, dove un uomo di 45 anni è stato arrestato dopo aver minacciato con un coltello il personale infermieristico del centro di igiene mentale di Domio. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione degenerasse, con l’aggressore fermato e portato in carcere.
L’allarme e l’intervento dei carabinieri
Tutto è iniziato con una segnalazione urgente arrivata alla centrale operativa dei carabinieri nella mattinata del 25 aprile 2025. Un uomo armato di coltello stava minacciando il personale medico al centro di igiene mentale di Domio, località nei dintorni di Trieste. La ‘gazzella‘ più vicina è partita immediatamente con le sirene spiegate per bloccare l’aggressore. Al loro arrivo, i militari hanno trovato l’uomo seduto a un tavolo mentre consumava un pasto, tenendo il coltello in mano. Nonostante le ripetute richieste di lasciar cadere l’arma, l’uomo si è opposto, insultando e minacciando i carabinieri. Solo un attimo di distrazione ha permesso a uno di loro di disarmare il soggetto, neutralizzandolo senza ulteriori danni.
Il comportamento dell’uomo al centro di igiene mentale
L’individuo, noto al personale sanitario perché in cura proprio al centro di Domio, era arrivato alcune ore prima per ricevere la propria prescrizione di farmaci. Dopo aver chiesto e ottenuto un pasto, si è spostato al primo piano della struttura. È lì che gli infermieri hanno notato il suo comportamento strano, culminato con un’aggressione verbale senza apparente motivo. Improvvisamente ha tirato fuori un coltello dalla tasca del giubbino, sguainandolo davanti allo staff, generando allarme e paura tra le persone presenti. Il personale ha immediatamente attivato la procedura di emergenza, chiamando i carabinieri. Il modo in cui ha puntato l’arma contro uno dei carabinieri ha complicato l’intervento, ma senza feriti.
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I capi di accusa e la detenzione dell’uomo
Alla fine dell’intervento, il quarantaquattrenne è stato arrestato con diverse imputazioni. I carabinieri del nucleo radiomobile hanno contestato violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, oltre al porto di armi o oggetti atti ad offendere. L’uomo è stato trasportato alla casa circondariale di Trieste nella giornata stessa. L’arresto è avvenuto a scopo cautelativo anche per evitare eventuali ulteriori rischi alla sicurezza del personale sanitario e degli utenti del centro. Le autorità hanno sottolineato che l’arma era stata nascosta sotto il giubbotto, mostrando una volontà di mettere a repentaglio l’incolumità altrui.
Il ruolo dei centri di igiene mentale nella gestione di pazienti a rischio
Il centro di igiene mentale di Domio rappresenta un punto di riferimento per persone con disturbi psichiatrici, offrendo supporto e terapie personalizzate. Qui, si gestiscono situazioni delicate di pazienti che spesso hanno bisogno di essere monitorati costantemente per evitare episodi di crisi o comportamenti pericolosi. L’episodio di Trieste mette in evidenza anche le difficoltà affrontate da operatori sanitari e carabinieri nel fronteggiare emergenze di questo tipo. La collaborazione tra medici, infermieri, forze dell’ordine e servizi sociali rimane fondamentale per garantire la sicurezza e l’assistenza necessaria a persone con problemi di salute mentale, soprattutto quando manifestano atti violenti improvvisi.
La vicenda di Domio ha richiamato l’attenzione su questi aspetti e ha sottolineato l’importanza di interventi rapidi e coordinati. La presenza di armi nascoste in strutture sanitarie rappresenta un rischio serio, e per questo il personale viene adeguatamente formato per gestire minacce senza scatenare violenze maggiori. Le forze dell’ordine, grazie alla loro prontezza, hanno evitato che la situazione degenerasse in un episodio peggiore. L’arresto dell’uomo segna una tappa decisiva per ristabilire la normalità nel centro di Domio, che ora torna operativo sotto stretta sorveglianza.