Uomo arrestato a Ventimiglia per violenze e minacce contro la madre per estorcere denaro

Uomo arrestato a Ventimiglia per violenze e minacce contro la madre per estorcere denaro

Un uomo di 52 anni di Ventimiglia arrestato per maltrattamenti e richieste estorsive verso la madre; la procura di Imperia e la polizia locale hanno agito per proteggere la vittima e fermare le violenze.
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Un uomo di 52 anni a Ventimiglia è stato arrestato per maltrattamenti e richieste estorsive di denaro verso la madre, dopo indagini della polizia e un’ordinanza del tribunale di Imperia. - Gaeta.it

Un uomo di 52 anni residente a Ventimiglia è stato fermato dalle forze dell’ordine con l’accusa di maltrattamenti e richieste insistenti di denaro verso la madre, tramite minacce e violenza. La vicenda, iniziata a giugno 2025, ha portato all’arresto su ordine di un giudice che ha intervenuto dopo le indagini della polizia locale.

Il quadro dei maltrattamenti e le richieste di denaro

Secondo quanto emerso durante le indagini, l’uomo esercitava una pressione sempre crescente sulla madre, pretendendo somme di denaro con insistenza. Quando la donna si rifiutava o non riusciva a soddisfare queste richieste, il 52enne passava alle minacce verbali e all’aggressione fisica, con l’obiettivo di estorcere il denaro necessario. Questi comportamenti andavano avanti da settimane, mettendo in serio pericolo il benessere della signora.

I maltrattamenti non si limitavano a qualche episodio isolato ma rappresentavano una forma continuativa di vessazione. Il caso si è aggravato perché la vittima, spaventata, non sempre osava denunciare, anche per il legame familiare con l’aggressore. Tuttavia, la situazione è stata portata all’attenzione della procura, che ha seguito da vicino gli sviluppi investigativi.

L’intervento del tribunale e la misura cautelare

La procura di imperia ha agito tempestivamente, valutando le informazioni fornite dalla polizia e chiedendo l’intervento del giudice per le indagini preliminari. Quest’ultimo ha riconosciuto la gravità delle accuse, in particolare la pericolosità sociale dimostrata dall’uomo attraverso le violenze continue ai danni della madre.

L’ordinanza del 20 giugno ha disposto la custodia in carcere con lo scopo di interrompere immediatamente ogni tentativo di pressione sulla vittima. Questo provvedimento serve a tutelare la donna e a prevenire ulteriori fatti delittuosi. Le forze dell’ordine hanno subito eseguito l’arresto, trasportando il 52enne in una struttura detentiva, a disposizione della magistratura.

Le indagini e l’arresto a ventimiglia

L’attività della polizia è partita nei primi giorni di giugno quando sono arrivate segnalazioni riguardo a comportamenti aggressivi da parte di un uomo nei confronti della madre. Gli agenti del commissariato di Ventimiglia hanno raccolto elementi concreti che descrivono ripetute minacce accompagnate da episodi di violenza fisica, tutti rivolti a ottenere soldi dalla donna. Nel corso delle settimane, le forze dell’ordine sono riuscite a documentare i maltrattamenti con testimonianze e riscontri sul posto.

Il 20 giugno, il gip del tribunale di Imperia ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il soggetto, dando così il via libera all’arresto eseguito immediatamente dalla polizia. Le misure sono state adottate per interrompere la spirale di violenza che rischiava di peggiorare ulteriormente la situazione della vittima.

L’importanza della denuncia nei casi di maltrattamenti famigliari

Situazioni come questa, in cui un familiare usa violenza per ottenere denaro o controllare un parente, sono più frequenti di quanto si possa immaginare. I maltrattamenti, specialmente dentro le mura domestiche, spesso restano nascosti perché le vittime temono ripercussioni o non sanno a chi rivolgersi. La collaborazione tra vittima, forze dell’ordine e magistratura risulta fondamentale per interrompere queste dinamiche.

Gli agenti e i magistrati lavorano per garantire sicurezza e giustizia. Questo caso dimostra come, una volta raccolte prove precise, si possa intervenire rapidamente con misure restrittive per proteggere chi è in pericolo. È un monito per chi assiste a simili situazioni a non rimanere in silenzio e a cercare aiuto per fermare la violenza.

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