Nel cuore di Ancona, a Palazzo delle Marche, è stata inaugurata una targa in ricordo di Mario Giacomelli, uno dei fotografi più noti legati alla regione. L’iniziativa segna il centesimo anniversario della nascita dell’artista, nato a Senigallia nel 1925, e mette in luce il suo ruolo fondamentale nel rappresentare le Marche attraverso le sue immagini. Il riconoscimento è avvenuto alla presenza di figure politiche e rappresenta un omaggio alla forte identità culturale che Giacomelli ha saputo trasmettere con la sua arte.
La targa dedicata a mario giacomelli nel palazzo delle marche
Questa mattina, il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, ha scoperto una targa collocata all’ingresso della sede dell’Assemblea legislativa regionale, dedicata alla memoria di mario giacomelli. Sulla lastra in metallo sono incise le sue date di nascita e morte, “Senigallia agosto 1925 – 25 novembre 2000”, insieme alla definizione “fotografo cosmopolita” e a una sua celebre frase: “il linguaggio diventa traccia, necessità, spirito dove la forma si sprigiona non dall’esterno, ma dall’interno in un processo creativo”.
Un omaggio alla visione artistica
Questo elemento simbolico non solo ricorda i dati biografici dell’artista ma rappresenta un omaggio alla sua visione artistica. La scelta del luogo, Palazzo delle Marche, sottolinea l’importanza di Giacomelli come figura portante della cultura regionale. L’installazione vuole accompagnare chi entra nel palazzo a riconoscere il contributo decisivo che il fotografo ha dato alle Marche, attraverso uno sguardo capace di cogliere l’essenziale della realtà.
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La visione artistica di giacomelli e il suo legame con le marche
Il presidente Dino Latini ha commentato l’evento sottolineando come mario giacomelli sia diventato parte integrante delle “fondamenta culturali delle Marche”. Ha evidenziato come le sue fotografie non siano soltanto immagini ma testimonianze di un modo profondo di vedere il mondo, fatto di semplicità e intensità. Giacomelli ha ritratto la realtà con uno stile che va oltre l’apparenza, scavando nei sentimenti più intimi e nella verità dell’esistenza.
Le sue opere sono un patrimonio che racconta il cuore delle Marche e delle sue genti, un valore culturale che si esprime proprio attraverso l’interiorità e il sentimento. Il presidente ha voluto richiamare l’attenzione sull’importanza di conservare viva questa eredità, soprattutto in un contesto pubblico come quello di Palazzo delle Marche, dove si prendono decisioni e si costruisce la vita politica della regione.
Parole di carlo ciccioli sull’importanza della memoria
All’inaugurazione ha partecipato anche carlo ciccioli, eurodeputato di Fratelli d’Italia, che ha dato il suo contributo ricordando come mario giacomelli abbia saputo comunicare parole ed emozioni attraverso le immagini con una forza difficile da eguagliare. Ciccioli ha sottolineato come la fotografia di Giacomelli “lascia il segno” portando all’osservatore uno sguardo carico di emozioni — spesso più incisivo di molte parole scritte.
Ha fatto riferimento alla possibilità che Palazzo delle Marche possa diventare un “pantheon” dedicato alle figure marchigiane più rilevanti del Novecento. Con questo riguardo, la targa non è solo un gesto celebrativo ma un progetto più ampio per onorare il contributo di artisti, intellettuali e personaggi che hanno segnato la storia della regione. Il ricordo di Giacomelli trasmette un invito a custodire la storia visiva e culturale delle Marche nel tempo.
La giornata ha richiamato l’attenzione su un protagonista della fotografia italiana, che ha dato alle Marche un volto noto in tutta Italia e all’estero. Palazzo delle Marche si arricchisce quindi di un simbolo che parla di memoria, arte e radici, offrendosi come spazio dove il passato e il presente trovano continuità concreta.