una scultura della madonna con bambino torna a nuova vita dopo i danni dei terremoti a tossicia

una scultura della madonna con bambino torna a nuova vita dopo i danni dei terremoti a tossicia

La scultura in terracotta della madonna con bambino, recuperata e restaurata dopo i danni dei terremoti del 2009 e 2016 a santa Sinforosa di tossicia, sarà esposta al museo delle genti del gran sasso.
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La scultura in terracotta della Madonna con Bambino, danneggiata dai terremoti del 2009 e 2016 nella chiesa di Santa Sinforosa a Tossicia, è stata restaurata e sarà esposta al Museo delle Genti del Gran Sasso nel 2025, simbolo della tutela del patrimonio culturale locale. - Gaeta.it

La scultura in terracotta raffigurante la madonna con bambino, recuperata nella chiesa di santa Sinforosa a tossicia, riemerge dopo anni di abbandono causati dai danni provocati dai terremoti del 2009 e 2016. L’opera, prima ridotta in frantumi, è stata restaurata e sarà mostrata al pubblico nel museo delle genti del gran sasso. L’evento segna un passo importante per la comunità locale e per la tutela del patrimonio artistico danneggiato.

Storia e danni della scultura nella chiesa di santa sinforosa

La scultura della madonna con bambino si trovava all’interno della chiesa di santa Sinforosa, edificio sacro situato a tossicia, una frazione nel territorio montano del gran sasso. Nel corso degli anni, due violenti terremoti, uno nel 2009 e un altro nel 2016, hanno lesionato gravemente l’edificio e l’opera d’arte contenuta al suo interno. La terracotta dipinta, realizzata in epoca non precisata ma di chiara valenza storica e artistica, è finita in pezzi dopo le scosse. La fragilità del materiale accentuava il rischio di perdita definitiva dell’opera.

La presenza dei crolli ha imposto uno stato di emergenza culturale sul territorio, considerata la difficoltà di recuperare manufatti così delicati sottoposti a trauma fisico e ambientale. I danni hanno colpito non solo la scultura ma anche l’integrità della chiesa stessa, ma proprio da questo contesto sono partiti gli interventi volti a salvare ciò che era possibile. Il rischio di perdita completa di testimonianze artistiche religiose è un problema persistente nelle aree colpite dal sisma.

Il recupero e il ruolo dei carabinieri tutela patrimonio culturale

L’opera è stata trovata in frantumi ed è stata affidata ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, specializzati nel recupero e protezione di beni artistici e storici. Questo gruppo ha operato per rimettere insieme i pezzi della scultura e preservarne le caratteristiche originali, svolgendo un lavoro minuzioso di catalogazione e prima conservazione. Il loro intervento si è rivelato decisivo per evitare la dispersione e la distruzione definitiva del manufatto.

Le attività di recupero sono state eseguite con modalità che hanno rispettato l’integrità e l’autenticità dell’opera, applicando tecniche specifiche per la terracotta dipinta. La collaborazione tra le forze dell’ordine e restauratori specializzati ha garantito un approccio scientifico e rigoroso, tenendo conto della storia e del valore culturale della scultura. Questo impegno testimonia l’attenzione posta dal paese nella salvaguardia del proprio patrimonio artistico, specie in situazioni di emergenza ambientale come quella causata dai terremoti.

Il restauro e la presentazione al museo delle genti del gran sasso

Terminata la fase di recupero, la scultura è stata affidata a restauratori esperti per la ricomposizione e la pulitura finale. Questi interventi hanno richiesto precisione nel ripristinare le superfici dipinte e nella stabilizzazione della terracotta. Il restauro ha mirato a riportare l’opera al suo aspetto più vicino possibile a quello originale, favorendone la lettura estetica e il significato simbolico.

Il 2025 ha visto giungere a conclusione i lavori principali, e oggi, alle 17:30, l’opera sarà presentata alla cittadinanza nel museo delle genti del gran sasso, situato in provincia di teramo. L’iniziativa è aperta al pubblico. Nell’occasione verrà illustrata nel dettaglio l’attività di recupero e restauro, con la partecipazione di esperti del patrimonio culturale e autorità locali. La mostra rappresenta un momento di recupero collettivo della memoria artistica regionale e conferma l’impegno verso la conservazione di manufatti danneggiati da eventi naturali.

L’esposizione della madonna con bambino offrE alla comunità la possibilità di riscoprire un bene che sembrava perduto, rinnovando il legame con la propria storia e le tradizioni religiose. Il museo delle genti diventa così uno spazio di valorizzazione e testimonianza per tutti coloro che intendono conoscere e conservare le tracce del passato.

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