Il 2025 registra una nuova intensa attività sull’Etna, con un’eruzione che ha catturato l’attenzione degli esperti e dei residenti. L’evento ha generato una colonna di cenere e gas che si staglia nel cielo grazie a un flusso piroclastico originato da un collasso sul fianco settentrionale del cratere di sud-est. Le autorità geofisiche di Catania monitorano da vicino l’evolversi della situazione e descrivono un quadro ricco di dettagli sul fenomeno.
Descrizione della nube eruttiva e origine del flusso piroclastico
Le immagini del 2025 mostrano un vasto pennacchio di cenere che si eleva almeno per alcuni chilometri sopra il bordo del cratere di sud-est sull’Etna. I rilievi effettuati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con sede a Catania, indicano che questa massa consistente deriva da un flusso piroclastico. Questo si è formato dopo il cedimento di materiale caldo, che preso dalla dinamica del collasso interessava il fianco settentrionale del cratere. Il fenomeno ha spinto una grande quantità di polveri e gas vulcanici nel cielo, sollevando la nube imponente.
Caratteristiche del flusso e dinamica del collasso
Questo tipo di flusso, noto per la sua velocità e temperature elevate, ha origine in una frana interna che ha destabilizzato il versante del cono eruttivo. Il materiale rovente che si è riversato a valle è stato seguito da dense emissioni di cenere che, sospinte dall’aria calda, hanno formato la colonna visibile da chilometri di distanza. L’evento si inserisce fra le manifestazioni più spettacolari e allo stesso tempo pericolose del vulcano.
Leggi anche:
Evoluzione dell’attività esplosiva e condizioni del materiale eruttato
L’Osservatorio di Catania ha anche registrato un cambiamento nel modo in cui il cratere di sud-est ha espulso i prodotti vulcanici nel corso delle ore successive al collasso. L’attività esplosiva, inizialmente violenta con esplosioni frequenti, ha mutato forma fino a generare una fontana di lava, più lenta ma intensa. “Questa transizione segnala un differente regime eruttivo, con l’emissione di magma fuso e vene incandescenti anziché solo cenere e gas.”
In parallelo, il tremore vulcanico ha mostrato un innalzamento notevole. Si tratta di una registrazione sismica che misura il movimento interno provocato dalla risalita di magma e dalla pressione sui canali interni del vulcano. I valori elevati indicano pressioni interne forti, a conferma della vitalità del sistema magmatico sotto il cratere.
Limiti del materiale eruttato e sicurezza nei dintorni
Quanto al materiale lanciato durante il flusso piroclastico, le osservazioni preliminari escludono che la massa rovente abbia varcato l’orlo della valle del Leone, una depressione naturale vicina al fianco settentrionale del vulcano. Ciò riduce in parte i rischi immediati verso le aree popolate o le infrastrutture limitrofe, senza però diminuire la pericolosità dell’evento.
Monitoraggio e impatto sulla zona circostante
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia continua il controllo dell’Etna con strumenti dedicati alla misurazione della temperatura, del tremore e dell’attività gassosa, così da intervenire tempestivamente in caso di variazioni improvvise. I dati registrati al momento confermano che la maggior parte dei fenomeni resta concentrata nelle aree alte del vulcano, mantenendo invece stabile la situazione nelle zone più abitate.
Le autorità locali hanno aggiornato i protocolli di sicurezza attivando allerta moderata per le aree intorno al cratere di sud-est. Alcuni percorsi naturalistici e strade a rischio caduta materiali sono temporaneamente chiusi in via precauzionale. La popolazione è invitata a seguire le indicazioni ufficiali e a evitare escursioni su pendii esposti.
Caratteristiche dell’attività ricorrente dell’etna
Questo episodio riprende una tendenza frequente degli ultimi anni: il cratere di sud-est si conferma uno dei punti più attivi e instabili del complesso vulcanico. La conoscenza dettagliata degli eventi contribuisce a contenere i danni e a prevedere con maggiore precisione i possibili sviluppi futuri del vulcano.