Nella notte tra il 2 e il 3 maggio 2025, via Monte Rosa a Torino si è tinta di rosso per la morte violenta di un giovane di 19 anni. Mamoud Diane è stato ucciso con ferite da coltello in un contesto difficile, quello di barriera Milano, un quartiere in cui da tempo si registrano tensioni e episodi di violenza. Il fatto ha scosso la comunità e coinvolto direttamente le forze dell’ordine in una mobilitazione imponente, volta a ristabilire ordine e sicurezza nelle strade.
Il delitto di mamoud diane e le prime indagini
Il ragazzo, originario di una comunità locale, è stato trovato privo di vita in via Monte Rosa, vittima di una aggressione a coltellate. L’episodio è avvenuto in piena notte, in un luogo già segnato da episodi di conflittualità. Le circostanze sono ancora oggetto di accertamenti, ma la gravità del fatto ha subito imposto una risposta immediata. La vicenda ha creato un clima di paura tra i residenti, molti dei quali hanno espresso il desiderio di una presenza più marcata delle forze dell’ordine.
Le autorità hanno velocemente aperto un fascicolo, affidando le indagini alla procura di Torino. Le prime ipotesi puntano su un regolamento di conti, ma le dinamiche precise sono ancora in corso di ricostruzione. Testimoni e abitanti hanno fornito elementi utili, ma l’attività investigativa richiede ancora tempo. La morte di Mamoud Diane ha segnato un punto di non ritorno per la zona.
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Il prefetto donato cafagna lancia l’operazione sicurezza a barriera milano
A rispondere al caso è stato il prefetto Donato Cafagna con un giro di vite deciso e immediato. L’intento era chiaro: impedire altre aggressioni e ristabilire la convivenza civile nel quartiere. In poche ore, un centinaio di agenti – tra polizia, carabinieri e guardia di finanza – sono stati schierati per controlli serrati.
L’operazione si è svolta tra posti di blocco, perquisizioni e controlli speciali nei locali frequentati dai residenti e da giovani del quartiere. Un reparto cinofilo anti droga ha passato al setaccio piazze note per lo spaccio. Non solo controlli a terra: presenti anche reparti speciali e militari, in assetto di intervento rapido. L’azione ha coinvolto ogni angolo di barriera Milano, mirando a spezzare la spirale di violenza.
Arresti e interventi nelle strade più calde di torino
Tra gli arresti più significativi c’è quello avvenuto in via Martorelli, dove un uomo di 48 anni, marocchino, è stato fermato subito dopo aver aggredito e derubato un connazionale. L’uomo e il suo complice sono finiti in manette, mentre la procura ha aperto un fascicolo per tentato omicidio e rapina.
Altri interventi sono stati condotti dai carabinieri nei quartieri di Aurora e barriera Milano. Tre persone sono state arrestate per reati diversi: furto in un supermercato con aggressione al vigilante, furto di oggetti da un’auto e maltrattamenti in famiglia. Questi episodi fotografano una situazione critica e alimentano la tensione in zona.
La guardia di finanza ha fatto la sua parte con un massiccio controllo delle piazze di spaccio, usando unità cinofile e intensificando i controlli stradali. Sono stati sequestrati quantitativi rilevanti di sostanze stupefacenti e elevate multe per violazioni di vario tipo. Questo ha funzionato perché stavolta la popolazione non ha fatto muro, ma ha collaborato segnando la presenza di un cambiamento nel rapporto con le autorità.
La reazione dei residenti e il futuro delle operazioni
I residenti si sono fatti sentire, mandando segnalazioni e indicazioni precise. La collaborazione ha dato risultati immediati, perché spesso le denunce rimangono solo parole: in questo caso si è scesi in azione. Le forze dell’ordine hanno risposto con un impegno maggiore, decidendo di proseguire la stretta nelle prossime settimane.
Sul territorio torneranno in forze polizia locale, militari dell’esercito e reparti speciali. La strategia prevede un controllo capillare per evitare il ritorno di episodi violenti e impedire che il quartiere si trasformi di nuovo in una zona di rischio. I soggetti fermati sono sospettati di reati gravi, anche se non c’è ancora condanna definitiva, come ricorda la legge.
Barriera Milano resta quindi sotto osservazione e sotto la pressione delle forze dell’ordine, che intendono mantenere alta l’attenzione. La speranza è che queste misure limitino le tensioni e riducano episodi come quello che ha tolto la vita a Mamoud Diane. Il quartiere si trova in un momento delicato, con uno sguardo vigile su quello che accadrà nelle prossime notti.