Una mappatura dei percorsi rurali per valorizzare il cicloturismo sulle strade bianche della val d’orcia

Una mappatura dei percorsi rurali per valorizzare il cicloturismo sulle strade bianche della val d’orcia

Il progetto “I percorsi ritrovati” valorizza strade bianche e antichi sentieri in Toscana e altre regioni, promuovendo cicloturismo sostenibile, turismo lento e sviluppo economico nelle aree rurali e protette.
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Il progetto “I percorsi ritrovati” valorizza antichi sentieri e strade bianche in parchi naturali italiani, promuovendo cicloturismo sostenibile e turismo lento, con un focus sulla Val d’Orcia e la collaborazione tra ministero e Eroica. - Gaeta.it

Il progetto “I percorsi ritrovati” punta a rilanciare antichi sentieri e strade bianche che attraversano parchi nazionali, parchi geominerari e aree naturali protette. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e l’organizzazione di Eroica, nota corsa annuale con biciclette d’epoca che si svolge sulle strade bianche della Val d’Orcia, fino al 25 maggio. L’obiettivo è costruire un sistema di infrastrutture verdi dedicate al turismo lento e sostenibile, mettendo in luce il patrimonio storico e paesaggistico di queste zone.

La val d’orcia protagonista con eroica

La Val d’Orcia, in provincia di Siena, torna così sotto i riflettori come centro nevralgico di questa iniziativa. Qui si tiene Eroica, gara nata per celebrare le biciclette d’epoca e la tradizione delle strade bianche. L’evento si svolge in primavera e richiama appassionati da tutta Italia e dall’estero, desiderosi di percorrere itinerari immersi in un paesaggio tra colline, vigneti e borghi storici.

Quest’anno la manifestazione continua fino al 25 maggio e si integra perfettamente con “I percorsi ritrovati”, che punta a rendere percorribili durante tutto l’anno i tracciati protagonisti di Eroica. La sinergia fra sport, cultura e natura è evidente nella scelta di valorizzare infrastrutture stradali storiche a basso impatto ambientale.

Il percorso di Eroica non è solo una prova agonistica, ma un modo per vivere un territorio molto complesso sotto il profilo paesaggistico e culturale. I sentieri bianchi, spesso sterrati, mettono in collegamento realtà rurali e città d’arte, creando un’esperienza di viaggio più autentica e meno convenzionale rispetto al turismo di massa.

Il cicloturismo una risorsa economica per il paese

Il cicloturismo in Italia sta assumendo un ruolo rilevante nell’economia territoriale. Nel 2023, il numero di persone che hanno praticato questa forma di turismo è cresciuto a 7,5 milioni, con un +18% rispetto all’anno precedente. Questo settore ha prodotto un impatto economico stimato in 9,4 miliardi di euro. Numeri confermati dai dati raccolti da associazioni del settore, come Atta , Ecf , EuroVelo e Cyclesummit. Questi enti riconoscono l’Italia come prima destinazione cicloturistica in Europa.

Il successo del paese deriva da percorsi di alta qualità, infrastrutture bike-friendly e dalla forte identità dei territori attraversati. La rete ciclabile comprende non solo le strade bianche della Toscana, ma anche numerosi itinerari che toccano regioni diverse, dalle Alpi al Sud Italia.

L’afflusso di cicloturisti ha stimolato investimenti nelle strutture ricettive dedicate, come alberghi bike-friendly, noleggi bici e operatori turistici specifici. Ciò ha creato una nuova domanda economica in zone rurali e montane, spesso poco sviluppate dal punto di vista turistico tradizionale.

Questa crescita comporta anche sfide. Serve un’adeguata manutenzione delle vie ciclabili, una pianificazione attenta per evitare impatti negativi su ecosistemi fragili e la formazione di personale specializzato per accogliere i turisti in bicicletta.

La rete dei percorsi fra parchi e aree protette

Lo studio tecnico “I percorsi ritrovati” si concentra sulla mappatura e valorizzazione di strade rurali e antichi tragitti che collegano varie aree naturali protette in Toscana e nelle regioni limitrofe. Questi percorsi si snodano attraverso parchi nazionali e parchi geominerari, riportando alla luce vie di collegamento spesso dimenticate. L’obiettivo è trasformare queste vie in itinerari fruibili sia per l’escursionismo a piedi sia per il cicloturismo su strade bianche.

Il recupero di queste strade offre una doppia lettura: da un lato facilita la mobilità turistica in ambienti naturali, dall’altro contribuisce a preservare il paesaggio rurale, dando nuova vita a territori che spesso soffrono di abbandono e scarso sviluppo. Grazie alla collaborazione fra ministero e organizzatori di eventi sportivi, la promozione turistica si sposa con strategie di tutela ambientale, con il fine di sviluppare un turismo esperienziale e rispettoso dell’ambiente.

Questi percorsi non sono solo ciclabili o pedonali, ma rappresentano un collegamento fra aree ricche di biodiversità e patrimonio culturale. Il progetto prevede anche l’individuazione di aree di sosta, punti informativi e servizi che migliorino l’accessibilità, senza compromettere la naturalità dei luoghi.

Un’opportunità per uno sviluppo turistico sostenibile

Valorizzare strade bianche e antichi percorsi significa offrire un’alternativa di turismo più lenta e rispettosa dell’ambiente. Questi itinerari permettono di scoprire territori meno conosciuti, con un approccio più coinvolgente rispetto ai turismi di massa.

L’attenzione è rivolta a mantenere intatti sia il paesaggio naturale che il patrimonio storico, promuovendo un uso consapevole del territorio. La collaborazione tra enti pubblici e organizzazioni sportive aiuta a coniugare la tutela ambientale con la crescita economica, offrendo ai visitatori una proposta ricca sia in termini di natura sia di cultura.

Le strade bianche, ricche di storia, rappresentano la memoria di un’Italia rurale che vive attraverso itinerari ciclabili e pedonali. Il progetto “I percorsi ritrovati” istituisce uno strumento utile per recuperare queste vie, integrandole in un sistema di mobilità turistica eco-compatibile.

Il turismo lento, basato su camminate e ciclismo, permette di godere appieno dell’ambiente circostante, coinvolgendo allo stesso tempo le comunità locali. Operatori turistici, enti territoriali e realtà associative lavorano per rendere questa scelta accessibile a più persone, garantendo servizi e sicurezza lungo i percorsi.

Questa visione ha un impatto diretto sulle economie locali, favorendo piccoli borghi e aree rurali che intendono fare del turismo una fonte di sviluppo equilibrato. La conservazione delle strade bianche come patrimonio attivo, apre quindi nuove prospettive per la valorizzazione di territori con forti radici storiche e ambientali.

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