Nel territorio montano tra Stilo e Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, i carabinieri hanno individuato una vasta coltivazione di marijuana nascosta tra i terrazzamenti. A questa scoperta si aggiunge il ritrovamento di un’abitazione usata come deposito di armi e sostanze stupefacenti. L’intervento, condotto con il supporto dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”, ha portato alla luce un complesso sistema di produzione e detenzione illegale.
La scoperta della coltivazione di marijuana tra i terrazzamenti montani
I carabinieri delle stazioni di Stilo e Monasterace hanno individuato una piantagione di marijuana estesa, nascosta tra i terrazzamenti che caratterizzano il territorio montano della zona. La coltivazione si sviluppava in un’area difficile da raggiungere, coperta dalla vegetazione e protetta dalla conformazione del terreno. I coltivatori avevano sfruttato l’isolamento naturale dei terrazzamenti per nascondere le piante e limitare così i rischi di controllo da parte delle forze dell’ordine.
L’ampiezza della piantagione indica un’attività articolata, con diverse centinaia di piante pronte per essere raccolte e immesse sul mercato illecito. Il monitoraggio dell’area ha confermato la presenza costante di persone impegnate nella cura e nell’irrigazione delle piante, ruolo che presumibilmente svolgevano in modo da evitare l’attenzione dei residenti e delle pattuglie. Questa strategia ha permesso la crescita di una vera e propria “giungla verde”, come hanno definito gli investigatori.
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Il deposito di armi e droga scoperto vicino all’abitazione
Durante le attività di perlustrazione e bonifica, i carabinieri hanno anche sequestrato un edificio nelle vicinanze, usato come deposito per armi da fuoco e droga. La casa presentava caratteristiche di rifugio clandestino, con ambienti nascosti e ripostigli dove erano occultati materiali illegali. Tra le armi rinvenute, sono state trovate diverse pistole e fucili, alcune delle quali pronte per essere utilizzate o cedute nel mercato sommerso.
Accanto alle armi, è stata recuperata una quantità significativa di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina e altre droghe sintetiche. Questo deposito, ben organizzato, dimostra la presenza di un’infrastruttura solida e coordinata tra chi si occupava della coltivazione e chi gestiva la distribuzione degli armamenti e delle dosi. Le modalità di occultamento, gli accessi controllati e la posizione strategica indicano un alto livello di preparazione e l’operatività prolungata nel tempo.
Il ruolo dello squadrone eliportato “cacciatori calabria” nelle operazioni
L’intervento dei carabinieri si è avvalso del supporto fondamentale dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Calabria”. Questo reparto speciale, dotato di capacità operative in contesti montani e impervi, ha facilitato la localizzazione delle piantagioni e la perquisizione degli ambienti complicati da raggiungere. L’utilizzo di mezzi aerei ha permesso di superare le difficoltà naturali presenti nell’area e di intervenire con tempestività ed efficacia.
Gli uomini dello squadrone hanno effettuato sorveglianza, ricognizioni e interventi militari nei territori interdettati, coordinandosi con le pattuglie a terra. La loro presenza ha reso possibili operazioni di sgombero e sequestro in zone dove l’accesso stradale è limitato o inesistente. È stato così possibile mettere fine a un’attività di produzione e stoccaggio che si protraeva da tempo, ostacolando le dinamiche criminali locali.
Situazione attuale della provincia di reggio calabria e strategie di contrasto
Reggio Calabria, zona tradizionalmente impegnata nella lotta contro la criminalità organizzata, presenta ancora oggi un quadro complesso legato al traffico di droga e alla detenzione di armi. L’attività di coltivazione di marijuana scoperta tra Stilo e Monasterace si inserisce in questo contesto, dove gruppi criminali sfruttano la conformazione geografica montuosa per nascondere attività illegali.
Le forze dell’ordine intensificano periodicamente i controlli su questo tipo di territori, attuando azioni coordinate per limitare la diffusione di sostanze stupefacenti e prevenire episodi di violenza legati alla detenzione di armi. L’operazione appena conclusa conferma l’impegno dei carabinieri nella sorveglianza delle aree rurali, che spesso diventano rifugio per attività illecite difficili da individuare senza un’azione mirata.
Una volta completate le procedure di sequestro e denunciate le persone coinvolte, le autorità continueranno a monitorare la zona per evitare nuove piantagioni o depositi occulti. La scoperta di questo complesso può rappresentare un segnale per chi opera illegalmente, ma anche una base per allargare le indagini e smantellare ulteriori reti.