Un punto informativo turistico di metallo e vetro a piazza di spagna scatena polemiche a roma

Un punto informativo turistico di metallo e vetro a piazza di spagna scatena polemiche a roma

A Roma, l’installazione di un punto informativo turistico in piazza di Spagna suscita polemiche per l’impatto sul patrimonio storico e ambientale, con critiche da esperti, cittadini e associazioni come Carteinregola.
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L’installazione di un punto informativo turistico in metallo e vetro a Piazza di Spagna ha suscitato polemiche per l’impatto sul patrimonio storico e paesaggistico di Roma, con richieste di revisione e maggiore trasparenza da parte di esperti e cittadini. - Gaeta.it

La controversa installazione di un punto informativo turistico in una delle piazze più celebri di roma apre un dibattito acceso sulla tutela del patrimonio storico cittadino. Nella storica piazza di Spagna è stata collocata una struttura di metallo e vetro di oltre tre metri d’altezza, destinata a ospitare servizi turistici in uno spazio prima dedicato a bagni pubblici sotterranei. L’opera, ripetuta in altri punti chiave della città, ha sollevato critiche da parte di esperti e cittadini. Le autorità municipali e comunali, coinvolte nella concessione, devono ora affrontare le contestazioni.

Piazza di Spagna: dalla poesia alle trasformazioni contemporanee

Piazza di Spagna non è soltanto un punto turistico, ma un luogo carico di storia e suggestioni letterarie. La poesia di Cesare Pavese del 1950 ne racconta la magia, quella qualità che resiste all’assalto quotidiano di migliaia di visitatori. Qui si trova la celebre scalinata di Trinità dei Monti e la fontana della Barcaccia. Nonostante la sua iconicità, la piazza è stata recentemente interessata da un intervento urbanistico dai contorni discutibili: la posa di una struttura rettangolare di metallo e vetro, di circa 38 metri quadrati e oltre tre metri d’altezza, accanto alla sequenza di palme.

Questa nuova installazione è stata sovrapposta ai bagni pubblici sotterranei, già presenti. Quei servizi erano accessibili attraverso una scala coperta da una tettoia trasparente, con un ascensore riservato a chi non poteva scendere le scale. La struttura originaria sopra i bagni è stata completamente rimossa durante il Giubileo, periodo in cui i bagni sono rimasti inattivi per almeno tre mesi. Al suo posto si sta completando un manufatto identico a quelli già installati in altre otto aree del centro storico di roma. Ogni struttura nasce come punto di informazione turistica e include anche area vendita di gadget e pannelli multimediali con promozioni rivolte ai visitatori.

La gestione privata dei punti informativi e le polemiche sul progetto

L’installazione dei nuovi “P-stop”, punti di informazione turistica, è legata a un accordo tra privati e amministrazione comunale. Il privato si è fatto carico della spesa complessiva di 450.000 euro per realizzare tre nuovi manufatti, a piazza di Spagna, piazza Sidney Sonnino a Trastevere e piazza della Città Leonina, quest’ultima vicino alle mura vaticane. In cambio ha ottenuto una concessione di gestione pluridecennale. Le strutture sono costruite sopra servizi igienici già esistenti e concesse dallo stesso privato per manutenzione e gestione dal 2015.

Ciò che ha suscitato perplessità è come si sia giunti a autorizzare la costruzione di manufatti di superficie proprio in piazza di Spagna, uno spazio soggetto a stretti vincoli di tutela. Nel 2015 le soprintendenze avevano respinto la realizzazione di punti informativi sopra i bagni, consentendo solo la manutenzione degli impianti sotterranei. La svolta arriva nel 2023, quando il sindaco Gualtieri, nel ruolo di commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025, inserisce nel Dpcm gli interventi di realizzazione dei P-stop anche nelle piazze più pregiate, superando il precedente diniego. Le ragioni precise di questo cambiamento non sono chiare e non sono state rese note spiegazioni ufficiali.

La situazione ha causato un acceso dibattito, che ha coinvolto gruppi di esperti, associazioni per la tutela dei beni culturali e cittadini. L’appello promosso da Carteinregola, sottoscritto da oltre 60 specialisti, ha raccolto numerose firme che chiedono il riesame dell’intervento e maggiore trasparenza. Nel frattempo, la struttura continua a occupare uno spazio centrale della piazza, accompagnata da dubbi sulla congruità estetica e funzionale.

Contraddizioni tra autorizzazioni ufficiali e promesse pubbliche

Nonostante le proteste, il Campidoglio ha dichiarato che il P-stop di piazza di Spagna sarà privo di pubblicità invadente. Fonti governative parlano di luci attenuate e merchandising selezionato in modo da evitare eccessi commerciali. Tuttavia, dai documenti ufficiali relativi al tavolo tecnico di approvazione degli interventi non emergono queste prescrizioni, o almeno non in forma vincolante.

La presenza della volumetria metallica e vetrata in quella porzione di piazza resta un elemento che altera significativamente il paesaggio urbano. Il primo municipio di roma ha approvato all’unanimità una risoluzione per chiedere una valutazione approfondita circa la conformità ambientale e paesaggistica della struttura. Nel frattempo, la giunta capitolina ha prolungato la concessione per la gestione dei P-stop da parte del privato fino al 2045, estendendo di sette anni la gestione rispetto alla scadenza originaria.

Tale decisione è giustificata con la necessità di compensare la perdita di ricavi dovuta alla pandemia e ai costi sostenuti per le nuove installazioni. Questi elementi alimentano ulteriori discussioni sulla gestione degli spazi pubblici e sul bilanciamento tra esigenze turistiche e tutela storica.

L’impatto ambientale e sociale della nuova struttura su roma patrimonio unesco

Il posizionamento del P-stop in piazza di Spagna è al centro di critiche precise riguardo il suo impatto visivo e ambientale. La struttura metallica, con i suoi pannelli di vetro e le dimensioni imposte, si staglia in modo dominante nel contesto di un sito riconosciuto patrimonio mondiale UNESCO. La forma e l’ingombro si distaccano nettamente dall’architettura storica circostante e, secondo molti osservatori, compromettono la percezione dell’insieme.

Non è un semplice problema estetico ma riguarda anche la qualità dello spazio pubblico. Il nuovo manufatto occupa una parte di una piazza da sempre luogo di socialità, incontri e turismo. La sua presenza rischia di modificare la fruizione e la leggibilità del contesto storico e artistico, inserendo elementi poco armonici e troppo invasivi.

L’appello diffuso da associazioni come Carteinregola ha cercato di richiamare l’attenzione sulle conseguenze negative di questa scelta. L’attenzione resta alta soprattutto perché questi interventi avvengono mentre roma si prepara ad accogliere eventi di portata internazionale legati al Giubileo. Le preoccupazioni riguardano la possibilità di una moltiplicazione di simili interventi che possono minare l’integrità dei luoghi più prestigiosi della città.

L’auspicio è che le istituzioni coinvolte possano rivedere alcune scelte, privilegiando una gestione degli spazi pubblici più rispettosa della loro storia e vocazione originaria.

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