Un imponente murale di oltre 5.400 metri quadrati copre la facciata del carcere di Santa Maria Capua Vetere, a Caserta. L’opera di Alessandro Ciambrone, dedicata al tema della libertà, ha conquistato un nuovo record mondiale, riconosciuto ufficialmente dalla Guinness World Records. Il progetto unisce arte, partecipazione sociale e memoria storica in un contesto carcerario che cerca di risollevarsi dopo eventi difficili degli ultimi anni.
Il murale più grande al mondo dedicato alla libertà
La realizzazione del murale sulla parete esterna del carcere è partita da una prima pennellata pochi mesi fa e si è conclusa in circa 50 giorni. La superficie complessiva supera i 5.400 metri quadrati, con una lunghezza di 715 metri e un’altezza di 5,6 metri. Si tratta della più estesa opera pittorica murale mai realizzata ai fini del Guinness World Records, superando il precedente primato detenuto dal lavoro di Jorge López de Guereñu, eseguito nel 2008 a Bilbao e lungo 3.595 metri quadrati.
Dettagli sulla misura e riconoscimento ufficiale
La commissione del Guinness ha misurato con precisione ogni sezione dell’opera, confermando il record e inserendolo ufficialmente nel suo elenco. Ciambrone si è detto soddisfatto del risultato, frutto di un lavoro a lungo progettato, che vuole veicolare messaggi universali. Nel corso del murale sono raffigurati personaggi storici e premi Nobel, accompagnati da frasi significative sui diritti umani, la pace, la lotta alla violenza e la salvaguardia del patrimonio culturale. Questi temi sono stati al centro anche della partecipazione di oltre duecento studenti, coinvolti nel progetto e attenti nel leggere le parole scelte dall’artista.
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Partecipazione attiva di detenuti e studenti nel progetto
Il murale non è solo un’opera artistica, ma anche un’esperienza collettiva che ha coinvolto direttamente detenuti e studenti locali. Alcuni carcerati, nel quadro dell’articolo 21 del regolamento penitenziario che consente attività lavorative esterne, hanno affiancato Ciambrone nel processo creativo. Anche gruppi di giovani delle scuole hanno preso parte alla lettura e interpretazione delle frasi che accompagnano l’opera, evidenziando temi contemporanei come la pace in Ucraina e nella Striscia di Gaza.
Il sostegno e l’impatto sociale
Il progetto ha inoltre attratto il sostegno di diversi mecenati, dieci, che hanno garantito i fondi necessari alla realizzazione. La combinazione di arte e partecipazione sociale ha l’obiettivo di attirare l’attenzione internazionale non solo sul murale ma anche sulla realtà del carcere. La notorietà del riconoscimento porterà l’opera sulle piattaforme della Guinness World Records, aprendone la conoscenza al pubblico globale.
Il carcere di santa maria capua vetere tra rinascita e progetti innovativi
Il carcere che ospita l’opera si è trovato al centro di vicende difficili, in particolare legate agli episodi di violenza registrati nel 2020. L’arrivo della direttrice Donatella Rotunno ha segnato un cambio di passo, con un impegno diretto verso iniziative di reinserimento sociale per i detenuti. Oltre al murale, sono in cantiere altri progetti significativi, come l’apertura di un ristorante gestito da Pink House, situato all’interno della struttura, aperto al pubblico e con personale formato tra i detenuti.
Percorsi di lavoro e formazione
Questo percorso mira a ridurre l’isolamento dei carcerati e offrire opportunità concrete di lavoro e formazione. Alcune imprese, come Isaia e Marinella, sostengono economicamente e logisticamente queste iniziative. Nel corso della realizzazione dell’opera pittorica, l’artista ha convissuto all’interno del carcere per settimane, potendo osservare direttamente l’impatto positivo di questo tipo di attività sui detenuti coinvolti. Lo spirito collaborativo ha dato segni di entusiasmo e soddisfazione tangibili.
Nuove prospettive per attività culturali e turistico-sociali
Il murale è solo il primo tassello di un programma più ampio che punta a trasformare Santa Maria Capua Vetere in un luogo dove arte, cultura e impegno sociale dialogano. A breve dovrebbero partire i lavori sulle altre due pareti del carcere, con la partecipazione continua di studenti e detenuti. L’idea di promuovere visite guidate all’interno della struttura, condotte dagli stessi carcerati, vuole sfidare le percezioni tradizionali del regime detentivo e porre l’accento sul riscatto e sull’educazione.
Attenzione istituzionale e visibilità internazionale
La prospettiva di portare questo progetto in sedi istituzionali, come il Parlamento Europeo, apre ulteriori spazi di confronto e di attenzione verso pratiche di inclusione sociale attraverso l’arte e il lavoro. L’attenzione mediatica che il primato mondiale acquisito porterà contribuirà a far conoscere questo modello anche fuori dai confini italiani. Si tratta di un’esperienza che mette al centro valori universali emersi attraverso una collaborazione concreta e che sembra aprire nuovi orizzonti nello scenario carcerario e civile.