Un messaggio di denuncia contro il massacro in palestina comparso sulla statua di pasquino a roma

Un messaggio di denuncia contro il massacro in palestina comparso sulla statua di pasquino a roma

A Roma, sulla statua di Pasquino, una poesia in dialetto romano denuncia il massacro in Palestina e richiama la memoria delle persecuzioni degli ebrei romani, accompagnata da una bandiera palestinese.
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A Roma, sulla statua di Pasquino, è apparsa una poesia in dialetto romano che denuncia il massacro in Palestina, accompagnata da un sudario bianco e una bandiera palestinese, richiamando memoria storica e responsabilità morale. - Gaeta.it

Questa mattina, a Roma, sulla statua di Pasquino, simbolo da secoli della satira popolare contro i potenti, è apparsa una poesia che denuncia il massacro in Palestina. Il testo, scritto in dialetto romano, colpisce per la forza dell’accusa e il richiamo alla responsabilità morale di chi assiste senza intervenire. La statua, avvolta in un sudario bianco, esprime il dolore per chi soffre, accostando la sofferenza attuale palestinese a quella vissuta dagli ebrei romani durante le persecuzioni. Accanto al monumento è stata esposta una bandiera palestinese, per sottolineare il legame con la realtà contemporanea.

La statua di pasquino e il suo ruolo nella storia romana

La statua di Pasquino si trova vicino a piazza Navona, nel cuore di Roma, ed è famosa da secoli come “statua parlante”. Qui i cittadini hanno l’abitudine di lasciare poesie satiriche, che spesso attaccano i potenti e denunciano ingiustizie. La statua prende il nome da un celebre personaggio romano del XVI secolo, conosciuto per la sua arguzia nell’uso della parola per smascherare corruzioni e soprusi.

L’uso del dialetto romano nella poesia sprona il pubblico a riflettere in modo diretto e immediato, dando voce agli esclusi e a chi soffre. Il gesto di avvolgere la statua in un sudario bianco è un simbolo potente che richiama l’immagine del lutto e della memoria, legando il passato al presente. Roma, città dai mille volti e storie, diventa così palco di una protesta civile attraverso questa forma antica di comunicazione.

Contenuto e significato della poesia apparsa sulla statua

Il testo che appare sulla statua punta il dito contro chi osserva “er massacro ’n Palestina” senza prendere parola. La scelta delle parole, nette e dirette, trasmette un’accusa grave: “chi tace di fronte alla sofferenza non può definirsi umano, perché il silenzio diventa complicità.”

Il passaggio in dialetto romano rende la denuncia ancora più incisiva, quasi come un’appello nato dalla città stessa, dalla sua gente. La frase “mo’ m’arivorto drento a ’sto sudario pe’ nun scorda’ chi soffre nel calvario” allega il dolore storico della Croce, evocando sia il sacrificio cristiano che le tragedie attuali.

Nell’invettiva, infine, si fa riferimento anche agli ebrei romani, vittime di persecuzioni e retate durante la seconda guerra mondiale. Il testo ricorda a chi guarda le ingiustizie attuali anche la complicità e l’indifferenza passate, con l’immagine del marmo che “nun se scorda gnente”, una memoria che resta indelebile.

La scelta simbolica della bandiera palestinese e il contesto attuale

Accanto alla statua è stata appesa una bandiera palestinese, un gesto simbolico che collega la denuncia poetica alla realtà del conflitto israelo-palestinese. La bandiera diventa segno di solidarietà verso una popolazione duramente colpita, ma anche strumento per attirare l’attenzione pubblica e politica.

Roma, città con una comunità ebraica storica e numerose realtà internazionali, si conferma così luogo di dialogo e di prese di posizione forti rispetto ai drammi globali. La scelta di manifestare attraverso la statua di Pasquino fa sì che il messaggio raggiunga un pubblico ampio, che quotidianamente frequenta il centro storico.

Il significato di questa protesta nel 2025

Nel 2025, con il conflitto ancora aperto, queste forme di protesta ricordano come la memoria e la denuncia continuino a essere necessarie, per non lasciare cadere il silenzio su drammi che coinvolgono la vita di milioni di persone.

Reazioni e rilevanza del messaggio a roma

La comparsa della poesia sulla statua di Pasquino ha suscitato attenzione tra passanti e cittadini. Il messaggio si inserisce in un clima di forte sensibilità verso la questione palestinese e le violenze che continuano a colpire quella regione.

Nel contesto romano, dove la memoria storica sembra ripercuotersi nelle strade e nei monumenti, questa forma di protesta recupera un luogo noto per la critica sociale e politica. La citazione delle persecuzioni degli ebrei nella città richiama alla responsabilità collettiva e al ricordo degli errori del passato.

Il gesto, semplice ma denso di significati, si pone come stimolo per mantenere viva l’attenzione su temi che rischiano di essere dimenticati o ignorati da troppo tempo. In questo modo, Roma torna a parlare attraverso Pasquino, come avvenuto per secoli, con parole che scuotono e interrogano chi passa.

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