La notte tra il 26 e il 27 aprile 2025 ha visto un’intensa ondata di attacchi con droni provenienti dalla Russia che ha colpito diverse città ucraine, in particolare Kiev e Odessa. Questi raid hanno causato danni a infrastrutture civili e incendi diffusi, coinvolgendo anche strutture sanitarie fondamentali. Le autorità locali hanno invitato la popolazione alla prudenza mentre le difese aeree tentavano di neutralizzare i velivoli nemici.
Danni alle strutture sanitarie di odessa
Anche la città portuale di Odessa è stata raggiunta dall’attacco aereo con droni nella stessa notte. Il governatore regionale, Oleg Kiper, ha denunciato su Telegram il colpire diretto di strutture civili, tra cui un ospedale ostetrico e un pronto soccorso. Questi edifici erano stati evacuati in anticipo per controlli e potenziali rischi dopo l’allerta militare, evitando così vittime tra pazienti e personale medico.
Il raid ha causato vari incendi e distruzioni agli edifici residenziali nelle aree coinvolte. Le autorità locali hanno riferito danni diffusi alle infrastrutture urbane senza però segnalare perdite di vite umane. Il colpire un ospedale evidenzia l’intensità del conflitto e la pericolosità degli attacchi, che raggiungono anche i servizi di emergenza e cura.
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La reazione immediata ha previsto l’evacuazione preventiva di diverse strutture, per garantire la sicurezza pubblica in una fase particolarmente critica. L’attacco ha causato rallentamenti e disagi all’operatività del sistema sanitario locale.
L’attacco notturno a kiev e il ruolo delle difese aeree
Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, ha confermato su Telegram la gravità dell’attacco con droni che ha interessato la capitale nella notte tra sabato e domenica. Secondo le sue parole, il raid è stato definito “massiccio” e ha sferzato la città con una serie di esplosioni e incendi in più quartieri. Testimoni hanno descritto almeno una decina di detonazioni accompagnate da spari, mentre le batterie antiaeree della città si impegnavano nell’abbattimento degli obiettivi volanti, monitorando costantemente il cielo.
Diversi edifici e veicoli sono stati avvolti dalle fiamme, segnalando danni evidenti alle strutture urbane. Nonostante l’intensità del bombardamento, non sono arrivate conferme ufficiali riguardo vittime civili a Kiev. Le autorità hanno invitato la popolazione a rimanere nei rifugi durante le ore successive al raid, per limitare i rischi causati dai danni a infrastrutture strategiche o potenziali esplosivi residui.
L’attacco si inserisce in una serie di raid precedenti, segnalando una volontà di colpire aree densamente popolate e provocare disagi significativi alla vita quotidiana della capitale ucraina.
Il contesto militare e l’impatto sugli abitanti
Gli attacchi notturni su Kiev e Odessa rientrano nel contesto del conflitto in corso tra Ucraina e Russia, che vede spesso l’impiego di droni come parte delle tattiche di guerra a distanza. Questo tipo di operazioni mira a minare la capacità delle città di mantenere un ritmo normale di vita, diffondendo paura e danneggiando infrastrutture chiave.
Le autorità ucraine hanno rafforzato i dispositivi di controllo aereo e i sistemi antiaerei per contrastare simili minacce, ma la difficoltà risiede nella quantità e nella rapidità degli attacchi. Nelle ore successive agli scontri, la popolazione è stata più volte aggiornata sulle misure di sicurezza e sull’andamento degli interventi di emergenza.
La distruzione delle strutture mediche a Odessa rappresenta un particolare segnale di pericolo per i civili, aumentandone la vulnerabilità in una fase già tesa. Le autorità lavorano per limitare i danni e ripristinare l’operatività degli ospedali, instaurando reti di supporto emergenziale.
L’impatto sulla vita quotidiana resta significativo, con blackout, incendi e timori per nuove offensive. Le città colpite riprendono lentamente la loro attività mentre restano alta la tensione e la vigilanza, consapevoli della possibilità di ulteriori attacchi nei giorni a venire.