Le forze dell’ordine del Bellunese hanno concluso un’indagine avviata dalla procura di Venezia riguardo un caso di adescamento online verso una minorenne con disabilità. Il giovane accusato ha 24 anni e avrebbe indotto la ragazza a inviare foto intime. Scopriamo come si sono svolti i fatti e quali elementi sono emersi durante l’operazione.
Accertamenti e segnalazione da parte dei genitori della vittima
Il procedimento è partito dopo che i genitori della minorenne hanno avuto il sospetto di un’attività illecita attraverso la rete. La ragazza, affetta da disabilità, era stata contattata da un profilo online e poi convinta a inviare immagini intime. I familiari hanno reagito segnalando immediatamente il caso alla magistratura locale, dando il via agli accertamenti.
Indagini e raccolta di elementi
Gli investigatori hanno ascoltato la famiglia e raccolto tutti gli elementi utili per avvalorare la denuncia. La collaborazione dei genitori si è rivelata fondamentale per orientare i successivi controlli e per tutelare la giovane. La segnalazione ha fatto emergere particolari preoccupanti sul modo in cui il sospetto sfruttava i social.
Scoperta degli smartphone e indagini sulle attività online
La polizia ha effettuato una perquisizione nell’abitazione del ventiquattrenne segnalato. Durante l’ispezione sono stati sequestrati diversi smartphone che, secondo gli inquirenti, hanno rappresentato il cuore delle attività illecite. Oltre all’adescamento della minorenne, si sospetta la produzione e la detenzione di materiale pedopornografico.
Gli approfondimenti si concentrano sull’uso dei social, canali usuali per la comunicazione tra adolescenti e quindi terreno fertile per abusi di questo tipo. Il materiale raccolto vorrà chiarire l’entità delle azioni che l’indagato ha svolto, valutando se ci siano altri soggetti coinvolti o vittime simili.
Focus sulla tutela dei minori
Le autorità intendono contrastare, con ogni strumento, fenomeni di abuso che coinvolgono giovani e che nascono dalla diffusione incontrollata di immagini e contenuti in Rete.
Ruolo della procura e sviluppo del procedimento penale
La procura della Repubblica di Venezia conduce le indagini con l’obiettivo di far luce sul caso e portare i responsabili davanti alla giustizia. L’indagine è ancora aperta e proseguirà raccogliendo testimonianze, analizzando i dispositivi elettronici e seguendo ogni traccia che possa contribuire a definire la verità.
Al momento il 24enne risulta denunciato per adescamento di minorenne e per reati connessi alla detenzione di materiale pedopornografico. Le accuse pesano sulle azioni online documentate dagli inquirenti, che monitorano la situazione con particolare attenzione viste le condizioni di vulnerabilità della vittima.
Il caso è seguito da vicino, mentre si attende l’eventuale prosieguo legale che accerti pienamente responsabilità e conseguenze.