La vittoria del primo scudetto della Fiorentina, datata 1955-1956, resta uno dei momenti più importanti nella storia del calcio toscano. Questa impresa interruppe la supremazia dei club del nord Italia e ha visto la luce grazie a una squadra affiatata, un allenatore capace e una tifoseria appassionata. Un personaggio chiave, tuttavia, è rimasto a lungo nell’ombra: enrico befani, presidente della società in quegli anni. Solo ora, un film documentario porta alla luce la figura di befani, restituendo dignità a un protagonista spesso sottovalutato.
Enrico befani tra storia e identità pratese
enrico befani nacque a prato, la città industriale famosa per il tessile, e mantenne sempre un legame forte con la propria origine. Nonostante guidasse la fiorentina, il suo attaccamento a prato non venne mai meno, un tratto importante in una regione nota per il forte campanilismo, che spesso separa le identità di città vicine come prato e firenze. Questo dettaglio spiega in parte perché il suo nome sia stato poco ricordato nel racconto mainstream della vittoria viola.
befani, uomo di successo e di grande fascino, iniziò la sua attività da giovane, spostandosi fin dal Giappone per acquistare materiali di scarto da trasformare poi in stoffe di lana rigenerata. Tra gli anni e i continenti – da Stati Uniti, Australia e Sud America – costruì un impero tessile, senza mai perdere il carattere pragmatismo tipico della sua origine pratese. Questa attività industriale fu alla base della sua capacità di sostenere una squadra ambiziosa e costruire un progetto capace di portare la fiorentina alla gloria nazionale.
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Il documentario “il re degli stracci”: un viaggio nella vita di befani
“il re degli stracci” è un docufilm scritto e diretto da tommaso santi, con la fotografia di duccio burberi e le musiche di andrea benassai. Il progetto è nato dall’idea di sandro ciardi, socio del rotary club prato, e si è sviluppato grazie al contributo di una trentina di aziende locali. Protagonista e voce narrante è gabriella befani, figlia di enrico, che vive a new york dagli anni sessanta.
gabriella befani, che ha studiato storia dell’arte e lavorato per istituzioni prestigiose come il metropolitan museum, ricostruisce la figura del padre smontando alcune leggende legate alla sua personalità. Il documentario raccoglie anche testimonianze di familiari, colleghi e studiosi dell’industria tessile, offrendo un quadro completo non solo dell’imprenditore ma anche dell’uomo e del tifoso appassionato.
Tra gli intervistati figurano enrico befani jr, nipote e omonimo, l’industriale antonio lucchesi, concorrente diretto nel tessile, e altre personalità legate all’attività d’impresa di befani. I contributi aiutano a comprendere il ruolo centrale che il presidente ebbe nella crescita della fiorentina e nell’industria tessile pratese.
La passione di befani per la fiorentina e il legame tra prato e firenze
enrico befani non era solo un imprenditore ma un tifoso vero, capace di guidare la società sportiva verso obiettivi che sembravano irraggiungibili per una squadra del centro Italia. Grazie a lui la fiorentina vinse il campionato 1955-1956, interrompendo la supremazia delle squadre del nord, fino ad allora dominate la scena calcistica italiana.
Il racconto del film passa anche attraverso le parole di giornalisti sportivi come stefano cecchi, raffaello paloscia e piero ceccatelli, che approfondiscono la natura del rapporto tra prato e firenze. Questo legame ha sempre avuto momenti di tensione e di collaborazione, soprattutto nell’ambito culturale, economico e sociale. befani incarnò un ponte tra queste due realtà cittadine, fatto spesso dimenticato nelle cronache politiche e sportive dell’epoca.
L’anteprima del docufilm e l’importanza della memoria storica a prato
“il re degli stracci” sarà presentato al cinema garibaldi di prato, martedì 27 maggio alle 21, in un evento riservato con ingresso a invito. La pellicola vuole offrire un contributo importante al ricordo di enrico befani, valorizzando la sua figura sia come presidente della fiorentina che come protagonista dell’industria tessile.
Attraverso questo documentario, la città di prato riafferma il ruolo centrale di un uomo che seppe muoversi con successo tra imprenditoria e sport in anni che hanno segnato la storia del calcio italiano. La proiezione rappresenta l’occasione per riscoprire un pezzo di memoria dimenticata e per approfondire la relazione tra identità locali e grandi eventi sportivi.