un corso a ancona per formare il personale sanitario a riconoscere e prevenire le truffe agli anziani

un corso a ancona per formare il personale sanitario a riconoscere e prevenire le truffe agli anziani

Un corso a Ancona promosso da carabinieri, Irccs-Inrca e università di Camerino forma il personale sanitario per riconoscere e prevenire le truffe agli anziani, proteggendo pazienti e famiglie.
Un Corso A Ancona Per Formare Un Corso A Ancona Per Formare
A Ancona, un corso promosso da carabinieri, Irccs-Inrca e università di Camerino forma il personale sanitario per riconoscere e prevenire le truffe agli anziani, proteggendo così questa fascia vulnerabile. - Gaeta.it

Un incontro dedicato a combattere le truffe rivolte agli anziani si è svolto all’Irccs-Inrca di Ancona. Promosso dai carabinieri e da importanti realtà sanitarie e accademiche, il corso mira a coinvolgere il personale sanitario in questa lotta, sfruttando la loro posizione di fiducia verso i pazienti anziani.

La collaborazione tra istituzioni sanitarie, carabinieri e università a ancona

L’appuntamento di Ancona è nato dall’intesa tra diverse realtà: i carabinieri, l’Unità operativa complessa di Farmacia e Farmacologia Clinica dell’Irccs-Inrca e l’università di Camerino. Ogni istituzione porta competenze specifiche al progetto. I carabinieri contribuiscono con l’esperienza nelle investigazioni e nella prevenzione dei reati. Gli operatori sanitari dell’Inrca offrono la possibilità di intercettare i soggetti più esposti, in un momento di vicinanza e fiducia. L’università di Camerino affianca il percorso con competenze didattiche e di ricerca. Questo asse collaborativo ha permesso di organizzare un corso completo che approfondisce sia la conoscenza delle modalità con cui avvengono le truffe, sia le strategie per comunicarne i rischi e fornire strumenti di difesa.

I contenuti e le finalità del corso “una cura contro le truffe”

Il corso tiene come protagonista il personale sanitario che, adeguatamente formato, può intervenire in modo efficace. La formazione si concentra su diversi punti essenziali. Prima di tutto, i professionisti imparano a riconoscere i segnali di possibili situazioni di truffa, anche quando non vengono esplicitati dal paziente. Si tratta di insegnare a individuare comportamenti, racconti o condizioni che suggeriscono situazioni di rischio. In secondo luogo, il corso offre strumenti pratici per parlare con i pazienti e con i loro familiari, spiegando come riconoscere e prevenire questi episodi. L’idea è quella di trasformare il rapporto medico-paziente in un canale di informazione attiva. A quel punto, il personale diventa un filtro protettivo che consiglia e tutela gli anziani nel loro ambiente quotidiano e familiare. Anche l’aspetto emotivo viene toccato, per aiutare a comprendere le ripercussioni delle truffe e a gestire le conseguenze psicologiche.

Il contesto e l’importanza del progetto contro le truffe agli anziani

Il fenomeno delle truffe ai danni degli anziani coinvolge un numero importante di vittime. Queste persone, più vulnerabili per l’età e la condizione di salute, spesso subiscono non solo danni economici ma anche forti ripercussioni emotive. Le difficoltà per queste persone a riprendersi dopo l’inganno sono notevoli e creano un impatto che si riflette anche sulle famiglie. Lo scopo della formazione nasce proprio dall’idea di intervenire in modo diretto attraverso i professionisti sanitari che, durante il ricovero, entrano in contatto quotidiano con anziani potenzialmente esposti a rischi. Il personale, quindi, diventa non soltanto un punto di cura ma anche un canale per trasmettere informazioni utili a evitare le truffe. Questo progetto non riguarda solo la protezione del singolo paziente ma anche lo sviluppo di una rete di protezione più ampia.

Il ruolo dei comandi carabinieri e delle autorità presenti all’evento

L’evento ha avuto un carattere ufficiale con la partecipazione di rappresentanti di spicco. Il colonnello Roberto Di Costanzo, comandante provinciale dell’Arma di Ancona, ha aperto la mattinata, sottolineando l’importanza del progetto nella lotta ai reati contro le persone più fragili. Il tenente colonnello Carmine Elefante, comandante del reparto operativo dei carabinieri, ha coordinato le attività, curando la connessione tra le diverse realtà coinvolte. Dal punto di vista sanitario, il dottor Massimo Di Muzio, direttore dell’Uoc di Farmacia e Farmacologia Clinica dell’Irccs-Inrca, ha portato contributi tecnici e organizzativi. La professoressa Giulia Bonacucina, prorettrice dell’università di Camerino, ha garantito il legame con la formazione universitaria e l’aggiornamento professionale. Questa presenza ha rafforzato il progetto, conferendogli peso istituzionale e capacità di svilupparsi ulteriormente.

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