Un atomizzatore intelligente riduce del 73% i prodotti fitosanitari nei vigneti del piemonte

Un atomizzatore intelligente riduce del 73% i prodotti fitosanitari nei vigneti del piemonte

Un’azienda agricola piemontese sperimenta un atomizzatore intelligente con sensori avanzati per dosare i prodotti fitosanitari nei vigneti, riducendo l’uso di pesticidi fino al 73% e migliorando sostenibilità e qualità.
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Un'azienda piemontese ha sviluppato un atomizzatore intelligente che, grazie a sensori avanzati, dosando i fitosanitari solo dove necessario, riduce fino al 73% l'uso di pesticidi nei vigneti, promuovendo un'agricoltura più sostenibile e precisa. - Gaeta.it

Un nuovo dispositivo tecnologico promette di cambiare il modo in cui si usano prodotti fitosanitari nei vigneti, puntando a un’agricoltura più precisa e sostenibile. L’innovazione arriva da un’azienda agricola piemontese, che sta sperimentando un atomizzatore capace di dosare i trattamenti chimici solo quando strettamente necessario, con l’obiettivo di contenere l’uso di sostanze tecniche nelle coltivazioni vitivinicole.

Caratteristiche e funzionamento dell’atomizzatore intelligente

L’atomizzatore intelligente è dotato di sensori avanzati e un sistema di interpretazione delle immagini che permette di analizzare la densità della vegetazione in tempo reale. Grazie a questa tecnologia, il dispositivo regola automaticamente la quantità e la tempistica dei trattamenti fitosanitari, evitando sprechi e applicazioni inutili. Gli ugelli si aprono e si chiudono in appena un decimo di secondo, per indirizzare con precisione il rilascio dei prodotti sulle zone che effettivamente ne hanno bisogno, senza irrorare l’intero vigneto.

Questa capacità di modulare l’erogazione al livello più dettagliato consente una diminuzione netta dell’impiego di pesticidi, stimata fino al 73%. I vantaggi si riflettono non solo su un uso più responsabile dei chimici, ma potenzialmente anche sulla qualità dell’uva e sulla salute del terreno circostante. Il sistema è stato sviluppato dall’azienda Tecnovict, specializzata in soluzioni tecnologiche per l’agricoltura, sotto la guida dell’ingegner Giancarlo Spezia. La realizzazione pratica è stata affidata a Dragone, società attiva nella produzione di macchinari agricoli.

Testing sul campo in piemonte

Il dispositivo è stato scelto per la sperimentazione dall’Azienda Agricola Luca Ferraris, realtà storica di alta qualità nel panorama vitivinicolo piemontese. L’azienda ha deciso di integrare questa tecnologia nei propri vigneti come parte di un percorso mirato alla sostenibilità e all’innovazione. Come sottolinea lo stesso Luca Ferraris, l’investimento in strumenti tecnologici rappresenta uno strumento concreto per migliorare la gestione agricola, contenere gli impatti ambientali e aumentare la qualità delle produzioni.

La sperimentazione si inserisce in un progetto finanziato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che coinvolge anche l’Università di Torino per la parte di ricerca scientifica. L’attenzione verso lo sviluppo di metodi innovativi permette di arricchire le pratiche agricole con dati e soluzioni tecniche nuove. Di recente, l’Oiv ha mostrato interesse per questa tecnologia, chiedendo approfondimenti tecnici che potrebbero aprire la strada a un riconoscimento internazionale.

Vantaggi pratici ed economici del nuovo strumento

La forma compatta dell’atomizzatore lo rende adatto agli spazi ristretti tipici dei vigneti delle Langhe e del Monferrato, aree dove spesso i terreni di coltivazione hanno conformazioni che limitano l’uso di grandi macchinari. Questa caratteristica lo rende versatile e facilmente integrabile nelle aziende agricole locali senza richiedere modifiche strutturali al terreno o alle colture.

Dal punto di vista economico, il costo d’acquisto del macchinario risulta superiore rispetto agli atomizzatori tradizionali. Claudio Boeri, titolare della Dragone, spiega che l’investimento ha un periodo di ammortamento stimato in circa due anni, grazie al risparmio sugli acquisti di prodotti fitosanitari e alla minore necessità di trattamenti ripetuti. Questa prospettiva economica, insieme ai benefici ambientali, potrebbe incentivare altre aziende vitivinicole a seguire l’esempio piemontese, puntando a una produzione più equilibrata e attenta agli impatti sull’ecosistema.

Un ponte tra tradizione e innovazione

L’adozione di questo strumento segna un passo concreto verso un’agricoltura capace di rispondere alle sfide ambientali attuali, con una tecnologia che crea un ponte tra tradizione e innovazione nel mondo del vino. Lo sviluppo e la verifica sul campo di questa apparecchiature saranno determinanti per stabilire se potrà diventare un modello replicabile su larga scala.

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