Una vicenda di stalking durata quasi un anno è finita con l’arresto di un uomo di 30 anni a Sermide, in provincia di Mantova. La vittima, una donna di 33 anni che vive nella zona di Modena, ha denunciato l’ex compagno dopo mesi di telefonate, pedinamenti e minacce perfino di morte. Il caso racconta una realtà difficile ma mostra come la legge possa intervenire attraverso la denuncia e il codice rosso.
La lunga sofferenza della donna di concordia sulla secchia
La 33enne residente a Concordia sulla Secchia, Modena, ha vissuto un anno infernale a causa di un uomo che prima era il suo compagno. Da tempo subiva telefonate insistenti, molestie continue, inseguimenti e messaggi minacciosi. Le minacce non si limitavano a parole vaghe: arrivavano anche messaggi con avvertimenti di morte, che hanno spinto la donna a modificare radicalmente la sua vita quotidiana. Ha cominciato a temere seriamente per la propria sicurezza e a prendere precauzioni per evitare contatti con l’ex partner. Le sue giornate, fino a quel momento normali, sono state sconvolte dalla paura e dall’ansia, situazione che si è protratta per mesi senza sosta.
La decisione definitiva: la denuncia ai carabinieri di sermide
Dopo mesi di sofferenza, la donna si è rivolta ai carabinieri di Sermide con una denuncia dettagliata contro il suo persecutore. Non è stato semplice superare la paura e il disagio che questo percorso comporta, ma la donna, supportata anche da un aiuto psicologico, ha spiegato chiaramente le molestie subite, fornendo prove concrete come registrazioni di telefonate e messaggi. I carabinieri hanno ascoltato attentamente la sua testimonianza e avviato subito le indagini. Il supporto psicologico risulta fondamentale per le vittime di stalking, per dare forza nel denunciare e affrontare le conseguenze emotive che queste situazioni causano.
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L’arresto dell’ex compagno grazie al codice rosso e agli accertamenti
Le forze dell’ordine, raccolti “elementi incontrovertibili” durante l’inchiesta, hanno attivato il cosiddetto codice rosso, una procedura speciale che accelera la gestione di casi di violenza e stalking. La procura insieme al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Modena hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 30enne, che vive a Sermide e Felonica e ha domicili a Occhiobello, provincia di Rovigo. Il provvedimento ha fermato l’uomo che aveva reso impossibile la vita della sua ex compagna, impedendogli così di continuare con le molestie. Questo caso dimostra come l’intervento tempestivo delle istituzioni possa bloccare situazioni pericolose e garantire una protezione reale alla persona perseguitata.
Il valore della denuncia per interrompere il ciclo di stalking
La storia emersa da questa vicenda conferma l’importanza di denunciare senza indugi chi perseguita e minaccia. Spesso le vittime esistono nel silenzio o nella paura di ripercussioni, ma la scelta di rivolgersi alle forze dell’ordine permette di mettere fine agli abusi. La legge ora fornisce strumenti adeguati, come il codice rosso, per velocizzare i tempi e tutelare chi si trova in pericolo. Il supporto esterno, come quello psicologico, aiuta a superare il trauma e a ricostruire una quotidianità libera da minacce. Questa esperienza mette in luce come, anche in situazioni delicate e pericolose, sia possibile rompere la catena delle molestie e difendere la propria libertà.