Un angolo austriaco nel cuore di gerusalemme con il cafè triest e l’ospizio della sacra famiglia

Un angolo austriaco nel cuore di gerusalemme con il cafè triest e l’ospizio della sacra famiglia

L’ospizio austriaco della Sacra Famiglia a Gerusalemme, fondato nel 1854 dall’arcivescovo di Vienna, resta un simbolo culturale e religioso con il cafè Triest che conserva l’atmosfera asburgica originale.
Un Angolo Austriaco Nel Cuore Un Angolo Austriaco Nel Cuore
L'ospizio austriaco della Sacra Famiglia, fondato nel 1854 a Gerusalemme, è un simbolo storico e culturale della presenza europea in Terra Santa, con il suggestivo cafè Triest che conserva l’atmosfera asburgica originale. - Gaeta.it

Nel 1854, nel pieno della crisi dell’impero ottomano, nasceva a gerusalemme l’ospizio austriaco della Sacra Famiglia, voluto dall’arcivescovo di Vienna. Da allora quell’edificio è rimasto un punto di riferimento per i pellegrini austriaci, un’isola culturale e storica nel cuore di una città che rappresenta un crocevia di religioni e geopolitica. Oggi quel luogo conserva un’atmosfera particolare, soprattutto grazie al cafè triest, a pian terreno, che rievoca con arredi e sapori l’epoca asburgica lontana.

La nascita dell’ospizio austriaco nella terra santa

Nel XIX secolo l’impero ottomano era già in frantumi e le potenze europee si muovevano per stabilire presenze nelle zone geografiche strategiche. L’imperatore d’austria volle offrire ai propri pellegrini in visita a gerusalemme un luogo di accoglienza stabile e confortevole. L’arcivescovo di vienna all’epoca organizzò così la fondazione dell’ospizio austriaco dedicato alla Sacra Famiglia nel 1854. Da quel momento l’edificio è rimasto nella disponibilità istituzionale austriaca che lo considera ancora un bene di proprietà.

Un simbolo di continuità culturale e religiosa in medio oriente

Il progetto puntava a fornire una base solida in terra santa, capace di rispondere alle esigenze spirituali e pratiche di chi arrivava dal centro europa. Non era solo un rifugio ma un pezzo di europa nel medio oriente così complesso, un simbolo di continuità culturale e religiosa. La fondazione rientrava nelle dinamiche geopolitiche di controllo e influenza di quel periodo, specie in una città come gerusalemme, luogo sacro per cristiani, ebrei e musulmani.

Il cafè triest e l’atmosfera asburgica nel cuore di gerusalemme

La caffetteria ospitata al piano terra dell’ospizio ha il nome “cafè triest“, in onore della città portuale che all’epoca apparteneva all’impero asburgico. Quel locale è più di un semplice bar; si tratta di un vero e proprio riflesso della cultura viennese e austriaca del passato, con dettagli accurati e un ambiente che ripropone l’ambiente di cento anni fa. Giuseppe Colasanto, funzionario europeo che lavora in medio oriente, ha descritto l’atmosfera durante una recente visita.

Dettagli e storie dentro il cafè triest

Le luci ambrate, i tavolini di marmo, le sedie di legno, le immagini di Francesco Giuseppe e di Sissy alle pareti, insieme a un crocifisso seicentesco accanto alla macchina per il caffè, creano una sorta di microcosmo asburgico quasi sospeso nel tempo. La musica classica riempie l’aria, mentre i clienti leggono giornali e riviste rigorosamente in tedesco seduti su morbidi divani. Il menù riporta nomi in tedesco e inglese, con i prezzi in euro e propone piatti tipici come il wiener schnitzel, la kartoffel e la celebre sacher torta.

Colasanto racconta anche un episodio che mostra il legame forte con la tradizione: una cliente ordina con sicurezza prodotti tipici, mentre lui chiede ingenuamente se hanno lo strudel di mele. La risposta pronta e sicura della ragazza al bancone gli conferma l’autenticità di quel luogo, punto di riferimento culturale austriaco a gerusalemme, nonostante i cambiamenti politici intorno.

La visita di francesco giuseppe nel 1869 e il significato storico

Nel novembre del 1869 l’imperatore francesco giuseppe visitò personalmente l’ospizio austriaco durante il viaggio in Egitto per l’inaugurazione del canale di Suez. Si trattò di un evento storico perché fu la prima visita di un monarca europeo alla terra santa dopo la fine delle crociate. L’imperatore venne accolto con grande onore, sottolineando quanto quell’ospizio fosse un simbolo della presenza europea in un’area tanto contesa.

Un emblematico episodio di politica e religione

Quella visita segnò una pietra miliare nelle relazioni tra Europa e medio oriente, confermando il ruolo politico e religioso dell’austria nel contesto delle potenze europee. Ha anche sottolineato la funzione dell’ospizio come punto di riferimento per pellegrini ma pure come strumento di influenza diplomatica. Oggi la presenza di quelle bandiere, austriaca e vaticana, sul tetto dell’ospizio richiama quella storia lunga e complessa che si intreccia con le vicende della terra santa.

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