Ultimo saluto al calciatore Andrea Miceli nello stadio di Monreale dopo la strage

Ultimo saluto al calciatore Andrea Miceli nello stadio di Monreale dopo la strage

Andrea Miceli, calciatore del Real Pioppo, è stato commemorato con un ultimo saluto emozionante allo stadio Conca d’oro di Monreale, unendo squadra e comunità dopo la tragica strage.
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Andrea Miceli, giovane calciatore del Real Pioppo, è stato commemorato con un emozionante omaggio sul campo dello stadio Conca d’Oro di Monreale dopo la sua tragica scomparsa, unendo squadra e comunità in un ricordo vivo e sentito. - Gaeta.it

Andrea Miceli, giovane calciatore del real Pioppo, ha ricevuto un omaggio toccante da parte dei suoi compagni e amici nello stadio Conca d’oro di Monreale, dopo la tragica strage che ha coinvolto la città. I riti funebri si sono conclusi con un gesto simbolico sul campo dove ha militato, un momento carico di emozione e di ricordi che ha coinvolto tutta la comunità sportiva locale.

L’omaggio della squadra di calcio real Pioppo

Non appena terminati i funerali, il feretro di Andrea Miceli, avvolto nella bara bianca, è stato portato allo stadio Conca d’oro di Monreale, luogo caro al calciatore. Lo hanno sistemato vicino alla porta della squadra, con sopra la t-shirt numero 10 e la bandiera del real Pioppo. È stato così che la squadra e gli amici hanno voluto dare l’ultimo saluto a chi era uno dei pilastri della squadra.

Il gesto simbolico sul campo

Sul campo è partita un’azione simbolica: il pallone è stato passato da più giocatori, fino a quando, con delicatezza, è stato fatto rimbalzare sulla bara e poi calciato in rete. Quel gesto rappresenta l’ultimo gol di Andrea Miceli, un tributo concreto a chi ha condiviso sudore e avventure sportive insieme a loro. Il momento ha suscitato emozioni intense tra presenti e spettatori, un ricordo vivo e palpabile di ciò che Andrea ha significato per il real Pioppo.

Le parole dei compagni e il ricordo del presidente parlato

I compagni di squadra hanno voluto lasciare un messaggio scritto accanto al campo: “ha segnato per il real Pioppo il numero 10, Andrea Miceli. Ci hai portati alla vittoria più difficile della stagione e di tutte quelle che verranno. Ti amiamo bomber, nostro, sarai sempre con noi.” Il senso di perdita è palpabile, pieno di affetto e gratitudine verso un ragazzo che si era guadagnato il rispetto e l’amore di tutti.

Anche il presidente del real Pioppo, Vincenzo Parlato, ha espresso la sua commozione: “sono stati i compagni di calcio a voler ricordare il calciatore sul campo — ha detto —. L’ultimo qui, lassù chissà a quanti gol sei già. Ciao.” Un saluto semplice ma profondo, che non dimentica il contributo umano e sportivo di Andrea, ribadendo quanto fosse parte integrante della squadra, non solo come atleta ma come amico.

Una commemorazione che unisce

Il gesto al Conca d’oro ha raccolto anche il sentimento di un’intera comunità segnata dalla tragedia. Si tratta di una commemorazione capace di restituire un senso di continuità, un modo per trasformare il dolore in memoria attiva nello sport e nell’amicizia. La cerimonia ha simbolizzato la forza del gruppo, che nel mezzo della perdita ha scelto di celebrare l’eredità lasciata da Andrea sul campo.

Il significato della cerimonia per la comunità sportiva di Monreale

Lo stadio, solitamente teatro di sfide e competizioni, si è trasformato in luogo di raccoglimento e affetto, dimostrando come lo sport possa nutrire legami umani profondi e duraturi. Il pallone calciato in rete, con la bara ad accogliere quel tiro, è stato un gesto che non si dimentica e che racconta di un ragazzo che ha vissuto la sua passione fino all’ultimo. Questa scena ha dato un momento di calma e ricordo capace di unire.

Andrea Miceli rimarrà nel cuore della squadra e di Monreale, un nome che sarà ricordato nelle partite e nelle vite di chi lo ha conosciuto. Il ricordo è affidato a gesti semplici, fatti col cuore, come quell’ultima azione che ha fatto vibrare il campo e le persone presenti. Nel silenzio che è seguito, si è avvertito che quella festa dello sport è stata anche un modo per onorare promessa e affetto.

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