Turisti senza regole in Veneto tra tuffi nei canali e abbigliamento indecoroso, Zaia invoca il daspo urbano

Turisti Senza Regole In Veneto

Turisti indisciplinati in Veneto, Zaia chiede il daspo urbano. - Gaeta.it

Sara Gatti

27 Agosto 2025

Il Veneto affronta una stagione estiva segnata da comportamenti che compromettono il decoro delle città più frequentate. Venezia, Padova e località come Cortina sono spesso teatro di episodi di inciviltà, tra tuffi nei canali, abbigliamenti inadeguati e atti di degrado. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha espresso più volte il suo disappunto, chiedendo misure più rigorose per contrastare queste condotte.

L’Allarme Decoro in Veneto e i casi più evidenti di comportamenti irrispettosi

Quest’estate sono emerse numerose situazioni in cui turisti hanno ignorato le regole di convivenza nelle città venete e nelle località turistiche. Molti si sono tuffati nelle acque dei canali veneziani, nonostante i divieti e i rischi per la sicurezza personale e la tutela dei monumenti. A Venezia, i canali non sono spazi destinati a bagni o giochi, ma spesso vengono usati come se fossero aree ricreative.

Anche a Padova si sono verificati episodi simili, con persone che hanno attraversato il centro a torso nudo o in mutande, mettendo in discussione il senso del decoro in luoghi storici di grande valore culturale. Segnalazioni di maleducazione sono arrivate anche da località di montagna e di mare: a Cortina, turisti con abbigliamenti poco rispettosi hanno invaso piazze e vie, contribuendo a una percezione di degrado. In alcune zone balneari, turisti hanno scavato buche profonde vicino alla riva, danneggiando la spiaggia.

Questi comportamenti non sono solo atti di disordine individuale, ma compromettono l’immagine di una regione che ogni anno accoglie 73 milioni di visitatori. La mancanza di rispetto per le regole si manifesta in diversi contesti, dal centro storico di Venezia alla montagna, dal mare a città come Padova.

La reazione istituzionale e la proposta di Zaia per il daspo urbano

Il presidente Luca Zaia ha preso posizione netta contro questo fenomeno, sottolineando la necessità di sanzionare chi si comporta in modo irrispettoso. Ha promosso l’adozione del Daspo urbano, uno strumento già previsto nei regolamenti comunali di Venezia, che permette l’allontanamento temporaneo di chi crea disturbo in spazi pubblici.

Zaia ha evidenziato l’importanza di un turismo responsabile che valorizzi la cultura, la natura e le tradizioni del Veneto. La sua posizione nasce dalle difficoltà crescenti nella gestione di un flusso turistico intenso, che porta a comportamenti dannosi per il patrimonio culturale e ambientale. Il Daspo urbano, oltre a punire l’inciviltà, mira a ristabilire ordine e rispetto in luoghi frequentati da milioni di persone ogni anno.

L’obiettivo è trovare un equilibrio tra accoglienza e tutela del decoro, garantendo la fruizione degli spazi a residenti e visitatori senza che episodi di degrado compromettano l’esperienza.

Il fenomeno dell’overtourism e le sfide per il territorio veneto

Le difficoltà del Veneto si inseriscono in un quadro nazionale di crescita turistica spesso difficile da gestire, definito da esperti come overtourism. Venezia e località come Cortina sono tra le mete più colpite da questa pressione, con conseguenze sul paesaggio urbano, la sicurezza e la qualità della vita.

Tra gli effetti negativi si segnalano il degrado, la perdita di rispetto per i beni culturali, la saturazione degli spazi pubblici e un aumento delle tensioni tra turisti e residenti. Associazioni impegnate nella tutela ambientale e culturale, come Mountain Wilderness Italia, propongono limiti più severi alla diffusione turistica e una revisione delle infrastrutture per ridurre l’impatto sul territorio.

Il Veneto deve quindi bilanciare gli effetti economici positivi delle visite con la salvaguardia dei valori storici e naturali che costituiscono la sua attrattiva principale. La linea indicata da Zaia punta a mettere il decoro e il rispetto delle regole al centro delle garanzie per la convivenza e la conservazione del patrimonio regionale.

La stagione appena trascorsa mostra che senza interventi concreti e mirati, i fenomeni di maleducazione e degrado rischiano di aumentare, danneggiando l’immagine e la sicurezza delle destinazioni venete e confermando la necessità di azioni tempestive e coordinate.