Un uomo di 63 anni di Pontecorvo ha vissuto un vero e proprio dramma nella notte tra domenica e lunedì, mentre era in vacanza a Campodimele. Colpito da un forte dolore al petto, ha deciso di mettersi alla guida senza chiamare i soccorsi. È arrivato fino all’ospedale di Fondi, dove l’équipe medica lo ha subito preso in cura. Pochi minuti dopo, però, ha avuto un arresto cardiaco. Grazie al pronto intervento dei medici, è stato salvato. Questa vicenda mette in luce i rischi di una crisi cardiaca affrontata sul momento e il ruolo chiave degli ospedali di Fondi e Latina nelle emergenze.
Il viaggio rischioso di 15 chilometri con i primi sintomi dell’infarto
L’improvviso malore è arrivato poco prima delle 5 del mattino di lunedì, mentre il turista era a Campodimele, noto per la sua longevità. Era in vacanza con la moglie quando ha sentito un dolore acuto al petto. Invece di chiamare il 118, ha deciso di mettersi subito al volante per raggiungere l’ospedale più vicino, a Fondi. Il percorso è di circa 15 chilometri lungo la Sp 77, una strada ricca di curve che passa per Lenola e poi prosegue verso Fondi. La zona è scarsamente illuminata, un fattore che avrebbe potuto peggiorare la situazione, soprattutto se lui avesse perso conoscenza durante la guida.
La sua scelta di guidare nonostante i sintomi gravi mostra quanto spesso le persone sottovalutino un infarto o preferiscano agire da sole, senza chiedere aiuto subito. Un comportamento pericoloso che può peggiorare l’esito clinico e mettere a rischio anche chi è con loro. In questo caso, la presenza della moglie ha garantito un supporto prezioso, ma il rischio di un dramma lungo la strada c’era tutto.
Arresto cardiaco al pronto soccorso, Medici pronti a intervenire
Appena cinque minuti dopo il suo arrivo al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi, il 63enne ha avuto un arresto cardiaco. È quando il cuore smette improvvisamente di battere e serve un intervento immediato per evitare danni gravi o la morte. I medici sono subito scattati, usando il defibrillatore e facendo il massaggio cardiaco. Questi interventi sono ormai prassi in casi di emergenza per far ripartire il cuore e mantenere ossigenati gli organi vitali. Il tempestivo soccorso ha permesso di stabilizzare il paziente.
L’arrivo rapido in ospedale e la prontezza dei sanitari sono stati decisivi. Senza questo intervento veloce, il rischio di danni cerebrali o altri problemi irreversibili sarebbe stato alto. Fondi ha dimostrato ancora una volta quanto anche ospedali di dimensioni medie siano fondamentali nella prima fase di soccorso cardiologico. È questa la fase in cui si cerca di far ripartire il cuore e preparare il paziente a cure più specialistiche, riducendo complicazioni.
Trasferimento in elicottero a Latina per cure specialistiche
Dopo la rianimazione e la stabilizzazione, il turista è stato portato in elicottero all’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. Qui c’è il reparto di Emodinamica, specializzato nelle emergenze cardiache, dove si possono fare interventi come l’angioplastica per riaprire le arterie bloccate. Il trasporto aereo ha permesso di arrivare in fretta, accorciando i tempi per un trattamento mirato.
La rete ospedaliera che collega Fondi e Latina assicura una risposta coordinata e veloce alle emergenze cardiovascolari. L’uso degli elicotteri è fondamentale in zone dove le distanze o la conformazione del territorio possono rallentare l’arrivo ai centri più attrezzati. Nel caso del 63enne, l’intervento in Emodinamica è stato possibile con il paziente in condizioni stabili, una buona notizia dopo la fase critica.
Perché chiamare subito il 118 in caso di dolore al petto
Questa storia ci ricorda un punto fondamentale: al primo segno di infarto, la cosa giusta da fare è chiamare subito il 118. Non bisogna aspettare o fare da soli, perché ogni minuto perso può ridurre di molto le possibilità di salvarsi. Affidarsi al proprio giudizio o mettersi alla guida rischia di peggiorare tutto, aumentando i pericoli di svenimenti o incidenti.
Negli ultimi anni le campagne di sensibilizzazione hanno spinto proprio su questo messaggio, dato che i ritardi sono una delle cause principali di complicazioni negli infarti. Il caso di questo turista, che ha guidato per 15 chilometri nonostante il malore, conferma quanto sia importante aumentare la consapevolezza. Il fatto che sia stato rianimato e trasferito rapidamente è un risultato positivo, ma sarebbe stato un disastro se avesse perso conoscenza sulla strada.
Oggi i mezzi di soccorso e gli ospedali hanno tecnologie e protocolli efficaci per gestire le crisi cardiache, ma tutto parte da una chiamata tempestiva. In questo caso, l’intervento rapido dei medici di Fondi e Latina ha salvato una vita, dimostrando che il sistema funziona quando si rispetta la regola più importante: chiamare subito i soccorsi.