Turismo in calo in Veneto nei primi mesi del 2025, Federalberghi indica guerre ed economia tra le cause principali

Turismo in calo in Veneto nei primi mesi del 2025, Federalberghi indica guerre ed economia tra le cause principali

Il Veneto nel 2025 registra un calo del 9% nelle presenze turistiche nel primo trimestre a causa di tensioni economiche europee e instabilità geopolitica, con speranze di ripresa per l’estate.
Turismo In Calo In Veneto Nei Turismo In Calo In Veneto Nei
Nel 2025 il turismo in Veneto registra un calo del 9% nel primo trimestre, influenzato da fattori economici e geopolitici europei, mentre le previsioni estive mostrano segnali di ripresa soprattutto nelle località balneari e montane. - Gaeta.it

Il Veneto nel 2025 sta vivendo un periodo di difficoltà nel settore turistico. I dati del primo trimestre mostrano un calo consistente di presenze rispetto allo scorso anno, nonostante condizioni meteorologiche relativamente favorevoli. Le ragioni di questa crisi vanno ricercate nella situazione economica e geopolitica europea. L’analisi di Federalberghi Veneto aiuta a capire cosa sta accadendo e quali prospettive si aprono per i mesi estivi.

Calo delle presenze turistiche nel primo trimestre, i dati di federalberghi veneto

I dati raccolti da Federalberghi Veneto indicano un calo del 9% nelle presenze turistiche nei primi tre mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo andamento delude le aspettative, soprattutto considerando che il 2024 si era chiuso con numeri positivi: allora la regione aveva aumentato gli arrivi del 3,3% e le presenze del 2,2%, superando complessivamente i 73 milioni. La diminuzione registrata non sembra tuttavia allarmare troppo gli operatori: la prima parte dell’anno, infatti, non coincide con l’alta stagione. Molti alberghi, ancora in fase post-Covid, preferiscono tenere chiuse le strutture nei mesi meno frequentati come gennaio, febbraio e marzo. Quindi il calo è circoscritto anche a una riduzione delle aperture.

La quantità di pioggia caduta quest’anno è stata inferiore: ad esempio nelle zone pre-alpine si sono misurati circa 300 millimetri contro i 600-700 del 2024, un anno record per precipitazioni. Nonostante il clima più asciutto, il numero di turisti è sceso. Questo indica che la diminuzione non dipende solo dal meteo. Negli ultimi mesi si sono accumulate tensioni a livello economico e sociale, causate da guerre in corso e instabilità finanziaria, fattori che stanno frenando la voglia e la possibilità di viaggiare.

Il punto di vista di marco gottardo sulle cause economiche

Marco Gottardo, direttore di Federalberghi Veneto, sottolinea che da mesi si attendeva una crescita difficile per il turismo regionale nel 2025. “La crisi è legata principalmente a fattori esterni, come le tensioni economiche in Europa e l’impatto delle guerre in diverse aree, che influiscono sulla fiducia dei viaggiatori.” Da aggiungere anche la situazione critica in Germania, un mercato chiave per il Veneto, e l’effetto dei dazi commerciali imposti dagli Usa che influenzano le dinamiche economiche generali.

Il Veneto resta una meta apprezzata nonostante tutto. I dati del 2024 parlano chiaro: la regione italiana più visitata. Ma la nuova congiuntura, con l’inflazione e l’incertezza finanziaria, spinge molti turisti a limitare le uscite e a preferire periodi di vacanza più corti o meno frequenti. Molti viaggiatori prenotano all’ultimo momento, di solito controllando il meteo prima di decidere, riflettendo sulle spese. Le città d’arte e le località termali soffrono maggiormente, con tassi di occupazione molto inferiori rispetto a poche stagioni fa.

Andamenti e previsioni per i mesi estivi, tra speranze e preoccupazioni

Non tutte le aspettative sono negative. I dati sugli occupamenti in giugno mostrano un avvicinarsi all’80% di camere riempite in località di mare, lago e montagna, simile a quanto registrato l’anno passato. Ma le città d’arte e le terme restano in difficoltà, con occupazioni che oscillano tra il 53% e il 54%, contro il 76-77% di giugno 2024. Gli operatori sperano in un recupero del 10% nelle prossime settimane, soprattutto grazie ai cambiamenti delle abitudini di prenotazione.

Il turismo mostra segni di instabilità, con alcuni weekend “sold out” specie tra Pasqua e il primo maggio, ma giornate infrasettimanali frequentemente vuote. Il problema principale sembra la mancanza di continuità nella richiesta, un aspetto che complica la gestione delle strutture. Eventi sportivi come il Giro d’Italia e le maratone hanno in parte compensato una stagione inizialmente lenta.

Le prenotazioni per luglio e agosto risultano in ritardo. Questo ritardo non ha però allarmato Federalberghi, che confida in una crescita dell’ultima parte dell’estate, dove le presenze possono aumentare anche rapidamente. La vera sfida sarà settembre, considerato fondamentale se le condizioni meteorologiche saranno favorevoli.

Condizioni meteo e impatto sul turismo veneto

Il meteo gioca un ruolo importante per il turismo veneto, soprattutto per le destinazioni balneari, lacustri e montane. Nei primi mesi del 2025 le precipitazioni sono state meno intense rispetto ai record del 2024. Per ora, però, l’estate non sembra in arrivo: Antoniano Barbi, meteorologo dell’Arpav, segnala che dopo una fase di tempo stabile nei primi giorni di giugno, tra lunedì e martedì torneranno piogge leggere in pianura e sulle montagne. L’alta pressione, che porterebbe caldo e tempo stabile, non è prevista nel breve periodo.

Questo significa che le giornate estive calde e soleggiate dovranno ancora aspettare. Il clima instabile può scoraggiare, almeno parzialmente, i turisti che preferiscono vacanze all’aria aperta senza rischi di pioggia. La previsione rimane quindi incerta e dipenderà dall’andamento meteo nelle prossime settimane, in particolare in vista della stagione autunnale.

In generale la situazione turistica del Veneto nel 2025 si presenta come una prova di resistenza in un contesto segnato da eventi internazionali e da cambiamenti nel comportamento dei viaggiatori. Ora resta da vedere come si svilupperà la risposta del mercato nei mesi a venire, a partire da giugno, mese che potrebbe delineare un passo più positivo per le strutture ricettive.

Change privacy settings
×