L’estate 2025 si chiude con un bilancio quasi in pareggio per il turismo italiano. I dati relativi ai mesi di giugno-agosto mostrano un incremento dei pernottamenti stranieri nelle strutture ricettive italiane, arrivati a oltre 111 milioni, pari a una crescita del 2,8% rispetto allo scorso anno. Questa crescita riesce a compensare la contrazione nei viaggi degli italiani, che registrano un calo del 2,5%, portando la stagione a un totale di circa 215 milioni di notti trascorse. Tuttavia, l’andamento segnala una situazione complessa, con segnali di difficoltà per molte famiglie italiane, in particolare quelle di ceto medio e basso, e con un aumento delle presenze estere concentrato in poche zone e tipologie di destinazioni.
Disomogeneità evidenti nel turismo estivo
Il trimestre principale dell’estate 2025 si è chiuso sostanzialmente stabile , ma dentro questo dato si nascondono forti differenze. Gli imprenditori intervistati per l’indagine Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze su un campione di 1412 operatori della ricettività, raccontano di una stagione caratterizzata da segnali contrastanti. Il turismo interno mostra una contrazione evidente, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, a causa di una minore disponibilità economica e di un cambio nelle abitudini delle famiglie italiane. Sempre più persone tendono a spartire le ferie durante tutto il periodo estivo e, in qualche caso, preferiscono spostarsi all’estero, dove le offerte risultano più vantaggiose.
La diminuzione dei pernottamenti italiani riguarda tutte le aree turistiche, con l’eccezione di località montane e laghi , che sembrano attrarre una fetta crescente di turisti nazionali. Questi dati indicano un mutamento nelle preferenze degli italiani verso vacanze più “slow” e in contesti naturali, probabilmente anche per contenere le spese complessive.
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Le presenze straniere in aumento, ma concentrate
Il movimento dei turisti stranieri segna invece una crescita, variabile in base a territori e tipologie di destinazione. Il Nord Ovest fa registrare un +4,5% nei pernottamenti stranieri, seguito da Sud e Isole con un +3,7%, mentre le regioni del Centro crescono più moderatamente . La posizione geografica del Nord Ovest favorisce gli arrivi da Paesi confinanti e garantisce risultati positivi nelle località di montagna e dei laghi.
Tra le destinazioni preferite dagli stranieri emergono campagne e colline , montagna , località termali e laghi . Le città d’arte rimangono quasi stabili , con performance migliori nelle città minori rispetto ai grandi centri storici. Questo suggerisce uno spostamento verso mete meno tradizionali o sovraffollate.
Le provenienze dei turisti mostrano cambiamenti significativi. Aumentano in modo marcato i visitatori da Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Belgio e Svizzera. Si registra inoltre una certa ripresa dai Paesi Scandinavi, Regno Unito, Spagna, Ungheria, così come da Brasile, Canada e Paesi Baltici. Rientrano in crescita anche cinesi e turisti provenienti dai Paesi Arabi, segno di una domanda internazionale più diversificata.
I flussi tedeschi e statunitensi, invece, sono in calo: il fenomeno pesa per quasi 900mila pernottamenti in meno rispetto all’anno precedente. Scendono di 350mila notti quelle provenienti dalla Germania e oltre 530mila quelle dagli Stati Uniti. Tra le cause spiccano le difficoltà economiche tedesche, il deprezzamento del dollaro e il recente travel advisory Usa che ha alzato il livello di rischio per i propri cittadini in Italia da 1 a 2 su 4. Cala anche il turismo da Giappone, Corea e Australia.
Variazioni regionali e per tipologie di destinazione
L’analisi per aree geografiche evidenzia solo due territori con segno positivo nel periodo estivo: Nord Ovest e Nord Est . Il Centro Italia perde lo 0,3%, mentre il Sud e le Isole registrano un calo dello 0,7%. Le disparità si riflettono anche sulle tipologie di destinazioni: il comparto balneare, tradizionalmente trainante, segna un calo dello 1,2%, con qualche difficoltà anche per le città e i centri d’arte , dove le località più piccole resistono meglio dei centri maggiori.
Diversi comparti risultano in controtendenza grazie alla domanda estera: campagna e colline crescono del 3,3%, i laghi del 3,2%, le montagne del 3% e le località termali del 2,7%. Questi dati confermano la tendenza a cercare mete naturalistiche e di benessere, meno condizionate dalle difficoltà del mercato nazionale.
Commento dall’assoturismo su trasformazioni e sfide del turismo italiano
Il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, ha precisato che il turismo italiano resta fortemente condizionato sia dalla domanda interna che dagli andamenti internazionali. Le tensioni geopolitiche e macroeconomiche influenzano soprattutto i flussi esteri, con impatti rilevanti sul turismo americano e tedesco.
In parallelo, il turismo nazionale presenta segnali di cambiamento, con una maggiore flessibilità nei periodi e nelle destinazioni di vacanza. Queste dinamiche richiedono un’offerta turistica che sappia adattarsi rapidamente alle nuove richieste, valorizzando le opportunità di entrambi i segmenti e gestendo i rischi legati a un contesto globale più complesso.
Il quadro estivo 2025 mostra quindi un settore in bilico, con aumenti locali e da mercati esteri bilanciati da una richiesta interna in calo. La sfida per l’Italia resta mantenere attrattive le destinazioni, adattarsi ai cambiamenti nel profilo del turista e contenere gli effetti delle tensioni economiche e politiche mondiali.