Tumore ovarico in puglia: focus su personalizzazione della cura e ruolo del caregiver a bari

Tumore ovarico in puglia: focus su personalizzazione della cura e ruolo del caregiver a bari

A Bari un evento su tumore ovarico promuove un approccio personalizzato che integra prevenzione, supporto psicologico e formazione caregiver, coinvolgendo Gsk, Acto e associazioni pazienti in diverse regioni italiane.
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A Bari si è svolto un evento dedicato al tumore ovarico, focalizzato su un approccio personalizzato che integra aspetti clinici, sociali e di supporto ai caregiver, promosso da Gsk e Acto con il coinvolgimento di pazienti e istituzioni. - Gaeta.it

Un evento dedicato al tumore ovarico si è svolto a Bari, riunendo medici, istituzioni e pazienti per discutere di come migliorare la gestione di questa patologia a partire da un approccio personalizzato. Al centro del dibattito è stata la necessità di mettere a fuoco non solo la salute clinica della donna, ma anche il contesto sociale, familiare e lavorativo che la circonda. La prevenzione attraverso test genetici e il supporto ai caregiver sono stati altri temi chiave affrontati nel corso dell’incontro.

Il valore di un approccio globale alla salute della donna

Valentina Angelini, responsabile Patient Engagement & Advocacy di Gsk, ha sottolineato come sia fondamentale considerare la donna nella sua complessità, non solo come paziente. Ha spiegato che nella cura del tumore ovarico è importante riconoscere anche le dimensioni sociali e familiari che possono influenzare il percorso terapeutico. Il progetto avviato da Gsk in collaborazione con Acto Puglia e organizzato da OmnicomPrGroup vuole proprio garantire un ascolto diretto delle donne affette da questa patologia e offrire risposte concrete ai loro bisogni.

Un impegno in diverse regioni italiane

Angelini ha ricordato come l’iniziativa abbia già coinvolto altre regioni italiane, da Roma alla Campania fino al Veneto, e che l’appuntamento barese rappresenta un momento utile a confrontarsi con la realtà locale. La presenza di associazioni di pazienti gioca un ruolo importante per far sì che le donne acquisiscano consapevolezza riguardo ai servizi disponibili sul territorio e ricevano un supporto completo, oltre la semplice terapia medica.

Formazione e supporto al caregiver

Il progetto si concentra inoltre sulla formazione del caregiver, figura essenziale nel sostegno quotidiano alla donna malata. La presenza di una persona formata vicino alla paziente contribuisce a migliorare la qualità della cura e a gestire con più serenità le sfide della malattia. Il caregiver viene considerato un punto di riferimento da aiutare e informare, per sostenerlo nel ruolo di assistente e compagno di viaggio durante il percorso clinico.

L’importanza del supporto psicologico per caregiver e pazienti

Nel corso dell’incontro a Bari è stata presentata anche l’introduzione dello psicologo per affiancare non solo la donna colpita dal tumore ovarico ma anche il caregiver. Questa figura professionale si occupa di fornire un aiuto specifico a chi assiste il malato, offrendo strumenti per affrontare il peso emotivo e psicologico che il momento difficile comporta.

Valentina Angelini ha evidenziato che questo supporto contribuisce a creare un ambiente più stabile e meno stressante per la paziente, migliorando il clima familiare e sociale intorno a lei. Il coinvolgimento dello psicologo rientra nella strategia per avvicinarsi a una cura più completa, che tenga conto delle varie dimensioni della persona malata.

Collaborazione tra gsk e acto

La collaborazione tra Gsk e Acto, attiva da due anni, ha permesso di sviluppare un team dedicato a fornire assistenza sia alle pazienti sia a chi accompagna il loro cammino. Questo gruppo lavora per rispondere in modo efficace alle esigenze che emergono dalle storie cliniche, puntando a migliorare i risultati e la qualità della vita delle donne coinvolte.

Un percorso a tappe per dare risposte concrete sul territorio

La serie di incontri organizzati da Gsk e Acto in diverse regioni italiane fa parte di un progetto pensato per raggiungere diverse realtà territoriali e raccogliere i bisogni specifici delle pazienti. Dal 2023 il gruppo ha già toccato Roma, Veneto e Campania, creando momenti di confronto con esperti e associazioni locali.

La tappa di Bari si inserisce in questo percorso, offrendo un’occasione per mettere a fuoco criticità, risorse e opportunità legate alla cura del tumore ovarico in Puglia. Coinvolgendo clinici e rappresentanti delle istituzioni, si punta a costruire un modello di assistenza adeguato alle caratteristiche della realtà regionale.

Il contributo delle associazioni di pazienti

L’iniziativa tiene conto anche dell’influenza che fattori sociali e familiari hanno sull’andamento della malattia. Per questo, il progetto continua a valorizzare il ruolo cruciale delle associazioni di pazienti, che mettono a disposizione conoscenze e strumenti per orientare al meglio chi deve affrontare questa diagnosi.

La speranza è di proseguire con altre tappe e coinvolgere sempre più territori, ampliando il dialogo e le possibilità di cure su misura per le donne che combattono contro il tumore ovarico.

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