La presenza di Donald Trump negli spalti dell’Arthur Ashe Stadium ha caratterizzato la finale degli US Open 2025 tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, creando tensioni e disagi. L’arrivo dell’ex presidente ha portato a misure di sicurezza molto rigide che hanno rallentato l’afflusso del pubblico, causando un ritardo nell’inizio del match. Tra applausi e contestazioni, l’evento sportivo ha assunto anche un significato politico sul campo di tennis.
Misure di sicurezza straordinarie durante la finale degli Us Open
L’esibizione pubblica di Donald Trump al torneo di tennis americano ha imposto controlli serrati all’ingresso dello stadio. Le procedure accompagnate da perquisizioni e verifiche hanno allungato notevolmente i tempi per l’ingresso degli spettatori, creando code e rallentamenti visibili già nel primo pomeriggio. Il match originale, previsto per un orario preciso, è stato posticipato di circa trenta minuti perché il pubblico non poteva ancora raggiungere i posti a sedere nelle tribune. Quando i giocatori sono scesi in campo, buona parte delle gradinate era ancora vuota, situazione insolita per una finale di questa importanza.
Martina Navratilova, ex giocatrice e figura storica del tennis mondiale, ha commentato la situazione via social, sottolineando con rammarico la lentezza e la mancanza di organizzazione all’ingresso. In particolare, ha ricordato come fosse presente un unico punto di accesso e ha attribuito il disagio alla presenza di Trump e alle relative norme di sicurezza. I problemi logistici hanno ovviamente influenzato l’atmosfera iniziale della partita, destabilizzando parte del pubblico presente.
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Le reazioni contrastanti del pubblico e i momenti di tensione sugli spalti
Nel corso della finale, l’attenzione si è concentrata non solo sul gioco ma anche sulla presenza dell’ex presidente. Trump era seduto vicino al palco dove erano collocati i trofei, posizione di grande visibilità. Durante l’esecuzione dell’inno nazionale, le telecamere hanno mostrato la sua immagine sui maxischermi, suscitando non pochi fischi e “buuu” da parte del pubblico. Le clip di questi momenti hanno rapidamente circolato sui social, segnalando una tensione palpabile tra i presenti.
Nel corso della partita, i maxischermi sono tornati più volte ad inquadrare Trump in pausa, e ogni volta si è ripetuto un coro di contestazione prolungata che ha sottolineato la divisione tra gli spettatori. Questi episodi hanno trasformato parte della tribuna in un luogo di protesta, più che di sola tifoseria sportiva. La figura dell’ex presidente, non più al ruolo istituzionale di capo dello stato, ha conservato forti disegni politici e sociali in occasioni pubbliche di richiamo mediatico come questa.
L’allontanamento di trump durante la partita e la mancata partecipazione alla premiazione
Dopo circa un’ora e mezza dalla partenza del match, Trump si è alzato dal suo posto e si è spostato all’interno della suite riservata, presumibilmente per una pausa. Questa decisione segue una generale disinteressata partecipazione all’evento sportivo, differente rispetto ad altre occasioni pubbliche nelle quali l’ex presidente ha mostrato maggiore coinvolgimento. La finale è continuata con il tennis protagonista: Carlos Alcaraz ha vinto dopo due ore e quaranta minuti di gioco intenso e combattuto.
Al momento della premiazione in campo non c’è stata alcuna partecipazione diretta di Trump. La cerimonia ha visto la presenza dei dirigenti del torneo e dello sponsor principale. L’ex presidente ha osservato da lontano senza essere coinvolto nella consegna dei premi. Questo episodio contrasta con il comportamento avuto a luglio scorso durante il Mondiale per club, quando Trump era riuscito a inserirsi nella cerimonia conclusiva del Chelsea, restando sul podio insieme ai giocatori in un’atmosfera di festeggiamento.
L’assenza di Trump dalla premiazione degli US Open mostra una partecipazione più defilata rispetto ad altri eventi sportivi. Il suo ruolo si è mantenuto confinato alla posizione di spettatore, anche se la sua presenza ha modificato l’organizzazione dell’evento e contribuito a creare un clima di tensione nel pubblico che ha seguito la sfida.