L’economia americana continua a far notizia mentre crescono dubbi sull’impatto delle nuove politiche commerciali imposte dall’amministrazione Trump. In un’intervista concessa a NBC, il presidente ha parlato di possibili contrazioni economiche a breve termine ma ha mostrato fiducia in un futuro positivo, nonostante le preoccupazioni espresse da economisti e analisti.
Trump minimizza la possibilità di una recessione e parla di un periodo di transizione economica
Nel corso dell’intervista rilasciata al programma “Meet the Press” condotto da Kristen Welker, Donald Trump ha affrontato il tema della recessione che potrebbe colpire l’economia americana nel prossimo futuro. Quando interrogato più volte sul rischio di una contrazione economica, Trump ha risposto con parole rassicuranti. Ha definito questo momento come un «periodo di transizione» e ha spiegato che, anche se fosse necessario attraversare una recessione nel breve termine, «alla lunga andrà tutto bene». L’idea, secondo Trump, è che queste difficoltà temporanee porteranno a risultati straordinari nel futuro.
La conduttrice ha più volte insistito chiedendo se fosse preoccupato per lo scenario recessivo, ma il presidente si è mostrato tranquillo: «No, non sono preoccupato». Riguardo la reale possibilità che una recessione si manifesti, Trump ha invece ammesso che «tutto può succedere», ma ha ribadito la sua convinzione che gli Stati Uniti avranno «la migliore economia della storia del nostro paese». Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui vari esperti di Wall Street si dicono preoccupati per le conseguenze che le politiche sui dazi potrebbero avere sull’economia.
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I dati economici del primo trimestre 2025 e la reazione di trump agli indicatori negativi
Mercoledì 30 aprile, il dipartimento del commercio ha diffuso dati preliminari che mostrano una contrazione dello 0,3 per cento del prodotto interno lordo americano nel primo trimestre del 2025. Il calo è stato attribuito principalmente a una riduzione delle esportazioni e a un aumento delle importazioni, fenomeni strettamente legati alle recenti decisioni del governo Trump sui dazi. Durante una riunione con i membri del suo gabinetto, sempre mercoledì, il presidente ha respinto ogni accusa di responsabilità per questi dati.
Trump ha imputato la situazione economica all’eredità lasciata dall’ex presidente Joe Biden, sottolineando che i risultati negativi sono riferiti a un periodo precedente al suo incarico, iniziato a gennaio. Ha detto: «Probabilmente avete visto i dati di oggi, devo iniziare col dire: è colpa di Biden». Ha quindi precisato che fin dall’inizio si è opposto alle politiche economiche di Biden, ritenendole dannose per il paese. Questa interpretazione, tuttavia, sconta la contraddizione temporale legata ai dati trimestrali, che includono mesi sotto la sua amministrazione.
Le modifiche alle politiche sui dazi e la posizione di trump verso i partner commerciali
All’inizio di questo secondo mandato, Trump ha imposto una stretta sulle importazioni provenienti da paesi come Canada, Messico e Cina, attuando dazi più severi. Il 2 aprile aveva annunciato nuove imposte sulle merci importate, salvo poi sospenderle per novanta giorni poco dopo. Questa sospensione ha provocato un rialzo dei mercati finanziari che, entro fine aprile, avevano recuperato le perdite generate dall’annuncio iniziale.
Nonostante il passo indietro su molti fronti, il presidente ha deciso di aumentare i dazi sulla Cina al 145 per cento, testimonianza di una politica commerciale dura. Tale decisione ha sollevato timori tra investitori e operatori economici riguardo l’effetto che avrà sui prezzi e sulla disponibilità di prodotti negli Stati Uniti.
Trump respinge le preoccupazioni sull’aumento dei prezzi e sulla scarsità di beni di consumo
Durante la riunione con il gabinetto, Trump ha affrontato le critiche riguardo al possibile impatto dei dazi sulle merci di uso quotidiano. Ai giornalisti ha detto: «qualcuno ha detto: “ma gli scaffali saranno vuoti”». Ha ironizzato dicendo che forse i bambini avranno solo due bambole invece di trenta e che quelle due potrebbero costare qualche dollaro in più. Il messaggio è chiaro: ritiene che il disagio per i consumatori sarà contenuto e temporaneo. Nonostante l’aumento dei dazi e le reazioni negative dei mercati, Trump mostra sicurezza nel fatto che questi sacrifici rimangano sotto controllo e siano necessari per rafforzare l’economia nazionale.