Donald Trump non ha nascosto la sua delusione per l’assenza di un accordo di pace tra Russia e Ucraina dopo il recente incontro in Alaska con Vladimir Putin. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si trova a Parigi per una serie di incontri chiave con gli alleati europei, con l’obiettivo di ottenere garanzie di sicurezza in un momento particolarmente difficile sul fronte. Emmanuel Macron e Keir Starmer, a capo della Coalizione dei Volenterosi, si preparano a discutere nuove forme di sostegno a Kiev, mentre Mosca resta ferma sulle sue posizioni, alimentando tensioni.
Trump: “Molto deluso” da Putin dopo il vertice in Alaska
Dopo il faccia a faccia con Vladimir Putin, Donald Trump non ha nascosto la sua delusione. In un’intervista radiofonica con Scott Jennings, ha detto di aver sperato in un risultato migliore, ricordando il buon rapporto avuto con il leader russo in passato. Ma alla fine, ha sottolineato, non è arrivato nessun passo avanti concreto per la pace in Ucraina.
Il vertice in Alaska è stato un’occasione importante per dialogare, ma senza gli esiti sperati. Nel frattempo, Putin ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e ha commentato i risultati del summit, puntando su soluzioni “a lungo termine e sostenibili” per la crisi ucraina. Tuttavia, il mancato accordo ha lasciato dietro di sé solo tensioni e delusioni sul piano internazionale.
Zelensky a Parigi per chiedere garanzie di sicurezza agli alleati
Mentre il vertice in Alaska lasciava più domande che risposte, Zelensky si è spostato a Parigi per una serie di incontri decisivi. Al palazzo dell’Eliseo, Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer stanno guidando la Coalizione dei Volenterosi, un gruppo di nazioni impegnate a sostenere Kiev. Zelensky partecipa sia di persona sia in videocollegamento.
Gli alleati europei ribadiscono la loro volontà di offrire garanzie di sicurezza all’Ucraina, soprattutto se si dovesse arrivare a un accordo di pace con Mosca. Un funzionario dell’Eliseo ha fatto sapere che, oltre all’Europa, serve anche un forte impegno da parte degli Stati Uniti. Nei prossimi giorni Zelensky incontrerà anche Ursula von der Leyen, Mark Rutte, Friedrich Merz e Keir Starmer per “allineare le strategie” sui passi da compiere.
Coalizione Dei Volenterosi: nuovi piani per aiutare Kiev
Il 4 settembre a Parigi si terrà un vertice della Coalizione dei Volenterosi, che riunisce circa 30 paesi, tra cui membri della NATO, Australia e Giappone. L’obiettivo è definire meglio le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e valutare nuove sanzioni contro la Russia. L’incontro sarà sia in presenza sia a distanza, per venire incontro alle condizioni di salute e logistiche di alcuni partecipanti.
Tra i leader attesi, è probabile che la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni non partecipi di persona e segua da remoto. A confermarlo è stato anche il premier olandese Dick Schoof su X, sottolineando l’importanza di mantenere il sostegno militare a Kiev, soprattutto di fronte alla scarsa volontà di Mosca di negoziare e ai continui attacchi alle città ucraine. La Coalizione vuole giocare un ruolo europeo più deciso nel sostegno alla sicurezza regionale, aspettando le prossime mosse diplomatiche.
Putin: “Ci sono opzioni per la sicurezza dell’Ucraina dopo la guerra”
In un incontro a Pechino con il premier slovacco Robert Fico, Vladimir Putin ha detto che esistono possibilità per garantire la sicurezza dell’Ucraina una volta terminato il conflitto. Secondo lui, si potrebbe trovare un terreno d’intesa su questo punto, nonostante le difficoltà che segnano i negoziati internazionali.
Il confronto tra Mosca e l’Occidente resta però molto acceso, con divergenze profonde sulle condizioni di pace e sul ruolo delle garanzie di sicurezza dopo la guerra. La Russia, con la sua adesione all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, rafforza la sua posizione sul piano globale. Nel frattempo, gli alleati occidentali stanno organizzando una risposta unitaria per sostenere Kiev e contenere le mire russe nella regione.
Il quadro geopolitico resta quindi bloccato in una fase di stallo e confronto. La diplomazia è sotto pressione: le prossime mosse e decisioni saranno decisive per gli equilibri europei e mondiali nei mesi a venire.