Truffa vicino fontana di Trevi: fermato uomo con paletta falsa per accedere alla ztl di Roma

Truffa vicino fontana di Trevi: fermato uomo con paletta falsa per accedere alla ztl di Roma

La polizia locale del I Gruppo Centro Storico di Roma scopre un tentativo di truffa con una paletta falsa su una Jeep Compass in via Poli, denunciando un uomo per sostituzione di persona e accesso non autorizzato.
Truffa Vicino Fontana Di Trevi Truffa Vicino Fontana Di Trevi
La polizia locale di Roma ha scoperto un tentativo di truffa in zona a traffico limitato vicino alla fontana di Trevi, quando un uomo ha esposto una paletta falsa per simulare un’autorizzazione, venendo denunciato per sostituzione di persona e tentativo di truffa. - Gaeta.it

Una pattuglia della polizia locale del I Gruppo Centro Storico a Roma ha scoperto un tentativo di truffa tentando un controllo su un’auto parcheggiata in zona a traffico limitato. L’episodio è avvenuto in via Poli, un tratto molto vicino alla fontana di Trevi, dove le norme sulla sosta e accesso sono rigide per salvaguardare l’area e i flussi turistici. Un veicolo ha attirato l’attenzione degli agenti proprio per la presenza di un oggetto sospetto che imitava un segnale ufficiale.

Il controllo di una jeep compass in zona a traffico limitato

Gli agenti del I Gruppo Centro Storico della polizia locale stavano eseguendo un controllo di routine nella zona intorno alla fontana di Trevi, in uno dei quartieri più frequentati e sorvegliati della capitale. Durante questi accertamenti, è stata individuata una Jeep Compass parcheggiata in via Poli, strada inserita nella zona a traffico limitato . L’auto non esponeva alcuna autorizzazione per la sosta o l’ingresso in quel tratto, né rispettava il divieto di fermata presente.

La presenza del veicolo in quella posizione ha subito attirato l’attenzione per la scorrettezza evidente rispetto alle regole del codice della strada. In una zona così controllata, l’assenza di permessi rappresenta una violazione grave. Ma gli agenti hanno voluto approfondire l’ispezione notando un dettaglio poco comune.

La paletta sospetta e l’inganno scoperto dagli agenti

Osservando meglio, gli agenti hanno notato un oggetto che sporgeva dall’aletta parasole del conducente, vicino al lato guida. A prima vista, sembrava una paletta di segnalazione utilizzata da forze di polizia o da enti autorizzati. Tuttavia l’oggetto era parzialmente nascosto e non riportava alcun simbolo riconoscibile o sigla che ne confermasse l’appartenenza ufficiale.

La posizione particolare in cui la paletta era stata posta sembrava pensata per simulare un mezzo in servizio istituzionale, un tentativo di ingannare gli operatori con un’esposizione fittizia di un segnale di legittimazione. L’esigenza di capire cosa stesse succedendo ha spinto gli agenti a fermare il conducente appena è arrivato in zona.

L’identificazione dell’uomo e le accuse a carico

Sul posto è giunto il proprietario e conducente della Jeep Compass, un uomo di 43 anni, cittadino straniero ma residente a Roma. Gli è stato chiesto di mostrare la paletta esposta nel veicolo. Alla verifica, l’oggetto si è rivelato privo di riferimenti ufficiali o marche distintive legate alle forze dell’ordine o a qualunque amministrazione pubblica.

La paletta, con la parte rossa rivolta verso l’esterno, era stata collocata in modo volutamente ingannevole per simulare un’autorizzazione alla sosta o all’accesso nell’area a traffico limitato. Questo comportamento ha spinto la polizia locale a considerarlo un tentativo di far passare un veicolo come autorizzato, un’azione irregolare e potenzialmente truffaldina.

Le misure adottate dalla polizia locale e le conseguenze legali

Di fronte a queste evidenze, la paletta utilizzata per l’inganno è stata sequestrata. L’uomo è stato denunciato per sostituzione di persona, una violazione legata al tentativo di fingersi operatore di un ente dotato di autorizzazioni speciali. È stato inoltre accusato di tentativo di truffa ai danni della pubblica amministrazione per il modo in cui ha cercato di eludere i controlli.

Le verifiche si sono concluse con la contestazione di infrazioni al codice della strada, soprattutto per l’accesso non autorizzato alla zona a traffico limitato e per la sosta nel luogo vietato. Queste sanzioni si sommano alla denuncia penale, configurando uno scenario di controlli rigorosi e attenzione da parte delle forze dell’ordine nell’area che circonda uno dei monumenti più visitati della città.

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