Trieste e comuni del Friuli Venezia Giulia segnalano 28 milioni di anticipi per minori stranieri non accompagnati non rimborsati dallo Stato

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Friuli Venezia Giulia segnala 28 milioni non rimborsati per minori stranieri non accompagnati. - Gaeta.it

Armando Proietti

5 Settembre 2025

La gestione dei minori stranieri non accompagnati continua a gravare sui bilanci di diversi comuni del Friuli Venezia Giulia, tra cui Trieste e Gorizia. Questi enti locali hanno anticipato ingenti somme per l’accoglienza e l’assistenza di giovani migranti privi di tutela adulta. I sindaci denunciano il mancato rimborso da parte dello Stato, situazione che mette a rischio la copertura delle spese necessarie in un contesto già complesso dal punto di vista organizzativo e sociale.

L’emergenza minori stranieri non accompagnati a Trieste: 22 milioni anticipati senza rimborsi

A Trieste, il sindaco Roberto Dipiazza ha reso noto di aver speso 22 milioni di euro per l’accoglienza e l’assistenza ai minori stranieri senza tutela. Le spese riguardano alloggio, supporto socio-educativo e assistenza sanitaria. La crescita del numero di minori arrivati senza adulti di riferimento richiede interventi immediati e complessi da parte del comune.

Dipiazza ha annunciato di voler affrontare la questione direttamente con il ministro Matteo Salvini, in visita a Udine. Ha ribadito di aver rispettato la normativa vigente e ha chiesto a Roma di riconoscere le spese sostenute, avvertendo che senza risposte potrebbe adottare misure estreme. Ha infatti dichiarato, in modo provocatorio, di potersi incatenare al Quirinale se non arrivassero garanzie economiche.

Il caso di Trieste evidenzia le difficoltà finanziarie legate alla gestione dei minori stranieri, con un sistema di rimborso che tarda a funzionare e un onere economico che grava interamente sui comuni.

Gorizia e altri comuni friulani: quasi 7 milioni di euro anticipati senza risposte da Roma

Anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha denunciato la situazione inviando una lettera ai ministri dell’Interno e dell’Economia, Matteo Piantedosi e Giancarlo Giorgetti. Nella missiva si sottolinea come l’emergenza minori non accompagnati abbia raggiunto livelli insostenibili per le finanze comunali, con quasi 4 milioni di euro anticipati senza ricevere i rimborsi previsti.

Ziberna evidenzia la crisi economica che coinvolge la sua amministrazione: i costi per accoglienza e sostegno sono aumentati notevolmente, mentre il comune non ha ancora ottenuto alcun rimborso dal governo. Questa situazione compromette la gestione delle strutture e dei servizi necessari.

Parallelamente, il sindaco di un altro comune friulano, Alessandro Basso, ha segnalato di attendere un rimborso di 2,2 milioni di euro, sottolineando come anche altri enti locali si trovino a dover anticipare cifre rilevanti senza certezze di recupero.

Ruolo dello Stato e richieste di intervento da parte dei comuni

La questione dei minori stranieri non accompagnati resta complessa, con lo Stato chiamato a garantire soprattutto la copertura finanziaria e una gestione coordinata. I sindaci affermano di aver rispettato le norme sull’accoglienza, ma denunciano ritardi nei rimborsi che pesano sui bilanci comunali e limitano la capacità di offrire risposte adeguate ai minori.

Negli ultimi mesi sono aumentate le richieste di modifiche normative, con proposte che prevedono un maggiore coinvolgimento delle Prefetture o delle Regioni nella gestione diretta dei MSNA. L’obiettivo è ridurre la pressione sulle amministrazioni locali, che si trovano a fronteggiare emergenze sempre più impegnative.

Il confronto tra sindaci e ministri in Friuli Venezia Giulia ha rappresentato un momento importante per mettere in evidenza la gravità della situazione.

Impatto sociale e organizzativo della gestione dei minori non accompagnati nelle regioni di confine

La presenza di minori stranieri non accompagnati in regioni di confine come il Friuli Venezia Giulia ha un impatto significativo sulle realtà locali. Le strutture di accoglienza faticano a rispondere alle crescenti esigenze, mentre i fondi statali tardano ad arrivare. L’assistenza quotidiana richiede risorse importanti, non solo per trovare spazi adeguati, ma anche per garantire supporto sanitario, psicologico, formazione scolastica e orientamento.

Questo quadro mette sotto pressione il sistema locale, che deve far fronte a una domanda costante e crescente senza certezze sul finanziamento. La difficoltà riguarda non solo l’aspetto economico, ma anche la capacità di organizzare servizi, assumere personale e mantenere standard accettabili.

Le amministrazioni comunali del Friuli Venezia Giulia sono quindi sotto forte pressione, mentre cresce la necessità di un intervento statale per evitare ulteriori disagi non solo ai minori, ma all’intera comunità.

Confronto politico e pressioni per un cambiamento nella gestione

Il dialogo tra sindaci e ministri ha messo in luce le criticità di questa emergenza. A Udine, l’incontro con il ministro Salvini ha rappresentato un’occasione per sollevare il tema e chiedere un impegno chiaro da parte del governo centrale. Il coinvolgimento della Regione Friuli Venezia Giulia aggiunge un livello di coordinamento, ma finora le risposte non hanno risolto il nodo finanziario.

Le richieste dei sindaci riguardano un rimborso immediato delle somme anticipate e un intervento normativo che possa modificare il modello di gestione, trasferendo parte delle responsabilità dallo Stato ai Comuni. Nelle prossime settimane si attende un’accelerazione nei tavoli istituzionali, anche se resta la preoccupazione sulle risorse disponibili.

La situazione è seguita con attenzione, considerando che l’accoglienza dei minori non accompagnati è una questione sociale e umanitaria di rilievo, con effetti concreti sulle amministrazioni locali. Le decisioni che verranno prese avranno ripercussioni dirette sulle comunità coinvolte e sul futuro di questi giovani.