La questione della sicurezza sul lavoro in Italia continua a destare preoccupazione, soprattutto nelle province di Trento e Bolzano. Recenti dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega di Mestre evidenziano un elevato indice di incidenti, posizionando queste aree tra le più pericolose per gli occupati. I risultati si riferiscono ai primi undici mesi del 2024, offrendo uno spaccato allarmante della situazione attuale.
Rischi e statistiche in Alto Adige
L’Alto Adige si distingue per un indice di incidenti pari a 45,7 per milione di addetti, con 12 morti su un totale di 262.350 occupati. Questi dati collocano la provincia al 23esimo posto in una classifica inquietante riguardante la sicurezza sul lavoro. L’analisi dei numeri mette in luce non solo l’elevato tasso di sinistrosità, ma apre anche a riflessioni sulle misure di sicurezza attuate nelle aziende locali. È fondamentale interrogarsi su come queste misure possano venire implementate in modo più efficace per tutelare la salute dei lavoratori.
Situazione nel Trentino
La provincia di Trentino non si discosta di molto dall’Alto Adige, registrando un indice di 44,8 incidenti per milione, corrispondente a 11 decessi su 245.358 occupati, collocandola al 26esimo posto nella stessa avanzata statistica. Questo dato, sebbene sembri marginalmente migliore rispetto a quello dell’Alto Adige, suggerisce comunque un quadro complessivo preoccupante per la regione trentina. Confrontando i due contesti, emergono differenze minime, che non possono mascherare la necessità di intervenire.
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Il quadro nazionale della sicurezza sul lavoro
A livello nazionale, i dati sono altrettanto allarmanti. Nel periodo che va da gennaio a novembre 2024, si sono registrati quasi mille incidenti mortali sul lavoro, con un incremento del 3,3% rispetto all’anno precedente. Le morti “in itinere”, ovvero durante i tragitti casa-lavoro, hanno mostrato un incremento preoccupante, con 46 incidenti in più. Questo aspetto evidenzia non solo i rischi associati ai luoghi di lavoro, ma anche quelli legati ai trasporti, indicando una necessità urgente di rivedere le norme e le pratiche relative alla sicurezza stradale per i lavoratori.
La crescente vulnerabilità dei lavoratori stranieri
Un aspetto sempre più rilevante è quello della vulnerabilità dei lavoratori provenienti da paesi stranieri. Secondo Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio, il rischio che questi lavoratori corrono è doppio rispetto a quello degli italiani. Questa disparità solleva interrogativi sulla formazione e sulle politiche di sicurezza, che sembrano non tenere conto delle differenti realtà in cui si trovano a operare i lavoratori.
Settori a maggiore incidenza di incidenti
Un’analisi delle denunce di infortunio evidenzia che nel 2024 queste sono rimaste stabili, con 543.039 casi registrati a fine novembre. I settori più colpiti sono quelli delle attività manifatturiere, seguito dalle costruzioni, sanità, trasporto e commercio. Il predominio di incidenti nelle attività manifatturiere sottolinea l’importanza di migliorare le condizioni di lavoro in questo settore, che occupa un numero considerevole di lavoratori e presenta rischi elevati.
La situazione di Trento e Bolzano non è affatto isolata, ma parte di un contesto nazionale che richiede attenzione e interventi mirati da parte delle istituzioni e delle aziende stesse per garantire un ambiente di lavoro sicuro.