Artificieri dell’esercito disinnescano bomba d’aereo della seconda guerra mondiale a casalecchio di reno

Artificieri dell’esercito disinnescano bomba d’aereo della seconda guerra mondiale a casalecchio di reno

A Casalecchio di Reno, Bologna, gli artificieri del reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore hanno disinnescato una bomba americana della seconda guerra mondiale, coordinati dalla prefettura e dal comando forze operative nord.
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A Casalecchio di Reno (Bologna) è stata disinnescata una bomba americana della Seconda Guerra Mondiale, grazie all'intervento degli artificieri dell'esercito e al coordinamento delle autorità locali, garantendo la sicurezza pubblica. - Gaeta.it

Un ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale è stato scoperto questa mattina a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. Gli artificieri dell’esercito sono intervenuti per disinnescare una bomba da 100 libbre di fabbricazione americana, rinvenuta in condizioni compromesse. L’operazione, coordinata dalla prefettura di Bologna e dal comando forze operative nord, ha richiesto diverse fasi d’intervento e misure straordinarie per la sicurezza sul territorio.

Il ritrovamento e condizioni dell’ordigno

La bomba, pesante 53 chilogrammi con 26 chili di tritolo, è stata trovata in una situazione precaria. La sua conservazione, infatti, era molto compromessa, rendendo più delicata e rischiosa ogni manovra per il suo disinnesco. L’ordigno risale alla seconda guerra mondiale e appartiene alla categoria degli ordigni d’aereo di fabbricazione americana. Questi materiali, ancora oggi, rappresentano un pericolo nelle zone dove si sono svolti eventi bellici. Non a caso, in Emilia-Romagna è frequente il ritrovamento di questi ordigni durante lavori di scavo o in campagne.

Gli artificieri hanno dovuto affrontare una sfida tecnica importante proprio a causa dello stato dell’ordigno, che poteva innescare reazioni imprevedibili. L’intervento è stato affidato al reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore, specializzato proprio in queste operazioni di recupero e neutralizzazione di bombe d’epoca.

Fasi dell’operazione e gestione della sicurezza pubblica

L’operazione si è svolta in due momenti distinti. La prima fase, iniziata ieri sera a partire dalle 23, si è concentrata sulla neutralizzazione tramite la rimozione dei sistemi di innesco della bomba. Questo passaggio ha richiesto la chiusura temporanea di una porzione dell’autostrada A1, nel tratto tra Casalecchio e Sasso Marconi Nord, e di alcune strade vicine. Gli interventi notturni hanno consentito di limitare il più possibile l’impatto sulla circolazione stradale, anche se alcune deviazioni sono state inevitabili.

Questa prima operazione è risultata fondamentale per garantire che la bomba potesse essere spostata e trattata senza rischi. La seconda fase si è svolta stamattina, quando l’ordigno è stato trasportato in una zona sicura per il brillamento. L’area è stata scelta per assicurare che eventuali esplosioni non mettessero a repentaglio persone o cose.

Il coordinamento stretto tra prefettura, esercito e altre autorità locali ha favorito un intervento rapido e preciso, che ha evitato conseguenze per la popolazione del territorio circostante.

L’attività degli artificieri di Castel Maggiore nel centro Italia

Il disinnesco di questa bomba si inserisce nelle attività che gli artificieri del reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore svolgono da tempo nel centro Italia. La loro zona di competenza comprende varie regioni, tra cui Marche e Umbria, oltre alle province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Firenze.

In questi primi mesi del 2025, gli specialisti hanno effettuato circa 150 interventi di recupero e distruzione di ordigni bellici risalenti alla seconda guerra mondiale. Complessivamente sono stati eliminati più di 580 ordigni, tra cui almeno 2 bombe d’aereo di grosse dimensioni. Queste cifre testimoniano l’intensità del lavoro necessario per mettere in sicurezza aree ancora esposte a rischi causati da residuati bellici.

Le operazioni richiedono competenze tecniche molto precise e un’organizzazione che coinvolge prefetture, forze dell’ordine e autorità locali. Il caso di Casalecchio di Reno conferma come il ritrovamento di bombe d’epoca rappresenti un’emergenza diffusa, ma sottoposta a un controllo puntuale.

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