I 119 dipendenti della Iscot, impegnati nelle pulizie dello stabilimento Stellantis di Melfi, vedranno sospesi i trasferimenti verso altri siti fuori dalla Basilicata fino al 30 settembre. Questa decisione è arrivata al termine di un incontro a Potenza, dove le rappresentanze sindacali e l’azienda hanno discusso le condizioni legate all’appalto in scadenza e ai cambiamenti nelle produzioni dello stabilimento.
L’incontro tra sindacati e azienda a potenza
Il confronto si è svolto presso la sede di Confindustria Potenza e ha visto la partecipazione delle sigle sindacali Filcams Cgil, Uil Trasporti, Filcom e Ugl insieme ai rappresentanti della Iscot, l’impresa che gestisce il servizio pulizie nell’area Stellantis. La questione principale riguardava il trasferimento dei lavoratori previsto per il periodo successivo al 14 aprile, in conseguenza della riduzione delle commesse e del consistente ricorso agli ammortizzatori sociali.
Le organizzazioni sindacali avevano manifestato preoccupazione per l’impatto che il ricollocamento fuori regione avrebbe avuto sui dipendenti. Durante l’incontro, è emersa una maggiore attenzione all’ipotesi di mantenere i lavoratori nel territorio lucano almeno fino alla scadenza del contratto attuale, dettata dal 30 settembre 2025. L’azienda, pur confermando la complessità della situazione, ha accettato alcune delle richieste portate avanti dai sindacati.
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Il nuovo piano industriale di Stellantis e le conseguenze sulle produzioni
Il gruppo Stellantis ha pianificato un incremento di attività produttive a partire dall’autunno, con il lancio della nuova Jeep Compass nello stabilimento di Melfi. Questo sviluppo prevede una crescita del volume lavorativo e delle commesse, dando un nuovo impulso alla fabbrica e indirettamente all’indotto.
Lo scenario modificato ha indotto la Iscot ad assumere una posizione più cauta sul trasferimento dei lavoratori. La società di pulizie ha accolto la proposta dei sindacati, che a loro volta si erano ispirati a un’idea della Regione Basilicata, puntando su programmi di formazione continua rivolti ai dipendenti. L’obiettivo è stato quello di rafforzare le competenze interne in vista di futuri cambiamenti e di evitare la dispersione di lavoratori chiave.
La fase di contrazione avvenuta nei mesi precedenti, aggravata dalla diminuzione delle commesse e dal massiccio uso degli ammortizzatori sociali, era alla base dell’ipotesi di trasferimento. Adesso quel piano rallenterà per almeno pochi mesi, in attesa dello sviluppo del nuovo progetto Stellantis.
Le dinamiche del contratto e il ruolo degli ammortizzatori sociali
L’appalto della Iscot presso la fabbrica di Melfi terminerà ufficialmente il 30 settembre prossimo. Nel corso dei mesi passati, le attività di pulizia hanno subito un calo significativo, collegato anche alle limitazioni produttive e all’uso degli ammortizzatori sociali, meccanismi volti a evitare licenziamenti in presenza di una riduzione di carichi lavorativi.
L’uso intensivo di queste tutele ha permesso all’azienda di limitare le uscite ma ha aumentato le incertezze sul futuro occupazionale di numerosi addetti. Da qui la proposta di spostare parte del personale verso altri siti fuori regione per mantenere la continuità lavorativa.
La recente decisione di congelare per qualche mese i trasferimenti, influenzata dall’imminente ripresa produttiva, appare dettata dalla volontà comune di mitigare impatti sociali e confermare la presenza del personale sul territorio lucano.
Gli scenari futuri per i lavoratori e l’indotto di melfi
L’attesa per l’avvio delle nuove linee Jeep Compass rappresenta un fattore chiave per molti lavoratori e imprese dell’indotto. La riattivazione delle attività potrebbe migliorare i livelli occupazionali e ridurre le situazioni di precarietà.
Nel frattempo, il ricorso ai progetti di formazione continua proposti in questa fase potrebbe rafforzare il bagaglio professionale dei 119 dipendenti Iscot. Si punta così a una maggiore adattabilità alle esigenze future del sito produttivo.
Sarà importante seguire gli sviluppi da qui a fine settembre 2025, quando scadrà l’attuale appalto. La Regione e le parti sociali rimangono in stretto contatto con l’azienda, pronte a intervenire se dovessero emergere nuove criticità legate alla gestione del personale e alle esigenze dell’impianto Stellantis di Melfi.