Una bambina di soli due anni ha perso la vita a Revine Lago, in provincia di Treviso, dopo essere stata colpita da un grave episodio di soffocamento causato da una ciliegia. L’incidente si è verificato nel pomeriggio di sabato e ha coinvolto immediatamente i genitori, i primi a intervenire sul posto. Nonostante i tentativi di soccorso, la piccola non ce l’ha fatta. La notizia ha sconvolto la comunità locale e ha mobilitato soccorsi e forze dell’ordine.
I fatti alla base dell’incidente a revine lago
Sabato pomeriggio, intorno alle ore 17, i genitori di una bambina di due anni hanno notato che la figlia aveva difficoltà a respirare durante il pasto. La piccola stava mangiando ciliegie, quando una di queste le ha ostruito le vie respiratorie. In pochi istanti si è scatenato il panico in casa. I genitori hanno immediatamente cercato di estrarre l’ostruzione con le mani e hanno praticato le manovre per la disostruzione, tentativi che sono durati diversi minuti.
Vista la situazione critica, hanno chiamato il numero di emergenza 118. L’arrivo dei sanitari è stato rapido, ma la bambina mostrava già segni evidenti di sofferenza respiratoria grave. I medici hanno provato a rianimarla sul posto, utilizzando anche i mezzi di soccorso avanzati, ma le condizioni della piccola sono rimaste disperate fin da subito. Dopo alcuni minuti di tentativi, i soccorritori hanno dovuto constatare il decesso.
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L’intervento dei soccorsi e la presenza dei carabinieri
Sul luogo dell’incidente, oltre al personale sanitario, sono arrivati anche i carabinieri di Treviso con una pattuglia. La loro presenza è stata necessaria per ricostruire la dinamica e verificare l’accaduto. Gli inquirenti hanno ascoltato i genitori e i vicini, per capire con precisione cosa fosse successo, senza escludere nessuna ipotesi. La scena è stata trattata con attenzione, per permettere il corretto svolgimento delle indagini.
Nel frattempo, i medici legali hanno ricevuto l’incarico di eseguire accertamenti sul corpo della bambina. L’autopsia servirà a confermare la causa della morte, molto probabilmente legata all’ostruzione delle vie aeree provocata dal boccone ingerito. In casi simili, è prassi accertare che non ci siano altre cause patologiche o condizioni concomitanti.
La drammatica realtà delle soffocazioni nei più piccoli
Il soffocamento rappresenta una delle principali cause di decesso accidentale dei bambini piccoli, soprattutto nei primi anni di vita. Alimentazione, oggetti piccoli, e giochi possono diventare pericoli seri. Nel caso delle ciliegie, è noto che rappresentano un rischio particolare perché hanno dimensioni ridotte e una consistenza scivolosa che può facilmente ostruire la gola.
Le manovre da adottare sono specifiche e vanno eseguite tempestivamente, ma anche l’azione più rapida a volte non basta se il blocco non si risolve subito. In tutta Italia, è frequente la raccomandazione alle famiglie di evitare cibi a rischio e di apprendere tecniche di primo soccorso per interventi d’emergenza. L’episodio di Revine Lago riporta l’attenzione su una realtà dolorosa.
La reazione della comunità e gli sviluppi futuri
La notizia della tragedia ha suscitato dolore e sgomento tra gli abitanti di Revine Lago e nei dintorni. La comunità si è stretta attorno ai genitori, colpiti dall’improvviso lutto. Alle scuole e alle strutture del territorio si pensa già a iniziative di sensibilizzazione per prevenire eventi simili, attraverso corsi di primo soccorso e campagne informative.
Mentre gli inquirenti proseguono nei accertamenti, l’intera provincia di Treviso si confronta con l’urgenza di adeguare la prevenzione ai rischi reali che i bambini corrono nella vita di tutti i giorni, anche domestica. La sicurezza infantile resta un tema centrale e sempre aperto, soprattutto per evitare che tragedie come quella di sabato fatto si ripetano.