Durante l’estate 2024, le strade dei valichi dell’alto adige hanno registrato un aumento senza precedenti del traffico motorizzato. Oltre al consueto flusso di turisti e escursionisti, migliaia di motociclette, auto sportive e raduni di veicoli d’epoca hanno congestionato le vie di collegamento tra valli e montagne. Questo fenomeno ha scatenato proteste e critiche da parte di ambientalisti e amministratori locali, preoccupati per le conseguenze sulla sicurezza, sull’ambiente e sulla qualità della vita delle comunità residenti.
L’impatto del traffico estivo ai valichi dell’alto adige
Il Passo del Rombo è uno dei punti più critici. Nel 2024, durante la stagione estiva, è stato superato il tetto di 100.000 motociclette, un numero mai raggiunto prima. Questo ha causato ingorghi diffusi, situazioni di pericolo sulle strade e un aumento considerevole di emissioni inquinanti. Il rumore generato dai motori ha un impatto negativo sulle vallate circostanti, disturbando non solo gli abitanti ma anche escursionisti e ciclisti che scelgono queste zone per le loro attività all’aperto.
L’allarme degli ambientalisti
I gruppi ambientalisti sottolineano che pochi appassionati, attratti dalla potenza e dal rombo dei veicoli, finiscono per compromettere la serenità di un’area abitata da tante persone e frequentata anche da turisti in cerca di quiete. Le criticità emerse durante l’estate rappresentano un campanello d’allarme per la gestione del traffico e la tutela del territorio altoatesino.
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Fattori che favoriscono l’aumento del traffico motorizzato
Secondo il Heimatpflegeverband, associazione che si occupa della tutela culturale e ambientale dell’alto adige, il problema dipende da diverse cause specifiche. La posizione strategica dell’alto adige, con accessi veloci da nord e sud, rende questi passi montagnei facilmente raggiungibili in auto e moto. La rete stradale, ben mantenuta e senza pedaggio, è sempre aperta, permettendo un passaggio in qualsiasi ora del giorno o della notte.
La promozione turistica locale ha scelto di valorizzare anche il turismo motorizzato, incentivando tour in moto e auto sportive sui colli e passi della regione. Alcune attività di noleggio offrono esperienze dedicate a questo tipo di turismo, creando pacchetti per visitare più valichi con veicoli potenti. Questo ha dato origine a un modello di viaggio sempre più improntato alla velocità e all’emozione motorizzata, ma con effetti negativi sulla convivenza e sull’ambiente.
Nonostante alcuni tentativi fatti dalla politica locale per contenere il traffico, i risultati finora sono limitati e non risolvono il problema. Le misure adottate non sono state efficaci nel ridurre gli eccessi e il disagio causato all’estate 2024.
Proposte per contenere il flusso motorizzato
Gli ambientalisti lanciano da tempo un appello per un cambiamento radicale nella gestione della mobilità sui passi altoatesini. Tra le proposte indicano chiusure temporanee al traffico motorizzato durante i mesi estivi più intensi, per permettere a chi abita e visita l’area di godere di un ambiente meno inquinato e più sicuro.
Un altro intervento suggerito riguarda l’introduzione di misure antirumore, prendendo come esempio il modello adottato nel Tirolo austriaco. Qui si controlla e limita non solo il rumore dei veicoli fermi ma anche quello causato da accelerazioni forti e guida ad alta velocità. Si pensa anche a pedaggi da applicare ai valichi più frequentati e a limiti di velocità più rigidi, con controlli più stretti per far rispettare le regole.
Il dibattito intorno a queste richieste è acceso. Gli abitanti chiedono che la politica intervenga con decisione, per evitare che zone di pregio naturalistico e culturale diventino un simbolo di caos e inquinamento estivo. La situazione evidenziata nel 2024 può rappresentare un punto di svolta per cambiare abitudini e regole della mobilità in montagna.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se si troveranno accordi e soluzioni per fermare la deriva del traffico sui passi dell’alto adige o se la situazione continuerà a peggiorare con il passare delle stagioni.